Società | Trasporti

Randi: “Bus, ognuno paghi in base al reddito"

L’assessore alle politiche sociali del comune di Bolzano critica la decisione della Provincia di introdurre per tutti un contributo annuo una tantum.

Per 150mila altoatesini è finita la pacchia: basta trasporto pubblico gratuito per studenti ed anziani over 70.
La decisione arriverà tra pochi giorni ed è stata preannunciata dall’assessore provinciale competente Florian Mussner.
Ufficialmente, come spesso accade, 'lo impone la normativa europea’. Ma la misura di fatto è diretta conseguenza della razionalizzazione dei costi che sta colpendo ogni settore dei servizi pubblici.

Annualmente la provincia spende per il trasporto pubblico 150 milioni di euro, una cifra non più sostenibile. 
Ma sulle modalità individuate dalla provincia nello specificoper operare una riduzione di spesa la discussione è già vivace.
Palazzo Widmann ha infatti fatto sapere che verrà verosimilmente introdotto un ‘contributo minimo una tantum’ annuo uguale per tutti di 20-25 euro. 

Per farci un’idea di cosa ne pensa la gente siamo saliti su un autobus.
Dopo l’inevitabile scaramuccia tra un'anziana ed un giovane di colore (“guarda: si pende tutto il posto lui!” - “signora, qui c’è tutto il posto che vuole, le faccio schifo?”), a bordo abbiamo incontrato una signora che ci ha battuto sul tempo chiedendoci a bruciapelo: “secondo lei quanti di questi hanno pagato il biglietto?”. Dopo aver risposto che potevamo testimoniare che i passeggeri con aspetto ‘straniero’ avevano tutti fatto il biglietto, ci siamo resi conto che la signora intendeva tutt’altro. “No no no, io volevo dire che non va bene che tutti questi anziani viaggino gratis, diventano pigri, ne ho fatta l’esperienza con mia madre”
Subito allora abbiamo incalzato la signora con la domanda che ci eravamo preparati: “e del gettone una tantum per tutti cosa ne pensa?”.
Fulminante è arrivata la risposta: “non va bene, ognuno dovrebbe pagare in base alle sue possibilità”.
Insomma: lo stesso concetto sul quale stanno spingendo i sindacati. Ma non solo.

La stessa domanda l’abbiamo rivolta a Mauro Randi, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bolzano

“In generale per quanto riguarda i servizi pubblici ognuno dovrebbe contribuire in base alle proprie risorse. E’ una questione di equità. Poi è anche da considerare il fatto che forse per molti anziani il fatto di viaggiare gratis sull’autobus è come avere l’etichetta del poveraccio sulle spalle.”

Da noi incalzato, Randi ha quindi precisato la sua opinione, esprimendola con maggiore radicalità.
“Tutte le misure che non tengono conto della situazione economica e patrimoniale sono totalmente sbagliate. E gli interventi a pioggia oggi come oggi fanno solo danni perché lanciano messaggi contraddittori”

Quindi Provincia e Comune di Bolzano la pensano in maniera radicalmente opposta. Tanto per cambiare.
Ma non è mai stata concordata una politica comune? Anche oggi con il nuovo ‘corso’ le cose funzionano in questa maniera?
Randi precisa. “La provincia che finanzia il servizio sta facendo le sue valutazioni. Dal punto di vista politico mi è capitato in alcune occasioni di esprimere questo mio ragionamento. La provincia fa le sue scelte, ma è giusto che queste avvengano in un’ottica di equità sociale. A loro ho detto: «è inutile che ci tagliate sui pasti nelle mense se poi fate viaggiare tutti grazi sull’autobus, anche quelli che hanno i soldi»”.

Il concetto espresso da Randi è forte e chiaro: i soldi sono sempre meno e vanno messi dove servono.
Un concetto condiviso tra l'altro in comune anche da Massimo Berloffa, esponente dell'attuale opposizione: "l'errore è stato quello di introdurre queste agevolazioni senza distinzione alcuna, tutti ci ricordiamo quando è perché sono state introdotte, i servizi vanno pagati e l'ente pubblico deve aiutare chi effettivamente ha bisogno".

Ma per quale motivo la provincia si ostina a non far pagare il trasporto pubblico in base al reddito? 
“Non mi è chiaro” - risponde in merito l’assessore Randi. Aggiungendo però in conclusione una stoccata forte e chiara, che riprende guarda caso le parole appena pronunciate dal consigliere comunale Berloffa. 
“Non penso che dobbiamo arrivare ad costruire consenso politico su queste cose. Il consenso deve essere costruito con progetti di più ampio respiro. Chi amministra lo deve fare nell’ottica del bene comune, garantendo le fasce più deboli in maniera consapevole.”

Oggi 16 settembre intanto prende il via la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. Per l'assessore provinciale Florian Mussner tre sono i principi per la mobilità: sicurezza, sostenibilità e rispetto reciproco. L'iniziativa incoraggia i cittadini a ripensare la propria mobilità in modo rispettoso dell'ambiente; per l'assessore è importante puntare sulla elettromobilità. 
Nella dolcezza in questione rientrerà anche un franco confronto con cittadini in merito alla riorganizzazione ed il finanziamento del  trasporto pubblico?

  

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Enrico Lillo Mer, 09/17/2014 - 16:12

Condivido l'idea dell'Ass. Randi. Siamo stati sempre contrari al rapporto gratuito per tutti senza nessun paletto. Abbiamo sempre chiesto in tutte le sedi di inserire un parametro per il reddito. Come ben sappiamo ci sono pensionati da diverse migliaia di euro al mese e quelli con poche centinaia di euro al mese di pensione. E' assolutamente giusto fare questa distinzione, così anche per gli studenti i cui genitori hanno certamente redditi diversi. La popolazione sta continuando a pagare di tasca sua la campagna elettorale di Widmann ed è ora che tutto ciò cessi. Naturalmente l'accertamento del reddito reale deve esser fatto in modo serio, altrimenti a pagare saranno solo e soltanto i soliti dipendenti.

Mer, 09/17/2014 - 16:12 Collegamento permanente