Società | Casa bimbo

Il benessere del bambino al primo posto

La formazione nell’infanzia è cruciale per lo sviluppo del bambino e del servizio
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Casa bimbo

La tematica dell’educazione è un argomento a cui va posta una forte attenzione, poiché “ il bambino padre dell’uomo” come dice Maria Montessori “non è debole e povero; il bambino è padre dell’umanità e della civilizzazione, è il nostro maestro anche nei riguardi della sua educazione.” Maria Montessori inizia un percorso di scoperta che punta a un’età in particolare, quella da 0 a 3 anni, riconoscendo già allora che l’educazione, a partire dalla prima infanzia, emerge quale presupposto base quando ci si interroga sulle soluzioni da adottare per la risoluzione delle problematiche che riguardano la società.

“La realtà sociale odierna è, sempre più, caratterizzata da profondi cambiamenti, in particolare nei bisogni delle famiglie, che vedono nei servizi per la prima infanzia una sorta di “garanzia” nel far coincidere le esigenze di lavoro con quelle della cura dei propri figli.

L’attuale evoluzione della società richiede uno sviluppo ulteriore di tali servizi attraverso l’obiettivo di soddisfare al meglio le esigenze dei bambini e quelle dei genitori, diversificando e quindi personalizzando l’offerta formativa.

Focalizzarsi in un’ottica di qualità richiede impegno, costanza, ma soprattutto collaborazione e partecipazione condivisa da parte di tutti i soggetti coinvolti all’interno dei servizi educativi, attraverso un dialogo continuo e costruttivo.” (Irene Boldrin “La qualità nei servizi per la prima infanzia, tra partecipazione e valutazione”).

Grazie a tale consapevolezza le parti sociali, gli enti e le cooperative che gestiscono i servizi alla prima infanzia in Alto Adige e la Provincia, sono arrivati a formulare un quadro di riferimento per le attività di formazione, educazione e assistenza alla prima infanzia, ovvero una linea guida per la gestione e la realizzazione di tutte le attività che comprendono la fascia di età relativa alla prima infanzia, nello specifico da 0 a 3 anni. Questo quadro va a toccare tutti gli aspetti fondamentali per lo sviluppo psicofisico del bambino: gli aspetti tecnici dell’educazione, l’interazione tra i bambini, esempi pratici replicabili di ambienti formativi e istruzioni sulla collaborazione con altri enti e le famiglie.

 

La formazione della prima infanzia si basa su tre pilastri cui fare riferimento: l’importanza del servizio di assistenza all’infanzia, il benessere del bambino e il benessere del personale adibito. Il servizio ha subito una evoluzione costante nel corso degli anni, ampliando il suo raggio di azione, promuovendo la diversificazione delle proposte formative e il continuo aggiornamento nelle qualifiche. Si è attivato un sistema armonico in merito alla qualità pedagogica, ma il raggiungimento dell’equità salariale tra dipendenti privati e pubblici è ancora lontano nonostante l’aumento di 130 euro (lordi) mensili per il personale del privato.

Riteniamo basilare che la qualità educativa sia riconosciuta anche finanziariamente, in modo da garantire la presenza di personale qualificato e competente presso tutti i servizi.

L’attuale disparità genera un costante “turn-over” dal settore privato verso il pubblico, con conseguente difficoltà degli enti privati nel reperire personale qualificato.

I servizi all’infanzia sono contesti carichi di significati affettivi, di connotazioni educative e formative, la continuità educativa non solo tra famiglie ed educatori/trici, ma all’interno della stessa equipe educativa, risulta pertanto fondamentale a garantire tali presupposti.

Serve collaborazione per far funzionare le cose senza che nessuno debba rimetterci, specialmente i bambini, che sono il primo pensiero degli enti che se ne occupano e il primo pensiero dei loro genitori.

 

Di Casa Bimbo Tagesmutter Onlus 

 

 

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Karl Trojer Lun, 06/27/2022 - 09:36

Trovo essenziale "educare" i bambini il più possibile a diventare se stessi. A tal fine serve a loro sentirsi accettati, trasmettere a loro che sempre e con qulasiasi problema sono benvenuti, ed offrire a loro la possibilità di sperimentare la loro vita senza incolparli.

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