Economia | Lavoro e pensioni

Non è un paese per vecchi

I pensionati altoatesini sono più giovani e più ricchi rispetto ai colleghi nel resto d’Italia. Hanno in media 62,5 anni e incassano oltre 18mila euro l’anno.
Anziani
Foto: upi

“I lavoratori altoatesini che vanno in pensione oggi hanno iniziato a lavorare prima e lo hanno fatto in modo più continuativo rispetto al resto del Paese”, ad affermarlo è il direttore regionale dell’INPS Marco Zanotelli nel corso di una conferenza stampa odierna tenuta insieme all’assessora Martha Stocker. Il quadro è chiaro: i pensionati altoatesini sono più giovani e più ricchi della media italiana, hanno mediamente 62,5 anni (settore privato) e incassano annualmente 18.289,59 euro

La situazione economica evidentemente migliore rispetto al resto del Paese ha risparmiato perlopiù gli altoatesini dalla disoccupazione e ha permesso alla maggior parte di loro di raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contribuzione prima dei 65 anni di età. “Negli anni passati - osservano i due relatori - anche da noi il numero di imprese è leggermente calato, con cittadini che hanno perso il lavoro in quegli anni, ma ora l’economia è ripartita positivamente”. 

 

 

Da considerare in questo senso l’inversione di tendenza con un incremento costante del numero di imprese (18.339 nel 2017, +0,8% rispetto al 2016, un valore all’incirca pari a quello pre-crisi del 2008 quando le aziende erano 18.387) dal 2007 a oggi, tranne che fra il 2012 e il 2014. Quelle fra 200 e 499 dipendenti hanno fatto segnare un +27,9% fra 2016 e 2017 (Italia: +2,8%), quelle fra 20 e 49 dipendenti un + 12,9% (Italia: +2,2%). Anche grazie a questo stato di cose i pensionati altoatesini incassano ogni anno quasi 710 euro in più rispetto ai colleghi italiani.

 

Il solito gap

 

Le pensioni femminili si attestano a 14.836,20 euro l’anno, mentre quelle maschili arrivano a 22.207 euro. Le differenze maggiori si registrano fra le pensioni di importo più elevato e il fenomeno è dovuto a un maggior ritiro dal mondo del lavoro da parte delle donne dopo la maternità o per esigenze di cura nei confronti di familiari malati. “A tal proposito la Regione ha innalzato a 9.000 euro il contributo per la copertura previdenziale dei periodi di cura.Insieme alla pensione complementare, il secondo pilastro su cui si basa la nostra politica è fornire ai cittadini la sicurezza di una pensione dignitosa”, ha detto Stocker.

 

La vita si allunga

 

Se nel 1980 l’età media degli uomini in Alto Adige era di 69 anni, oggi tale valore è aumentato a 81,3 anni. Lo stesso è accaduto fra le donne, dove si è passati da un’aspettativa di vita di 77,8 a 86,2 anni. Il buon andamento dell’economia provinciale fa sì che vi sia un sostanziale equilibrio fra le entrate provenienti dai contributi dei 248.608 lavoratori del settore pubblico e dei 45.393 del settore privato e le uscite derivanti dalle pensioni previdenziali e assistenziali erogate a complessive 155.488 persone (+0,5% sul 2018), per una spesa complessiva di 2.181,8 milioni di euro e un flusso finanziario complessivo annuo di 4,6 miliardi di euro. L’incremento della spesa complessiva 2018 (80,6 milioni rispetto al 2017, +3,8%) è il sintomo del cambiamento demografico in corso nella popolazione altoatesina.