Politica | Scandalo pensioni d'oro

Di Fede: "subito una nuova legge, ma distruggere non serve a nulla"

Per la segretaria del PD il momento è terribile per la credibilità della politica, ma va rinnovata la fiducia al governo provinciale "fatto da persone nuove e giovani". Offrendo maggiore spazio al controllo da parte dei cittadini.

Qual è la posizione ufficiale del Partito Democratico altoatesino in merito al cosiddetto scandalo delle pensioni d'oro dei politici regionali?
Liliana Di Fede - Riteniamo che innanzitutto vada portata avanti con la massima urgenza una nuova normativa che elimini tout court tutti questi che sono, effettivamente, dei privilegi. Riteniamo che pensioni e quant'altro vadano restituite: devono restare un diritto solo i contribuiti versati che sono stati sottoposti a tassazione. Privilegi come il family fond non hanno veramente alcun senso. 

● In merito alla gestione 'allegra' dei fondi dei gruppi consigliari cosa ne pensate?
I nostri conti sono in ordine e tutto il denaro utilizzato lo è stato per scopi istituzionali, per il lavoro che andava fatto. Nei prossimi giorni pubblicheremo i nostri conti online sul nostro sito per offrire la massima trasparenza. 
Il danno più grande di quanto è avvenuto riguarda la credibilità di tutte le persone che si occupano di cosa pubblica che in questi ultimi tempi è andata distrutta. Quello che è successo è terribile: le istituzioni pubbliche vivono della propria autorevolezza, della propria serietà e del fatto che la gente possa percepire che si è al servizio. Questa percezione purtroppo è andata perduta. 

● Lei appunto ricopre anche la carica di sindaco della città di Laives. Come sta vivendo questa vicenda a partire dal suo ruolo istituzionale?
Noi stiamo molto in mezzo alla gente e l'indignazione è profondissima e generalizzata, ve lo posso assicurare. Da sindaci l'attuale situazione la viviamo molto male perché le persone generalizzano: in questi giorni tutti quelli che svolgono un'attività politica vengono percepiti come un unico gruppo. L'ente pubblico deve tornare a svolgere il suo ruolo di servizio e la percezione di chi viene chiamato a ricoprire degli incarichi deve tornare quella originaria. Noi viviamo della nostra credibilità che purtroppo da anni viene messa in crisi da tanti, troppi eventi. Dobbiamo riconquistare questa fiducia perché le istituzioni sono la base della democrazia. E' una questione di rispetto. 

 I responsabili di quanto è accaduto sono però facilmente identificabili: si tratta dei consiglieri provinciali che si sono votati la nuova normativa che oggi è nell'occhio del ciclone. Esiste un dibattito in merito nel vostro partito?
Nel nostro partito c'è stato chi si è battuto a livello nazionale, come Luisa Gnecchi, per eliminare certi privilegi. Creando non pochi malumori. Non tutti sono uguali dunque. 

● Qual è allora la priorità ora?
Lo ripeto, fare una nuova legge adeguata. L'errore va corretto. 

● La piazza ieri però chiedeva a tutti dimettersi perché deligittimati da quanto è avvenuto. 
Abbiamo un governo provinciale fatto da persone nuove e giovani. Io non credo che distruggendo si crea qualcosa. E' giusto invece che ci sia un maggiore controllo da parte dei cittadini, promosso dalla trasparenza.     

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Argante Brancalion Ven, 03/14/2014 - 12:38

Mi piacerebbe sapere cosa intende per "spazio al controllo dei cittadini" la sig.ra Di Fede. Il PD in questi ultimi anni non è mai brillato per una spiccata predisposizione ad una seria legge di partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche.
In provincia giace una proposta di legge per una migliore partecipazione accompagnata da quasi 18,000 firme, staremo a vedere quando e come verrà discussa e votata.
Ritengo poi che quanti in consiglio regionale hanno votato per la legge che poi ha distribuito cifre scandalose se ne tornino a casa e lascino il posto a chi ha le manu pulite e una faccia presentabile. D'altra parte non si può lasciare agli stessi la determinazione delle prossime regole.
Argante Brancalion

Ven, 03/14/2014 - 12:38 Collegamento permanente