Società | La classifica

L’università dopo il Covid

La paura del crollo delle iscrizioni nel rapporto del Censis sui migliori atenei. Conferme per Bolzano e Trento, che però perde in internazionalizzazione.
Studenti
Foto: Unipress/Unibz

L’università di Bologna saldamente in testa all’alta formazione italiana, prima infatti tra i “mega atenei statali” con oltre 40.000 iscritti, seguita da Padova, Firenze e Roma-La Sapienza. La conferma, negli atenei di media dimensione, per Trento che resta alla guida della categoria non senza elementi di debolezza: la contrazione di 12 punti sul fronte internazionalizzazione è compensata dalle performance per occupabilità e servizi digitali. Ancora, Bolzano, confermata al primo posto dei piccoli atenei non statali. Sono i risultati del ranking aggiornato delle migliori università italiane stilato dal Censis. Lo sguardo è però dominato dall’incognita riguardo all’impatto del Covid sul prossimo anno accademico, 2020/2021: si teme una caduta delle iscrizioni che aggraverebbe il calo già presente negli ultimi 5 anni della domanda di istruzione universitaria.

 

Crollo delle iscrizioni a settembre?

 

Per il mondo universitario che ha affrontato un 2020 molto particolare, con l’emergenza virus, il lockdown, la formazione a distanza, il prossimo anno si affaccia pieno di rischi. L’opinione comune tra i rettori, spiega il Censis, parla di un calo atteso delle iscrizioni in mancanza di sufficienti misure pubbliche di supporto che possano invertire la rotta. 

Il paragone è con gli effetti della crisi finanziaria di oltre 10 anni fa. “Bisogna ricordare - si legge nel rapporto - che l’effetto sulle immatricolazioni della crisi finanziaria ed economica scoppiata nel 2008 fu molto rilevante: causò una riduzione complessiva di quasi 25.000 nuove iscrizioni nel giro di sei anni (-8,4%), con un tonfo nel solo primo anno della crisi pari a -4,1%”.

Una caduta delle iscrizioni avrebbe un effetto anche sulle città e la loro economia: meno studenti che possono sostenere la vita fuori sede significa meno alloggi affittati, meno introiti per i locali, una colpo alla vitalità dei centri urbani. A Bolzano come a Trento.

 

Il ranking: tra conferme e criticità

 

Per consolarsi restano i risultati del ranking che non riserva troppe sorprese. I due atenei regionali possono godersi la posizione in classifica ma non dormire sugli allori: Trento ha i punti persi sull’internazionalizzazione da osservare attentamente, mentre Bolzano ancora non ha fatto il passo per lasciare i piccoli atenei.

Trento ha perso molti punti nell’internazionalizzazione, mentre Bolzano ancora non ha fatto il passo per lasciare i piccoli atenei

 

 

Dunque, dice il Censis, tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) nelle prime quattro posizioni si mantengono stabili, rispettivamente, l’università di Bologna, prima con un punteggio complessivo pari a 91,5, inseguita come lo scorso anno dall’università di Padova, con un punteggio pari a 88,5, poi al terzo e al quarto posto l’università di Firenze e La Sapienza di Roma, con i punteggi complessivi di 86,2 e 85,7. Sale di una posizione l’università di Pisa.

Trento anche quest’anno guida la classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), con un punteggio complessivo pari a 98,7. Sono soprattutto gli incrementi di 10 e 7 punti, rispettivamente, degli indicatori occupabilità e comunicazione e servizi digitali - si legge - che, compensando la contrazione di 12 punti dell’indicatore internazionalizzazione, garantiscono all’ateneo una posizione di vertice.

Stabile nelle diverse classi dimensionali è, infine, la classifica degli atenei non statali. Tra i grandi atenei (oltre 10.000 iscritti) è in prima posizione anche quest’anno l’università Bocconi (98,2 punti), seguita dalla Cattolica (81,8 punti). Tra i medi (da 5.000 a 10.000 iscritti) è quest’anno la Luiss a collocarsi in prima posizione. 

Veniamo all’Alto Adige: tra i piccoli (fino a 5.000 iscritti), più numerosi, la Libera università di Bolzano continua a occupare il vertice della classifica (con un punteggio complessivo di 101,4), seguita in seconda posizione dall’Università Roma Europea (90,6 punti), che scala una posizione, sorpassando la Liuc-Università Cattaneo (90,0 punti), che scende in terza posizione. Chiude la graduatoria l’Università Lum Jean Monnet, preceduta dall’Università di Roma Link Campus.