Politica | olimpiadi 2026

Il modello Cortina che piace al Trentino

Mentre Zaia cambia idea sulla pista da bob, la Provincia autonoma a trazione leghista finanzia opere faraoniche con fondi pubblici. Il caso dell’Oval Ice Rink di Pinè.
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Foto: Ufficio stampa Pat

Da impianto simbolo che avrebbe dovuto rappresentare i prossimi giochi olimpici invernali a opera dispendiosa di cui si può fare sicuramente a meno. Il dietrofront di Luca Zaia è arrivato inaspettatamente nei giorni scorsi, quando ha dichiarato in una lettera rivolta al presidente del Coni che il raddoppio dei costi previsti (ad oggi stimati, al ribasso, a 85 milioni di euro) lo ha spinto dopo tre anni a prendere in considerazione la lettera scritta dal pugno dello stesso presidente del Cio Thomas Bach, che lo invitava a prendere in considerazione di rinunciare al rifacimento della “Eugenio Monti” e di far disputare a Innsbruck le gare di bob, skeleton e slittino. A riportarlo è il Fatto Quotidiano.

Se il Governatore del Veneto sembra dare ragione ai cittadini di Cortina e alle organizzazioni ambientaliste che per tre anni si sono battute contro il progetto, sostiene Il Fatto, permangono comunque dubbi sulle vere ragioni che potrebbero spingere Zaia a fare un passo indietro. “Apparentemente lo fa per ragioni di costi e, quindi, di opportunità in un momento di crisi, ma la vera storia della svolta di Zaia è tutta da scrivere, considerando che per tre anni non ha dato retta a chi gli chiedeva di fermarsi – scrive il quotidiano diretto da Peter Gomez –. Quanto hanno influito i ritardi nella realizzazione, oppure gli insoddisfacenti contratti degli sponsor, o il disappunto del Cio? Il governatore ha preso atto che il bob è uno sport per meno di una ventina di atleti in tutta Italia, mentre gli impianti del ghiaccio in Veneto non hanno nemmeno i soldi per tenere aperte le attività di centinaia di hockeisti e pattinatori? Oppure che il costo di manutenzione sarà perennemente in deficit, ben oltre i 400mila euro all’anno preventivati quando l’energia costava quasi niente? O forse il vero ammontare della spesa, in sede di consuntivo, potrebbe sfiorare il tetto dei 100 milioni di euro, come accaduto con Torino 2006 per un impianto chiuso dopo pochi anni?”.

E mentre il buon senso in tempi di crisi energetica e climatica sembra alla fine poter prevalere a Cortina, lo stesso non si può dire in tutti i territori toccati dai giochi olimpici.
Nel vicino Trentino, verranno ospitate le gare di salto con gli sci, le combinate, sci di fondo, pattinaggio di velocità. Sebbene esistano strutture già operative e funzionanti gli ingenti investimenti hanno fatto parecchio discutere i gruppi ambientalisti locali. 

 

Nella località di Predazzo è previsto il rifacimento dei trampolini di salto esistenti, che già hanno ospitato le edizioni dei mondiali del 1991,del  2003 e del 2013). Un’opera, con tanto di ristorante e terrazza panoramica sulla cima, i cui costi stimati attuali ammontano a 38 milioni. Sempre a Predazzo la delibera provinciale dell’11 novembre 2022 ha dato il via libera al villaggio olimpico che costerà 26 milioni e 605 mila euro, di cui 14 milioni prelevati dalle casse provinciali.

Ma l’opera più impattante, sia in termini economici che in termini ambientali, sarà quella che dovrà essere costruita nel piccolo paese di Baselga di Pinè in cui si svolgeranno le gare di pattinaggio.

Nonostante l’impianto esistente, 50 milioni e mezzo di euro, a cui si aggiungeranno altri 9 milioni e mezzo per tribune e impianti di refrigerazione, sarà l’importo necessario per costruire il nuovo Oval Ice Rink. Lo scorso 7 novembre, il consiglio comunale di Baselga ha dato l’ok con 15 voti favorevoli su 18 al progetto preliminare del palazzo del ghiaccio, a sua volta già avvallato dagli organi tecnici del Coni e dalla Fondazione Milano-Cortina 2026.

 

Il progetto, affidato ad inizio settembre ad un pool di progettisti che vede anche la partecipazione dello “Studio Zoppini Architetti” di Milano (che già aveva progettato l’analoga pista per le Olimpiadi di Torino 2006) prevede la ricostruzione totale della struttura esistente, la quale si doterà di una nuova copertura e una capacità di 5900 spettatori su tribune mobili. Un’opera faraonica che occuperà un’area di circa 18 mila metri quadrati, per un’altezza di 17 metri.

L’assessore provinciale allo sport Roberto Failoni ha inoltre fatto sapere che la Provincia si assumerà, per ben ventuno anni a partire dal 2026, tutti gli extracosti e la manutenzione della maxi struttura. Un impegno oneroso che alla cittadinanza trentina costerà un totale di 390 mila euro all’anno.


Aggiornamento: Zaia ci ripensa
 

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M A Gio, 11/17/2022 - 13:24

Wir können auch gut vor unserer eigenen Haustür kehren...
Sollen nicht auch in Antholz Investitionen von 40 Mio. Euro gemacht werden, wo doch erst 2020 die Weltmeisterschaften stattgefunden haben - mit dem üblchen Südtiroler Stolz...?

Gio, 11/17/2022 - 13:24 Collegamento permanente