Politica | La mozione

Un treno silenzioso

La proposta dei Verdi: creare una flotta di carri ferroviari a ridotto impatto acustico, “l’Europa ci dà i mezzi, approfittiamone”.
Treno
Foto: Pixabay

Sferragliamento lungo i binari, frenate, sirene: l’inquinamento acustico provocato dai treni è, specie per chi vive nei pressi delle linee ferroviarie, una condanna. Un esempio “casalingo” è rappresentato dal tratto Salorno-Brennero dove le misurazioni del rumore hanno registrato significativi superamenti dei valori limite, specie nelle ore notturne dal momento che di notte viaggia un maggior numero di convogli merci, che sono più rumorosi dei treni passeggeri. È quanto sottolineano i Verdi provinciali ricordando che, sebbene con il protocollo d’intesa firmato da Provincia e RFI siano state finanziate e realizzate barriere anti-rumore in alcuni tratti limitati della linea ferroviaria, non si è puntato al cuore del problema. Ovvero non è stata affrontata la sorgente principale del rumore, che è causato dal contratto ruota-rotaia e dal sistema frenante. La soluzione prospettata da Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler, è quindi di favorire l’ammodernamento dei carri ferroviari con tecnologie a bassa rumorosità. 

 

La Provincia sta a guardare?

 

Al centro del ragionamento degli ambientalisti non c’è solo la salute ma anche la sfera economica che “verrà danneggiata dal grave ritardo accumulato dall’Italia” nel realizzare una flotta di carri ferroviari poco rumorosi. Senza contare che dal 13 dicembre 2020 la Germania non farà più transitare i carri che non corrispondono a caratteristiche di basso impatto acustico, e la posizione geografica del Paese guidato da Angela Merkel “rende necessario un adeguamento dei carri ferroviari merci che transitano al valico del Brennero in quanto la quasi totalità delle destinazioni si trova in Germania o deve transitare attraverso la Germania per raggiungerla”. Se non ci si adegua “il traffico merci su rotaia attraverso il Brennero verso la Germania potrebbe subire gravi restrizioni, vanificando in gran parte anche l’obbiettivo del trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia - argomentano i Verdi -. La Provincia di Bolzano non può restare spettatrice di questa situazione. Per tutelare l’ambiente e la salute delle popolazioni e per incentivare una economia sostenibile la Provincia deve attivarsi per spingere l’Italia a creare una flotta di carri ferroviari a basso impatto ambientale”.

 

 

Si può fare

 

Di positivo c’è che gli strumenti e i finanziamenti li fornisce l’Europa. Il piano c'è. Un regolamento Ue, infatti, invita gli stati membri ad adottare un sistema di incentivi per le imprese ferroviarie che utilizzano carri silenziosi, o ammodernano carri già in uso per ridurne la rumorosità, e un sistema di penalizzazioni per le imprese che invece utilizzano carri o treni a rumorosità elevata. “Un sistema che è molto adatto alle caratteristiche della linea ferroviaria del Brennero, sia nelle condizioni attuali, sia soprattutto in vista dell’aumento dei transiti merci con la realizzazione del progetto di potenziamento delle capacità della ferrovia”, sottolineano Foppa, Dello Sbarba e Staffler. Ma c'è di più. Un altro regolamento europeo istituisce un fondo per finanziare la modernizzazione di vagoni ferroviari, ed è appunto grazie a queste risorse che la Germania ha già risanato metà dei suoi vagoni circolanti. Tutto fermo invece in Italia. “Ci risulta che fino a poco tempo fa Trenitalia, che ha 15.000 vagoni circolanti, non avesse neppure fatto domanda per i fondi e a tutt’oggi non risulta sufficientemente impegnata in questa direzione”, così i Verdi i quali hanno presentato una mozione che impegna la giunta provinciale a far attuare rapidamente il suddetto piano europeo.