Politica | L'intervista

“Ripareremo la finestra rotta”

La Lega non ha ancora il candidato sindaco. Ma il coordinatore cittadino Luigi Nevola ha le idee chiare: la nuova centralità di Bolzano va ripensata dalle sue periferie.
Luigi Nevola
Foto: Facebook

Salto.bz: Per rompere il ghiaccio mi piacerebbe sentire una sua considerazione sul recente voto al Senato, che ha mandato Matteo Salvini a processo per il caso della nave Gregoretti.

Luigi Nevola: Penso che si sia trattato di un errore. La Magistratura non dovrebbe intervenire sulla sovranità del Parlamento. Salvini ha solo esercitato la sua funzione di Ministro dell'Interno, peraltro in accordo con il premier Conte, Di Maio e Toninelli. Chiudere i porti e trovare rimedio all'ondata migratoria era uno degli obiettivi del passato governo. Sulla questione condivido perciò quanto ha affermato Pier Ferdinando Casini: “la politica non può essere espugnata”.

Sta dicendo che la Magistratura ha svolto un'azione indebita?

Attenzione. Non dico questo. Dico, semmai, che la Magistratura stavolta si è fatta utilizzare politicamente da chi ha solo l'interesse a discreditare Salvini.

Ma Salvini avrebbe potuto sottrarsi all'esito di questo voto, no? Non ha quindi sbagliato anche lui?

Salvini sa benissimo quello che fa. Ho piena fiducia nel suo operato. Se lui ha chiesto alla Lega di non opporsi alla votazione che avrebbe sancito il rinvio a giudizio vuol dire che conta di essere riconosciuto pienamente innocente, quindi non c'è ragione di avere paura.

La leadership di Salvini è più salda che mai

 

Dunque la sua leadership non è in questione? Dopo il voto dell'Emilia Romagna si potrebbe pensare ad un appannamento della sua stella. L'invincibile Salvini si può battere.

Direi che è esattamente il contrario. In Emilia Romagna abbiamo quasi triplicato i nostri rappresentati. Salvini ha riconfermato tutta la sua forza. La sua leadership è più salda che mai. Glielo garantisco.

Lasciamo la politica nazionale e veniamo a quella comunale. A tutt'oggi non sappiamo quale sarà il candidato sindaco della Lega o della vostra coalizione (se si farà). Non è che state ancora brancolando nel buio?

Abbiamo individuato per tempo una rosa di tre candidati e adesso sappiamo su chi puntare. Sarà una persona proveniente dalla società civile. Abbiamo aspettato più a lungo perché tutti gli sforzi erano concentrati sulla battaglia epica dell'Emilia Romagna. Si trattava proprio di un ordine del Consiglio Federale: non fate niente fino a quella data. Non volevamo peraltro cominciare troppo presto anche per altre ragioni: la gente non vuole una campagna elettorale che duri sei mesi. A fine febbraio, ma forse anche prima, comunicheremo il nostro candidato.

Da soli o in compagnia, magari resuscitando il famoso refrain dell'unità del Centrodestra?

Maurizio Bosatra sta parlando da mesi con tutta l'area anti-Caramaschi, per capire quale sia la strategia migliore da adottare. Ascolteremo tutti, poi decideremo.

State anche lavorando sulla composizione della lista?

Quella praticamente è già pronta.

Nelle nostre liste non ci saranno candidati di CasaPound

Benissimo, dunque siete in grado di dire se ci saranno candidati provenienti dall'area di CasaPound: per molti versi avete un elettorato simile, e loro non presentano il loro simbolo alle elezioni, quindi possono portare parecchi dei voti che sarebbero andati a loro.

Noi non siamo estremisti e non ci siamo mai alleati a forze di estrema destra. Non ci rifacciamo a quel tipo di pensiero. Quindi escludo che sia possibile avere candidati di CasaPound.

Ma se finissero dentro ad altre liste riferite al vostro candidato sindaco?

Non abbiamo il potere di sindacare su come gli altri compongono le loro liste. Ma credo che non avremo problemi di questo tipo. Anzi, sono convinto le liste dei partiti di Centrodestra non ospiteranno militanti o simpatizzanti di CasaPound.

Veniamo al vostro maggiore competitor: Renzo Caramaschi. Perché lo giudicate così negativamente?

Caramaschi è un tecnico, anche preparato, per carità, ma proprio per questo ha fatto molti errori tipici dei tecnici. Diciamo che gli manca una visione politica chiara, le sue scelte su parecchie questioni sono state incerte. Prendiamo temi come la sicurezza, il contrasto al degrado, la tutela dei piccoli commercianti, l'assenza di una vera e propria politica culturale. Per non parlare della sua ostinazione a frustare un cavallo nato morto, come quello del tram...

Beh, ma puntare sul tram non corrispondeva ad una precisa scelta di carattere politico?

