Società | MULTICULTURALITA'

Con le mani nelle mani

Partono a Bolzano i laboratori artigianali multietnici guidati da donne immigrate: uncinetto, confezionamento di bambole con porcellana fredda, bigiotteria, sartoria.
Uncinetto
Foto: Uncinetto

La creatività, veicolo di integrazione, si può. Prendono l’avvio i corsi gratuiti di artigianato multietnici che a Bolzano si svolgono presso il Centro Parrocchiale di piazza Parrocchia 24: dieci incontri di tre ore l’uno dalle 9 alle 12, rivolti alle donne.

 

L’iniziativa, giunta alla terza edizione, è realizzata dal Centro di Ricerca e Formazione sull’Intercultura di Bressanone in collaborazione con l’associazione Impronta di Donna ed è finanziata dall’ufficio educazione permanente della ripartizione cultura tedesca della provincia di Bolzano.

Dal 18 settembre inizia il workshop di sartoria creativa, dal 19 settembre i laboratori sia di uncinetto sia di confezionamento di bambole con porcellana fredda, dal 26 settembre è la volta della bigiotteria tradizionale. Un quinto laboratorio di uncinetto e ricamo a Bressanone è già iniziato a luglio.

I corsi termineranno alla fine di ottobre. In seguito saranno esposti al pubblico i prodotti elaborati nonché presentati il video e il cd dei lavori.

“Il progetto prevede nei ruoli di docenti, frequentanti e tutor la partecipazione di donne sia straniere sia di madrelingua italiana o tedesca – spiega il cofondatore e presidente del Centro di Ricerca e Formazione sull’Intercultura di Bressanone, responsabile del progetto Fernando Biague -. Quest’anno le docenti bolzanine sono tutte straniere. Le destinatarie dei corsi sono persone disoccupate o emarginate nel contesto familiare, alle quali si offre l’opportunità di uscire dalla solitudine ed interagire con la società. In particolare, le donne straniere hanno modo di sforzarsi a parlare in italiano o in tedesco, trovarsi insieme, fare gruppo, costruire relazioni e stringere amicizie tra loro e con donne autoctone. Non solo aggregazione: un ulteriore obiettivo è far emergere nelle donne le competenze artigianali dei loro Paesi d’origine”.