Politica | Elezioni comunali

“Con la Svp stessa visione”

Con l’appoggio di centrodestra e Svp Giorgia Mongillo (Democratici sul territorio) punta al posto di sindaco a Bronzolo. Fra gli obiettivi: sicurezza e polo sociale.
Mongillo, Giorgia
Foto: Ingraf

A Bronzolo si scaldano i motori. Nel comune altoatesino domenica prossima, 19 novembre, si andrà alle urne per eleggere il nuovo primo cittadino e rinnovare il consiglio comunale dopo il commissariamento scattato lo scorso 20 marzo. Si vota dalle ore 7 alle 21 (2.149 gli aventi diritto), e gli eventuali turni di ballottaggio sono previsti per domenica 3 dicembre.

L’altra papabile candidata per il posto di sindaco, oltre ad Alessandro Bertinazzo referente dell’area di centrosinistra, è Giorgia Mongillo, della lista civica Democratici sul territorio, appoggiata dal centrodestra “italiano” e dalla Svp.

 



salto.bz: Mongillo, qualche sera fa a Bronzolo era in programma un dibattito fra i candidati sindaci a cui ha partecipato solo Alessandro Bertinazzo di Uniti nell'Ulivo, come mai lei ha declinato l’invito? Temeva forse il confronto?

Giorgia Mongillo: Sarò sincera, non c’era paura del confronto ma il dibattito non rientrava nelle mie modalità di campagna elettorale, che ho tentato di impostare naturalmente in una maniera a me favorevole.

Lei è sostenuta, oltre che dai suoi sodali Urzì (Alto Adige nel cuore), Galateo (FdI), Lillo (DI), Vettorato (assessore della Lega a Laives) e il sindaco di Laives Christian Bianchi, dalla Svp, sente già di avere la vittoria in tasca?

Sicuramente ci credo di più rispetto all’ultima volta grazie a questa compattezza dimostrata sia dalla Svp che dal centrodestra “italiano”, ma non penso di “vincere facile”. Fra me e Bertinazzo la competizione sarà comunque all’ultimo voto.

Perché la Svp ha deciso di appoggiarla questa volta?

Abbiamo sempre collaborato con la Svp, forse nel 2015 c’era perplessità sulla mia persona perché ero considerata un volto troppo nuovo come candidata sindaca, anche se erano già anni che lavoravo insieme al mio gruppo e con loro ero in giunta. In questi due anni abbiamo lavorato bene insieme alla Volkspartei anche all’opposizione e io mi sono fatta conoscere di più. Non è mai stata comunque una questione di vedute diverse sui temi perché su quello siamo stati sempre più o meno d’accordo. 

"Ci credo di più rispetto all’ultima volta grazie a questa compattezza dimostrata sia dalla Svp che dal centrodestra 'italiano'"

L’ago della bilancia non si è dunque spostato, a suo parere, a causa degli attriti fra Bertinazzo e la Svp?

Non credo, ma è chiaro che se vogliamo portare avanti dei progetti con la Svp avere la stessa visione rende tutto più facile. Con Bertinazzo sicuramente non c’era quest’intesa, soprattutto per quanto riguarda la scuola d’infanzia in lingua tedesca, anche perché non si è ben capito cosa volesse fare lui in merito alla questione. 

Lei ha l’endorsement del centrodestra, ma la coordinatrice regionale di FI Michaela Biancofiore ha tentato di fatto di metterle i bastoni fra le ruote sfilando Forza Italia dall’alleanza…

Sarebbe stato bello unire tutti i simboli del centrodestra, compreso quello di Forza Italia che però si è svincolata e poi ha presentato delle richieste, anche legittime, ma in ritardo, e come gruppo di coalizione Svp e centrodestra avevamo fatto già i nostri accordi. Prima dei colori di partito sono le persone che lavorano insieme per Bronzolo, non ho nulla contro Luca Vaccarino, candidato sindaco per FI, ma bisognava conoscersi meglio prima per vedere se c’era la stessa visione sui programmi. Non si può ragionare solo sulle poltrone.

Quando Bianchi auspica la sua vittoria, perché i due comuni di Laives e Bronzolo “hanno diverse tematiche da sviluppare insieme”, cosa intende?

In primis si parla dell’aspetto sociale, come le case di riposo e il polo sociale, temi importanti per i nostri cittadini. Ma insieme vorremmo puntare anche sulla sicurezza. Per Bronzolo è importante la riqualificazione della zona sportiva e la messa in funzione del primo lotto del polo sociale con 11 appartamenti protetti, mi auguro che nella primavera del 2018 si possa già cominciare ad ospitare i primi anziani. E poi, fra i punti essenziali, c’è la programmazione del secondo lotto dove dovrebbe essere ospitata la microstruttura per l’infanzia che attualmente è collocata in un edificio piccolo. Altra cosa che ritengo fondamentale è l’approvvigionamento idrico con la messa in opera del secondo pozzo e anche la decalcificazione delle acque. Sicuramente poi è da ristrutturare la scuola materna tedesca privata.

Con i finanziamenti pubblici?

Sì, perché fa un servizio pubblico e lo fa per tutti i bambini del paese e non solo per quelli di lingua tedesca. 

 "Chi diventa sindaco non vince nulla perché sul podio non ci va lui o lei ma i cittadini"

Secondo lei in cosa ha fallito Bertinazzo?

Non è stato spesso trasparente nell’organo istituzionale, ovvero in consiglio comunale. Certi progetti venivano presentati “a metà” e questo l’ho trovato poco corretto. Voleva ristrutturare la scuola d’infanzia in lingua italiana che era già stata rifatta quando quella “tedesca” chiedeva legittimamente di intervenire con una ristrutturazione. Anche su questo Bertinazzo è stato poco chiaro. 

Bertinazzo inoltre, riferendosi a lei, ha dichiarato nella nostra intervista: “Metto a disposizione della comunità i miei 30 anni di esperienza come dipendente pubblico, francamente non so se la controparte possa fare lo stesso”, come risponde?

La legge non prevede che sindaci, assessori o consiglieri debbano avere per forza un’esperienza trentennale nell’ambito pubblico dove peraltro lavoro anch’io che faccio l’ostetrica. E credo che proprio il fatto di saper ascoltare, di essere in grado di capire le esigenze delle persone e usare il pensiero critico, e questo l’ho imparato nel mio lavoro, sia altrettanto importante rispetto al suo expertise. Sono anche quelli requisiti fondamentali per potersi avvicinare all’amministrazione comunale, a cui comunque ho dedicato finora 7 anni. Quello che serve è il buon senso. E ricordiamoci che chi diventa sindaco non vince nulla perché sul podio non ci va lui o lei ma i cittadini.