Cronaca | Piazza Walther

L’hotel Città va all’asta

Pubblico incanto a settembre per l’albergo del 1913 che necessita di ingenti lavori di ristrutturazione. Il bando del Comune: “Minimo 3 stelle superior e no take away”.
hotel Città, Stadthotel, Bolzano
Foto: Salto.bz

La pubblicazione del bando, attesa in queste settimane, è arrivata. Sarà una procedura di pubblico incanto, fissata per il giorno 24 settembre 2020, a stabilire la futura gestione dell’hotel Città-Stadthotel, albergo storico e immobile di pregio nella centralissima piazza Walther di Bolzano. Nello scegliere l’asta pubblica, la giunta ha compiuto un passo indietro annullando la delibera di gennaio che prorogava di un anno la gestione uscente, in capo alla famiglia D’Onofrio. L’interruzione dei rapporti ha condotto ad un’accelerazione per trovare un nuovo assegnatario (anche se i nomi non si sapranno almeno fino all’autunno), il quale otterrà il bene in concessione per 20 anni ma a patto di garantire ed effettuare gli ingenti lavori di ristrutturazione richiesti.

 

L’albergo neobarocco nel cuore di Bolzano

 

L’edificio realizzato nel 1913 dai fratelli Ludwig in stile neobarocco, con i suoi balconi aggettati, le cornici e al pianoterra gli archi a tutto sesto nell’angolo con via della Mostra, è soggetto alla tutela storico-artistica in base alla legge del 1939. Lo ricorda l’avviso di pubblico incanto evidenziato dall’amministrazione, nel quale attraverso i documenti collegati sono riportati tutti i dettagli sia della procedura che di ciò che viene richiesto all’aspirante concessionario. 

L’appuntamento per l’asta è alle 10 del 24 settembre 2020 nella sala riunioni al secondo piano della sede comunale di via Lancia 4/A. Alla presenza di Ulrike Pichler, direttrice della Ripartizione patrimonio ed attività economiche del Comune di Bolzano, in qualità di autorità che presiede l’incanto, l’ufficiale rogante, Antonio Travaglia, segretario generale del municipio, e due testimoni, si darà avvio all’incanto per l’aggiudicazione. Nella forma della concessione patrimoniale.

 

 

“L’immobile - viene precisato nell’avviso - richiede un importante intervento di ristrutturazione nella parte impiantistica, l’installazione di un nuovo ascensore e la ristrutturazione dei bagni ai piani dell’albergo. Posto che detti interventi possono essere imposti al concessionario come preciso impegno contrattuale, in quanto necessari alla funzionalità con riferimento ad un ordinario periodo di concessione, si ritiene ora più opportuno, procedere con una concessione patrimoniale. Si ritiene di determinare la durata della concessione contratto in anni 20 per rendere sostenibile dal punto di vista economico l’investimento che deve essere effettuato dal concessionario che si aggiudicherà l’utilizzo”.

Oltre alla lista dettagliata dei lavori da fare - dalle opere edili, ovvero le ristrutturazioni della scala principale, dei bagni e delle camere nei tre piani dell’edificio, fino a quelle impiantistiche, e comprendendo gli interventi non obbligatori come la sistemazione dell’area bar e la dotazione di un vano biciclette - ci sono alcuni vincoli per la gestione. 

 

I vincoli: 3 stelle S e niente take-away

 

L’assegnatario sarà tenuto “all’obbligo di non ridurre l’attuale categoria alberghiera 3 stelle superior riconosciuta all’hotel Città e di mantenere la conduzione del bar e del ristorante allo stesso livello dell’hotel, escludendo le attività di ristorazione caratterizzate da servizio veloce per la consumazione immediata o per l’asporto (ad esempio fast food, take-away, eccetera”.