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“Il carcere è esausto”

Il radicale Valcanover scrive al presidente Kompatscher e al vescovo Muser: “Venite a vedere come si vive nella struttura di via Dante”. Foppa: “Esperienza sconvolgente”.
Carcere
Foto: Salto.bz

Una lettera al presidente della Provincia Arno Kompatscher e al vescovo Ivo Muser per smuovere le coscienze. L’avvocato radicale Fabio Valcanover (e non solo lui) le tenta tutte per cercare una soluzione alla cronica inadeguatezza della Casa Circondariale di Bolzano finché il nuovo carcere sarà operativo.

È trascorso un anno e poco è cambiato. Nel 2017 furono Riccardo Dello Sbarba (Verdi), l’allora senatore Francesco Palermo e lo stesso Valcanover a visitare il carcere di via Dante certificandone le evidenti lacune strutturali, fra casi di autolesionismo e problemi di carenza di personale. Ieri (11 giugno) il gruppo consiliare provinciale verde (Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hans Heiss), insieme all’immancabile avvocato trentino, hanno ripetuto l’esperienza.

Il colloquio con la direttrice Rita Nuzzaci ha confermato i problemi relativi alla scarsità di agenti di polizia penitenziaria (60 sono in servizio ma dovrebbero essere 75), di personale amministrativo (situazione ancora più drammatica: solo 11 a fronte delle 23 unità che dovrebbero comporre la pianta organica) e di educatori (sono 2, ma sono sull’orlo della pensione, e dovrebbero essere 4). Rinnovata quindi, da parte della compagine, la richiesta di istituire la figura del Garante dei detenuti e di un Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria (mozione già approvata in consiglio regionale). Si preme inoltre perché si manifesti la volontà politica da parte della Provincia, attraverso la relativa norma di attuazione, di coprire il costo degli stipendi del personale civile. 

È inconcepibile questa discrepanza fra realtà decadenti come questa, di cui si sa ancora troppo poco all’esterno, e il benessere di cui gode la nostra Provincia (Brigitte Foppa)

“Era la prima volta nella mia vita che entravo in un carcere e vedere le condizioni in cui vivono i detenuti, gli spazi ristretti in cui passano le loro giornate, mi ha toccata profondamente. L’impegno della direttrice Nuzzaci è indubbio ma la struttura è fatiscente, rispecchia il cliché di una prigione d’altri tempi”, racconta a salto.bz la consigliera provinciale dei Verdi Foppa. “La cosa più sconvolgente è la dimensione del tempo, il giorno e la notte trascorrono lenti, alle 18 le celle vengono chiuse, anche l’estate, i detenuti sono autorizzati a stare in cortile, una striscia d’asfalto, 4 ore al giorno. Non so come si possa pensare di uscire 'sani' dopo un’esperienza del genere”, osserva ancora Foppa sottolineando infine: “È inconcepibile questa discrepanza fra realtà decadenti come questa, di cui si sa ancora troppo poco all’esterno, e il benessere di cui gode la nostra Provincia”.  

 

 

L’appello

 

Per sollecitare un intervento da parte della Provincia Valcanover si rivolge direttamente al Landeshauptmann Kompatscher, ma anche al vescovo Muser, invitandoli, a visitare il carcere, certo che la loro visita possa “arrecare un po’ di sollievo” ai detenuti e agli impiegati della struttura. Questo il contenuto della missiva inviata alle due autorità:

 

"Ieri, durante la visita ispettiva con i consiglieri dei Verdi del Südtirol l’Alto Adige, la Casa Circondariale di Bolzano mi è apparsa “esausta” (intendo dire le mura, il contenitore, la struttura; non certo le persone che vi lavorano). Nonostante la buona volontà, immensa,  gli sforzi pregevoli di quanti vi lavorano quotidianamente. La struttura è piena.

Le persone che vivono il carcere (perché lì lavorano o perché stanno scontando una pena) risentono dell’assenza di importanti interventi di manutenzione e che permettano il funzionamento del trattamento secondo le finalità che l’Ordinamento penitenziario e la Costituzione attribuiscono  alla pena.

Interventi che - forse - si ritardano, si posticipano, in vista di una futura nuova struttura carceraria.

E intanto, ogni giorno, il carcere ospita detenuti e personale dell’Amministrazione penitenziaria, tutte persone che condividono la stessa condizione.

Ma l’impegno rimane saldo ai valori della Costituzione.

Gentile presidente, Arno Kompatscher, Sua Eccellenza, Ivo Muser, vi chiedo di poter entrare in visita alla Casa Circondariale di Bolzano (eventualmente permettendomi di accompagnarvi) sapendo che la Vostra visita potrebbe arrecare un po’ di sollievo a tutti loro.

E forse accelerare i lavori per la costruzione della nuova Casa Circondariale e forse anche garantire qualche lavoro di manutenzione. 

Attendo una Vostra risposta.

Con distinti saluti.

Avv. Fabio Valcanover"