Ambiente | L'emergenza del 7 novembre

Guasto all'inceneritore: perché non lo hanno spento?

È questa la domanda cruciale sulla quale sta lavorando la magistratura. Intanto si cerca di capire la reale portata dell'inquinamento portato dalle 30 ore di fuoriuscita dei fumi.

Se non lo hanno spento subito, per valutare adeguatamente il danno e risolverlo, ci sarà pure stato un motivo.
E il motivo potrebbe essere stato legato alla significativa perdita di entrate economiche che avrebbe comportato anche una sola giornata di stop nell'offerta di teleriscaldamento. È questo il sospetto che si sta facendo strada tra gli addetti ai lavori ed in merito al quale la magistratura è chiamata a fare chiarezza. 

Sotto accusa è l'associazione temporanea di imprese che ha costruito l'impianto e sta gestendone la fase di rodaggio. Provincia e comune di Bolzano stanno spendendo tutte le loro energie per mettere i collaudatori di fronte alle loro responsabilità, garantire una maggior sicurezza e rispondere alle bordate che stanno giungendo da partiti, associazioni ambientaliste e comitati di cittadini che da sempre si sono opposti alla realizzazione del nuovo inceneritore. 

Intanto i tecnici della provincia ed anche quelli dei carabinieri, questi ultimi attivati dalla procura della Repubblica che ha aperto un'inchiesta, dovranno a breve fornire indicazioni precise in merito a quanto accaduto nelle 30 ore in cui l'impianto è rimasto colpevolmente acceso, nonostante il guasto. 
Sembra certo che nell'aria sia finito monossido di carbonio in una misura 40 volte superiore rispetto ai limiti consentiti, mentre per quanto riguarda l'acido cloridrico il superamento dei limiti è stato molto più contenuto (un 50%). 
La questione che preoccupa di più però è quella delle diossine. Non tanto perché i tecnici della provincia temano uno sforamento clamoroso, quanto perché la legge prevede solo due verifiche all'anno per otto ore di seguito. E tutto lascia presagire che gli apparati appositi all'inceneritore non fossero in funzione tra il 7 e l'8 novembre. 

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Arturo Zilli Lun, 11/18/2013 - 10:32

Secondo quanto riportato dall'Alto Adige, il sindaco avrebbe detto che non ci sono stati pericoli per la salute. Ma come fa a saperlo, se il rilevamento del livello di diossine non è ancora stato effettuato? Poi uno sforamento di 40 volte dei livelli di monossido di carbonio determina danni alla salute? Sono solo alcune domande che, da cittadino, mi vengono in mente.

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