Politica | SCUOLA ITALIANA

"Nicolini disinformato o in malafede"

Durissima replica di Vettorato e Gullotta alle accuse del pentastellato sulla discriminazione della scuola italiana.
Giuliano Vettorato Vincenzo Gullotta
Foto: Asp

L'assessore Giuliano Vettorato e la Sovrintendenza guidata da Vincenzo Gullotta non hanno proprio digerito le critiche del consigliere pentastellato Diego Nicolini, il quale in una nota aveva più volte ribadito che "non affrontare la questione della discriminazione della scuola italiana in Alto Adige significa continuare a negare l’evidenza". In replica i vertici della scuola hanno elaborato un lunghissimo comunicato.

"Spiace ravvisare anche in questa comunicazione - scrivono - quello che purtroppo è più in generale lo spirito dei tempi: il tentativo strumentale di interpretare una supposta realtà oggettiva al solo fine di dare corpo e sostanza alle proprie tesi preconcette, nonché utilizzare per finalità di competizione politica un tema delicato e complesso come l’inclusione scolastica, che per sua natura dovrebbe essere invece l’argomento per eccellenza del confronto e della discussione propositiva, difeso da inutili e pretestuose polemiche".

L’apparente difformità dei dati relativi alle risorse di sostegno nella scuola italiana, definito nella nota “un bel rompicapo”, sarebbe dovuta alle interrogazioni stesse che li hanno originati: una serie di quesiti variamente formulati ed indirizzati, che inevitabilmente hanno ricevuto un’altrettanta variegata serie di risposte. "Purtroppo, la statistica è una scienza precisa che presuppone un’approfondita conoscenza della materia nonché tecniche in ordine alla raccolta dati, alla loro classificazione ed al loro rapporto. In mancanza di queste competenze, il risultato è la nota del Consigliere Nicolini: una collezione di dati eterogenei, decontestualizzati e rapportati in maniera impropria che necessariamente non può che fornire una visione della realtà distorta"

Dopo questa pesante stoccata a Nicolini, Vettorato e i suoi uffici procedono a spiegare come secondo loro stanno le cose punto per punto, come dovessero rispondere ad una interrogazione. La selva di dati è talmente fitta da non essere sintetizzabile e viene quindi riprodotta per dovere di cronaca.

Nella richiesta dati in data 02/12/2020 l’associazione AEB chiedeva “quanti alunni con diritto al sostegno fossero presenti complessivamente nella PAB” riferendosi genericamente “alla scuola in lingua italiana” per l’a.s 2020/21: il dato richiesto è 1240 (risultante dalla somma dei 955 delle scuole a carattere statale + 187 della Formazione Professionale italiana + 98 delle scuole dell’infanzia). In una seconda richiesta dati, questa volta attraverso interrogazione alla giunta provinciale, la richiesta sul numero di alunni con diritto al sostegno era specificatamente fatta in rapporto al numero di insegnanti di sostegno previsti dall’organico della scuola a carattere statale della Provincia. In questo caso, il dato fornito è 955: non possono essere infatti conteggiati i suddetti 187 alunni della FP e dell’infanzia, per i quali è previsto un autonomo e distinto contingente di personale di sostegno facente capo alla ripartizione personale della Provincia.

In una terza richiesta dati, anche questa tramite interrogazione alla giunta provinciale (num. 1890/21) il dato richiesto era “quanti alunni con diritto al sostegno tutelati in base alla L104/92 fossero presenti nelle scuole di lingua italiana della PAB”, sempre riferito alle scuole a carattere statale. In questo caso, il dato correttamente fornito è 411.

Dai precedenti 955 vanno infatti espunti i 544 il cui diritto al sostegno è basato sulle c.d “104 in contesto scolastico”. Non si tratta qui di cavillare su un artificio retorico o giocare sulle parole, la questione è infatti di sostanza: queste c.d. 104 in contesto scolastico, al di là della terminologia forse infelice, sono semplicemente una convenzione stabilita con l’accordo di programma provinciale del 2013. Di fatto, non esiste nella normativa né nazionale né provinciale una “104 in contesto scolastico” ed i codici diagnostici degli alunni che ne usufruiscono sono rapportabili tout court alla previsione della L170/10, quando non addirittura al semplice riferimento come BES previsto dalla direttiva Profumo del 27/12/12, quindi senza nessun diritto a personale aggiuntivo di sostegno, quanto piuttosto alla personalizzazione degli apprendimenti e della valutazione tramite formalizzazione di apposito PDP.

Invocare il diritto alla tutela per tutti questi alunni, lamentando una lesione del diritto secondo la Costituzione è semplicemente infondato.

Invocare perciò il diritto alla tutela in base alla L104/92 per tutti questi alunni, lamentando una lesione del diritto secondo la Costituzione e secondo la definizione dalla convenzione ONU 2006, interpellando eventualmente il Ministero dell’Istruzione, non solo è improprio e scorretto, visto che il dato stesso complessivo dei 955 utilizzato per fare proporzioni e rapporti i cui risultati sono definiti “scandalosi” è, semplicemente, infondato.

Questo a maggior ragione se il dato viene paragonato e rapportato all’analogo fornito dall’intendenza tedesca: anche loro infatti, hanno coerentemente fornito il dato (796) riferito esclusivamente alle “vere” diagnosi funzionali ai sensi della L104/92 (e d’altra parte fa certo riflettere il numero costante di passaggi di alunni con disabilità certificate dalla scuola tedesca a quella italiana, definita da più parti come “più inclusiva”, giudizio apparentemente inspiegabile vista la supposta situazione lamentata dal consigliere Nicolini).

Per quanto riguarda personale e risorse di sostegno nella scuola a carattere statale nella situazione rappresentata da Nicolini per Vettorato non viene considerato un dato fondamentale: ai docenti di sostegno si affiancano infatti i collaboratori all’integrazione con un significativo apporto (170 insegnanti di sostegno + 190 collaboratori all’integrazione) assegnati non sulla classe, ma ai singoli alunni tutelati dalla L104/92, per un numero di ore tali da capovolgere totalmente il senso dei confronti con la media nazionale. "In Provincia si è voluto far evolvere (da circa 15 anni) quella che prima era una figura eminentemente dedicata dei bisogni primari verso una nuova figura, caratterizzata da un percorso professionalizzante con competenze specifiche anche nel sostegno educativo e didattico. È pertanto fuorviante, squalificante ed in definitiva profondamente ingiusto persistere in questa artata rappresentazione, peraltro giustamente già segnalata e stigmatizzata dai rappresentanti sindacali dei collaboratori all’integrazione", sostiene l'Intendenza.

Anche laddove si lamenta la mancata attivazione del corso di specializzazione di sostegno in Provincia Nicolini si baserebbe su dati falsi: resta da vedere se per semplice negligenza e ignoranza sul tema, o per malafede". Il corso di specializzazione sul sostegno, riferiscono Vettorato e i suoi uffici, è infatti stato attivato dalla LUB nel 2021 e tuttora in corso, e già si prevede un’ulteriore edizione per il prossimo anno accademico.

Quanto, infine, al concorso straordinario riservato ai precari questo "verrà bandito dopo la sottoscrizione dell’intesa con il Ministero dell’Istruzione per quelle classi di concorso che presentano un effettivo fabbisogno. Tale concorso è riservato a circa 200 docenti, compresi coloro che insegnano nelle scuole paritarie e nelle scuole professionali della provincia, purché in possesso dei requisiti previsti".