Politica | L'ordinanza

La Provincia ci ripensa

Non più “ordine” ma “raccomandazione” ai non residenti di lasciare il territorio. Kompatscher: “Non cacciamo nessuno”. Chiusi i cantieri. Il Covid-19 fa la nona vittima.
Arno Kompatscher
Foto: Screenshot

L’Alto Adige non caccia nessuno, ma siamo molto preoccupati di poter garantire un’assistenza sanitaria adeguata a tutti i cittadini, residenti o solo domiciliati sul territorio”. Corregge il tiro pur ribadendo il principio alla base della precedente ordinanza, il presidente della Provincia Arno Kompatscher, durante la videoconferenza quotidiana, dopo la pioggia di critiche per il provvedimento che ordinava, nell’ambito delle misure contro il coronavirus, a “turisti, ospiti, villeggianti e tutte le altre persone presenti sul territorio provinciale che non hanno la propria residenza in Alto Adige, di rientrare alla propria residenza, affinché possano eventualmente beneficiare delle prestazioni dei propri medici di base o pediatri di libera scelta”. Una decisione dovuta a motivazioni sanitarie: non gravare sugli ospedali altoatesini già sotto stress per via dell’emergenza in corso, si era affrettato a precisare il governatore. Con una ulteriore ordinanza ora l’ordine diventa una “raccomandazione” e comunque non riguarda chi in Alto Adige lavora e ha un domicilio

 

Le altre disposizioni

 

Il nuovo documento, che sostituisce i precedenti, raccomanda inoltre di evitare di svolgere attività motorie in gruppo, stando attenti a non entrare in contatto con persone che non siano parte del proprio nucleo famigliare; e di “evitare nella maniera più assoluta i contatti con altre persone e, qualora si renda necessario interloquire, ad esempio in occasione dell’acquisto dei generi alimentari di prima necessità, si raccomanda di coprirsi il naso e la bocca, al fine di limitare il più possibile il rischio del diffondersi del contagio”.

Il Landeshauptmann ordina, fra le altre cose, la chiusura di tutti i cantieri, tranne quelli impegnati nella realizzazione di opere necessarie ad assicurare la fornitura di servizi pubblici essenziali alla popolazione, “ovvero al ripristino di strutture o alla sanificazione di impianti a seguito di eventi o malfunzionamenti, nonché di tutte le attività di manutenzione, installazione e piccoli lavori edili e non edili, ferme restando tutte le disposizioni di legge previste e i protocolli di sicurezza anti- contagio. Sono ammesse le operazioni necessarie per la chiusura dei cantieri, nonché quelle di messa in sicurezza dei cantieri o delle opere realizzate e gli interventi di modesta entità che non comportano contatto con persone”. E ancora: “Il personale impiegato nelle predette attività, così come quello sanitario impiegato nell’emergenza sanitaria o quello reclutato dalla protezione civile per l’attuazione di misure di contrasto alla propagazione del virus, può essere ospitato in strutture ricettive, che permangono, per il resto, chiuse al pubblico”. 

Intanto salgono a 8 i decessi per il Covid-19 in Alto Adige. Le ultime vittime sono un 68enne della Valle Isarco e un bolzanino di 88 anni. Il primo paziente, il 31enne di Terlano, è guarito.

++ Update ++

C’è la nona vittima in Alto Adige legata al Covid-19. 49 sono gli ultimi casi positivi registrati e complessivamente il numero di pazienti positivi si attesta a 293. Dall’inizio dell’epidemia l’Azienda Sanitaria locale ha eseguito e analizzato 2.150 tamponi su 1.524 soggetti. Il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie infette da Sars-CoV-2 si attestava questa mattina a 66 persone, altre 28 persone ricoverate sono casi sospetti. In totale sono 18 le persone ricoverate in terapia intensiva risultate positive al Sars-CoV-2. Da ieri è aumentato inoltre il numero delle persone in quarantena domiciliare: sono 1.143 quelle che si trovano in isolamento nella propria abitazione.