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La giusta misura

Il Festival "Alps Move" dopo l’esordio a Lana si sposta a Bolzano al Teatro Comunale di Gries per due serate di spettacoli, il 14 e il 16 ottobre sempre alle ore 20.00.
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Foto: alps move

Sul palco interpreti di diverse generazioni, diversi linguaggi e tecniche, in una rappresentazione variopinta di quello che può offrire la scena di danza locale. La coreografa meranese Sabine Raffeiner, da 35 anni insegnante presso la scuola di danza Arabesque a Merano e autrice di numerose coreografie e pezzi brevi, presenta il suo spettacolo AUSBRECHEN/SCONFINARE, interpretato dal giovane danzatore francese Hugo Olagnon. Sul palco la danza e il video (di Christian Lang) dialogano tra loro interrogandosi sul tema dei confini.


FRACTALE è invece la performance presentata dalla danzatrice Francesca Ziviani in forma di video-danza. La Ziviani, di origini meranesi, lavora da tempo in Francia dopo essersi formata a Bolzano, Roma e al Conservatorio di Lione. Ha lavorato negli ultimi dieci anni per diversi coreografi tra cui Jean Claude Gallotta e Olivier Dubois e dal 2016 sviluppa i suoi progetti con la sua compagnia “Sens Interieur Brut”. FRACTALE indaga la relazione di coppia come un paradigma della struttura frattale dell’universo, e delle leggi che ne governano il caos apparente. Così il disordine, i conflitti, l’eterno ripetersi, diventano espressione di una profonda armonia. Sullo schermo insieme a Francesca Ziviani i danzatori Damien Bourletsis, Sebastian Ledig e Francesca Ziviani in un video girato da Alexandre Baudet-Labiano
A chiudere la prima serata bolzanina è la danzatrice Stefania Bertola con il suo spettacolo MALA EDUCACION ATTO II. Stefania – danzatrice, coreografa ed insegnante – dopo aver studiato danza a Bolzano si è perfezionata in diverse città tra cui Berlino e New York, passando poi un periodo in Israele presso la Kibbutz Contemporary Dance Company. La sua performance prodotta dalla compagnia La Quinta Danza interroga con il linguaggio della danza i preconcetti legati agli attributi del maschile e del femminile, chiedendosi se ruoli e comportamenti ad essi collegati siano naturali o imposti, innati o culturalmente indotti. Attraverso messaggi fisici, emozionali e scambi silenziosi tra i danzatori la performance racconta una storia atavica di disuguaglianza e discriminazione. Sul palcoscenico anche i danzatori Cristiano Benussi ed Elisabeth Ramoser


La rassegna prosegue al Teatro Comunale di Gries anche il 16 ottobre, sempre alle 20.00 con altre tre produzioni tutte al femminile.  
Si comincia con Elisabeth Ramoser e la sua performance SUGAR. La danzatrice originaria del Renon ha studiato presso l’Accademia d’arte di Perugia, perfezionandosi poi tra Berlino e Salisburgo ed è attiva dal 2010 come danzatrice tra la Germania e l’Italia. Nella sua performance la Ramoser fonde la danza e la video-arte mettendo in scena la ricerca spasmodica della più vera essenza delle cose. Al centro il corpo ed il respiro che permette uno scambio tra il mondo interiore e lo spazio esterno, la compenetrazione tra il corpo e l’atmosfera che lo avvolge, creando un sistema aperto in cui tutto è costantemente in comunicazione. 


Marion Sparber, sul palco insieme ad Alan Fuentes Guerra, Woosang Jeon e Lukas Malkowski con la sua performance EQUINOX, prodotta da IDEA-tanztheaterperformance. Il tema dello spettacolo sono le somiglianze e le differenze tra le cose e le persone, intese come termini con cui ci confrontiamo con ciò che abbiamo di fronte, con cui giudichiamo la realtà. Il tutto si traduce in una performance che esalta il movimento come un lavoro artigianale, una poesia del corpo.
L’ultimo spettacolo è affidato a Santija Bieza, performer di origine lettone ormai da anni residente a Bolzano. Il suo pezzo MISURA affida agli strumenti del teatro sperimentale e della performance artistica una riflessione sul concetto di senso della misura. Quali sono i parametri per giudicare qual è la giusta misura e cos’è fuori misura?