Ambiente | Dolomite Conference

Corridoio green che tutela le Dolomiti

A22 ha sostenuto la Dolomite Conference, tre giorni di incontri tra Trento e Bolzano con un obiettivo: trovare soluzioni alla sfida del cambiamento climatico.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Autostrade del Brennero

Il bagno nel lago di Garda con il trucco da strega per Halloween dipinto sul volto dice forse più di un trattato. È un’immagine che mira dritta al nocciolo del problema: il cambiamento climatico e i suoi effetti sono sotto gli occhi di tutti. E ognuno deve fare la propria parte. Anche per questo Autostrada del Brennero con Axa ha deciso di sostenere la prima “Dolomite Conference” promossa dal think tank Vision con le partnership scientifiche delle Università Bocconi, Ca’ Foscari e Politecnico di Milano. Tra Bolzano e Trento una cinquantina di intellettuali, politici, manager, giornalisti e docenti universitari hanno discusso con un intento comune: elaborare un documento che contenesse proposte concrete per contrastare quella che è una delle più grandi emergenze dei nostri giorni.

 

 

L’obiettivo della neutralità climatica che l’Unione Europea si prefigge di raggiungere rischia di restare una chimera se non verrà implementato con azioni concrete. Lo hanno ribadito in molti alla tre giorni. A oggi l’approvvigionamento energetico globale continua a essere basato sui combustibili fossili, che producono il 75% delle emissioni globali. Il settore dei trasporti genera circa il 30% delle emissioni complessive di CO2. Di queste circa il 71% è prodotto dal traffico stradale. I trasporti sono però altresì necessari alla vita stessa del pianeta: senza aerei, navi, auto e tir il motore commerciale mondiale si incepperebbe, con un corollario di danni per l’economia globale. Come uscire da questo paradosso? Durante la “Dolomite Conference” sono state svariate le proposte avanzate. E anche Autostrada del Brennero ha illustrato la sua ricetta. Diego Cattoni, Amministratore Delegato di A22, ha esposto il piano d’attacco messo in campo dalla Società: “Qualcuno potrebbe chiedersi cosa c’entra un’autostrada con un convegno sul cambiamento climatico – ha detto – C’entra perché Autostrada del Brennero è impegnata sul fronte della sostenibilità ambientale da tempo: basti pensare, ad esempio, che ancora vent’anni fa ha iniziato a investire nella propria concorrenza, ossia nella ferrovia e continua a farlo. Vogliamo proseguire su questa strada e lo dimostra  la proposta che abbiamo recentemente presentato a Roma per realizzare il primo Green Corridor d’Europa, ossia un’arteria a emissioni zero, attraverso un piano di investimenti da 7,2 miliardi  articolati in intermodalità, digitalizzazione  e transizione ecologica”.

Anche Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autobrennero, ha descritto un modello di mobilità del futuro “che punta a dare – come ha sostenuto – risposte concrete a problemi urgenti per i quali il pianeta non può aspettare. Fra 50-60 anni a fronte dell’attuale domanda energetica, rischiamo di non avere più idrocarburi disponibili”. Va da sé che il vettore energetico del futuro sarà quello “geo politicamente più neutrale. E l’idrogeno in questo senso è perfetto, perché, in presenza di rinnovabili si può produrre in qualsiasi punto del mondo. Autostrada del Brennero ha iniziato a investire su questo più di quindici anni fa”. Il futuro della mobilità passerà anche da una sua radicale riorganizzazione che, attraverso la digitalizzazione, porterà “in breve tempo, forse dieci anni – è la previsione di Costa - dall’attuale modello di guida individuale a un modello di guida connessa, in cui i veicoli dialogano tra loro e con l’infrastruttura, producendo una mobilità più ordinata che influirà anche sull’organizzazione delle città”. Enrico Giovannini, ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti del governo italiano e l’ex sindaco di New York Bill de Blasio hanno posto i riflettori sul ruolo della politica in questa titanica sfida. “Stabilire un quadro normativo chiaro come abbiamo voluto fare noi – ha detto Giovannini – per realizzare secondo canoni green opere e infrastrutture è fondamentale. Mi chiedo e vi chiedo  - è stata la sua suggestione – se e come  la democrazia sia lo strumento attraverso cui combattere questa battaglia per il clima”. Una provocazione raccolta da de Blasio, collegato in streaming: “Certo che lo è  - ha risposto - In questo senso gli amministratori locali hanno un ruolo importantissimo e l’impatto che le loro scelte può avere sulla lotta al cambiamento climatico è notevole”.  La “Dolomite Conference”, che ha annoverato tra i chairman incaricati di tenerne le fila anche l’ex direttore dell’Economist Bill Emmott, si è conclusa con la sottoscrizione di un manifesto che è  partito per la Cop 27, a Sharm el-Sheikh dal 6 al 18 novembre.