Una scelta non condivisa dalla popolazione, come si è visto. Del resto era chiaro: dopo anni di immobilismo ecco spuntare dal cilindro un progetto costosissimo, che avrebbe paralizzato ancora di più la città per tutta la fase della sua costruzione, città peraltro già paralizzata da cantieri aperti ovunque in quest'ultimo periodo. E poi il tram è un progetto invasivo, poco utile, irreversibile. Non è così che si investono i soldi per risolvere il problema del traffico a Bolzano.

E come si risolvono?

Per esempio decentrando gli uffici pubblici, distribuendo i pendolari verso la periferia. Una delle nostre proposte era e sarà quella di creare dei grandi parcheggi fuori dalla zona più calda della città, anche per disincentivare l'uso della macchina.

Non vogliamo militarizzare la città, ma la renderemo più sicura

Parliamo di sicurezza: uno dei vostri cavalli di battaglia. Anche qui Caramaschi ha sbagliato proprio tutto?

Avrebbe potuto fare molto di più. Prendiamo l'utilizzo dei militari. Adesso sostano in Piazza Tribunale, per merito del Prefetto (che ringraziamo). Noi però abbiamo ribadito più volte che si dovevano adottare provvedimenti più drastici in altre zone della città, per esempio ricorrendo al progetto “Strade sicure”. Nei comuni che l'hanno adottato la micro-criminalità è calata sensibilmente. Persino all'interno del Pd c'erano persone favorevoli (l'attuale Consigliere provinciale Sandro Repetto, ndr), eppure il sindaco ha sempre frenato.

La Lega propone quindi di militarizzare il centro?

La Lega propone di aumentare il volume dei controlli mirati. Prendiamo la Polizia Municipale. Attualmente è in gran parte impegnata sul fronte della lotta a chi compie infrazioni stradali. Quest'anno abbiamo incassato quasi sei milioni di euro di multe. Giustissimo fare le multe, quando bisogna farle, ma forse sarebbe utile anche compiere azioni di prevenzione al fine di scongiurare altri tipi di reati, aiutando così le altre Forze dell'Ordine.

Insomma, repressione repressione repressione...

Certo che no. È necessario anche riconquistare un migliore livello di vivibilità, riparare la finestra rotta.

Allude alla vecchia teoria secondo la quale l'esistenza di una finestra rotta potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a rompere un lampione o a bruciare un cassonetto, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale?

Esattamente. Intanto, prima esercitiamo un controllo più stretto: mandiamo vigili urbani a pattugliare i punti più critici, ricorriamo alla presenza dei militari. La cittadinanza tornerebbe ad acquistare fiducia, si sanerebbe il degrado e poi sono convinto che certi luoghi, oggi desertificati, tornerebbero a fiorire di vita.

Intendiamo creare quartieri con un'identità più marcata e nuovi distretti culturali

Pensa che un programma di questo tipo troverebbe l'appoggio della Svp?

Tanti dei nostri punti di programma sono condivisi da loro. Intanto concentriamoci sulla vittoria. Poi medieremo. Chi vincerà si siederà al tavolo e farà un accordo di programma. Sta funzionando a livello provinciale, non vedo perché non dovrebbe funzionare anche a Bolzano.

L'impressione però è che una volta conquistato il governo della provincia non sia cambiato poi molto. La Svp detta la linea, voi ubbidite.

Non ubbidiamo. Cooperiamo. Quando l'alleanza funziona significa che tutti stanno lavorando bene.

E da una cooperazione a livello cittadino tra Svp e Lega, allora, cosa dovremmo aspettarci?

Lavoreremo per fare finalmente di Bolzano il Capoluogo della provincia. Finora abbiamo avuto 10 anni di Spagnolli e 4 anni di Caramaschi. 14 anni spesi senza una vera idea su come rilanciare il ruolo della nostra città.

Concretamente?

L'ho già accennato: la chiave è coinvolgere maggiormente le periferie, rianimarle. Dobbiamo creare dei quartieri con un'identità più marcata. L'amministrazione deve aiutare il piccolo esercente, è necessario migliorare i servizi. Un altro aspetto importantissimo è lavorare sulla cultura. Attualmente ruota tutto intorno al centro. Ma perché in periferia non possono esserci delle librerie, dei luoghi in cui i giovani si ritrovino per suonare? Il mio sogno è quello di aprire dei nuovi distretti creativi, con vie popolate da artisti. Adesso oltre il fiume Talvera non c'è niente. Per avvicinare le persone alla cultura occorre che la cultura vada incontro alle persone. Altrimenti lo scollamento è inevitabile.

Salvini verrà a fare campagna elettorale?

Sicuramente sì. È il nostro leader.

Facciamo allora un pronostico. Attualmente la Lega è presente in Consiglio comunale con quattro consiglieri. A quale risultato puntate?

Come minimo a raddoppiarli. Ma credo che dieci sia un obiettivo più che realistico.