Cronaca | Covid-19

La domenica degli assembramenti

Folle nel weekend, governo valuta un’Italia in rosso a Natale. Alto Adige, Cgil: “Centri commerciali rischiano di essere bombe a orologeria”. Montagne prese d’assalto.
Folla
Foto: upi

Shopping natalizio e aperitivo, assembramento assicurato - sebbene prevedibile nel penultimo weekend prima delle feste. Preoccupano le folle viste - in particolare nella prima domenica in giallo per alcune regioni -, nelle grandi città, da Milano a Roma, “scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili” le ha definite il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia dalle pagine del Corriere della Sera. “Comprendo la voglia delle persone di uscire, ma basterebbe entrare in un ospedale per rendersi conto della condizione generale in cui il Paese si trova - ha aggiunto il ministro Pd -. In alcune strade ci sono assembramenti intollerabili, mentre dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale”. Il governo sta dunque valutando un irrigidimento delle misure anti contagio nei giorni festivi e prefestivi. L’idea è: rendere tutta l’Italia zona rossa o arancione nelle giornate più a rischio, ma con il permesso di spostamento per i piccoli Comuni.

 

“Rispetto-Respekt”

 

A livello locale la Filcams/Cgil lancia la campagna di sensibilizzazione “Rispetto-Respekt” che parte oggi, lunedì 14 dicembre, con banner e manifesti alle fermate degli autobus nei maggiori centri altoatesini e sul web. “Ben venga la ripresa dell’economia - sottolinea la segretaria della Filcams/Cgil, Antonella Costanzo riferendosi al periodo degli acquisti per il Natale - ma questa non può avvenire sulle spalle di chi lavora, a volte incessantemente, dal primo giorno di emergenza sanitaria, come ad esempio i lavoratori della distribuzione alimentare; ma neppure sulle spalle dei tantissimi rimasti in cassa integrazione, con importanti riduzioni di reddito, e che oggi, nel riprendere la propria attività lavorativa, sono sommersi dalle incombenze e senza protezioni reali”. L’appello è quindi alle istituzioni affinché vengano rafforzati i controlli: “I centri commerciali rischiano di essere bombe ad orologeria, va stretto il controllo su ciò che accade al loro interno. Oggi ci si muove nei centri commerciali come se non stessimo vivendo una pandemia. È irrispettoso dei tanti morti e dei tanti sacrifici che tutti i lavoratori stanno affrontando”, così Costanzo che ricorda: “Manteniamo le distanze, non facciamo assembramenti, entriamo uno per volta, igienizziamo le mani, indossiamo correttamente la mascherina. Se rispettiamo le regole, rispettiamo chi lavora. Se proteggiamo noi stessi, proteggiamo chi lavora”.

 

Piste piene

 

Assembramenti si sono verificati in questo weekend anche in prossimità delle mete sciistiche, prese d’assalto anche in Alto Adige (che resta in zona arancione) nonostante gli impianti di risalita chiusi. In varie occasioni i più ingegnosi avrebbero trovato metodi alternativi per salire in quota anche senza skilift o seggiovie, servendosi di motoslitte che fanno da taxi, secondo alcune segnalazioni. Baite affollate e molti senza mascherina. Ieri intanto si sono registrati in provincia di Bolzano altri 4 morti e 251 nuovi casi positivi su 1.984 tamponi effettuati. 221 sono le persone con Covid-19 ricoverate, e altre 26 si trovano in terapia intensiva.