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“Wir haben unsere Aufgaben gemacht”

Riforma sanitaria: per la Stocker passa la palla ora al Betrieb. Ma i cambiamenti più significativi arriveranno solo con il 2018, dopo il varo del nuovo ‘atto aziendale’
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Foto: web

Dopo aver presentato i tratti salienti della riforma sanitaria, l’assessora provinciale competente Martha Stocker oggi ha convocato a stretto giro i vertici amministrativi dell’ASL (assente giustificato Thomas Schael) ed i giornalisti per ribadire gli obiettivi politici essenziali, che a suo dire sono stati raggiunti attraverso il voto dello scorso 7 aprile.
Stocker ha ricordato innanzitutto che la riforma avrà poco meno di quattro anni per arrivare a compimento, essendosi posta l’anno 2020 come orizzonte ideale (e superando i limiti della presente legislatura provinciale addentrandosi nella prossima). L’assessora ha quindi ricordato le tre parole chiave che costituiscono le altrettante bandiere/obiettivi dello sforzo messo in atto. E cioè: sicurezza, assistenza e qualità

Martha Stocker ha quindi fatto riferimento alle quattro direttrici principali in cui è stato di fatto suddiviso il ‘cambiamento condiviso’ della sanità altoatesina. 

Come primo elemento l’assessora provinciale ha fatto riferimento all’assistenza di primo livello, ribadendo che dovrà restare prossima al domicilio ed essere improntata all’integrazione socio-sanitaria. Nello specifico Stocker ha ribadito che in questo quadro i centri di assistenza sanitaria dovranno essere visti anche come centri di consulenza, fornendo nel concreto “un’assistenza unitaria e di qualità ad uso delle persone affette da malattie croniche”. 

La Stocker ha quindi confermato il nuovo concetto di cooperazione elaborato per i 7 ospedali altoatesini in base al principio “un ospedale - due sedi”. L’assessora ha fatto riferimento ad un modello di assistenza basato su due distinti livelli, dall’assistenza primaria alle alte specializzazioni. E per quanto riguarda l’assistenza primaria Stocker ha citato nello specifico come settori prioritari: demenza, cure palliative, terapia del dolore, oncologia, salute psichica, reuma e podologia. 

L’assessora è anche tornata su tema scottante dell’assistenza d’emergenza, ribadendo che "dovrà essere garantita in tutta la provincia". Nello specifico l’accento è stato posto sull’introduzione del nuovo numero unico per l’emergenza (112) e soprattutto sulla necessità di “ottimizzare tutta la filiera dell’emergenza”. Citando a questo proposito sia i trasporti per terra e per aria che l’annosa questione della riorganizzazione dei pronti soccorso

Come ultimo punto Stocker ha toccato un’altra questione chiave, ovvero il varo dell’auspicata e nuova “direzione collegiale” che sarà necessaria anche e soprattutto per la formazione e il reclutamento del personale necessario per dare un effettivo futuro alla sanità altoatesina. 

Dopo aver presentato le 4 direttrici della riforma la Stocker, scandendo bene le parole, ha affermato che “la politica ha svolto il suo compito”, dicendo che ora spetterà all’azienda realizzare quanto previsto. Ma Stocker non si è soffermata ad illustrare quelli che saranno i prossimi passi della riforma, al netto di alcuni interventi immediati volti a risolvere le principali emergenze. 
Il riordino del servizio di assistenza socio-sanitaria dovrà infatti passare attraverso l’implementazione delle misure del Piano Sanitario Provinciale, un processo tutt’altro che semplice in quanto suddiviso in 19 macroaree di azione e ben 306 misure specifiche. Ma soprattutto il tutto non potrà partire fino a quando non sarà stato elaborato il cosiddetto ‘atto aziendale’ dell’Azienda Sanitaria, a partire dalla nuova legge provinciale ed alla luce di specifiche ‘linee guida’ elaborate in merito dalla Giunta provinciale. 

Tempi previsti? Entro la fine del 2017. Il che vuol dire che il riassetto della sanità altoatesina di fatto partirà nel corso della campagna per le prossime elezioni provinciali, che si terranno nell’autunno del 2018. 

E per il difficile reperimento di nuovi medici, quali sono le misure che verranno adottate?
Interrogata in merito Stocker è rimasta ancora una volta sul vago, dicendosi comunque fiduciosa (“la nostra è una bella provincia”) e convinta che soprattutto per i medici di base i nuovi compensi previsti possano servire da incentivo. 
In ogni caso una cosa è certa: un ruolo significativo nel nuovo scouting di medici potrà essere ricoperto prossimamente dai nuovi contratti a tempo indeterminato che prevedono di eludere il patentino di bilinguismo.