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"L’euro che cammina vicino alle strade"

La "Banca del riciclo" cerca di cambiare la consapevolezza delle persone nell'ambito dei rifiuti: non più qualcosa di cui disfarsi ma con un valore (economico) concreto.
Banca del riciclo
Foto: (c) Vincenzo Castellano

Negli ultimi anni una serie di comuni italiani ha adottato un sistema di riciclaggio che trasforma rifiuti in valore economico. Uno di questi comuni è Latronico, in Basilicata. L’iniziativa del paese lucano, soprannominata “Banca del riciclo”, spinge i cittadini a riciclare i loro rifiuti e a tenere gli spazi pubblici puliti. Gli "Innovation in Politics Awards", attualmente in corso per il 2021, hanno premiato la Banca del riciclo tra le migliori dieci iniziative in ambito ecologico. Salto.bz ha parlato con il vicesindaco e assessore per le politiche ambientali, giovanili e dell’innovazione di Latronico, Vincenzo Castellano, per scoprire un piccolo contributo italiano per far ripartire l’Europa.

Salto.bz: La Banca del riciclo trasforma rifiuti in valore economico. Come funziona questa iniziativa nel vostro comune?

Vincenzo Castellano: Abbiamo acquistato e installato due ecocompattatori nel nostro territorio comunale. Questi ecocompattatori, le Banche del riciclo, consentono ai cittadini di conferire imballi che attengono ai materiali plastici, come bottiglie, lattine e molti altri. Per ogni singolo imballo il comune riconosce un eco-punto. Ogni eco-punto vale tre centesimi da spendere presso le attività locali convenzionate. Molte aziende nel nostro comune li accettano; chi vuole aderire, può aderire. Il sistema è semplicissimo: vado alla Banca del riciclo, metto dentro dieci bottiglie e mi esce uno scontrino con 10 eco-punti. Con questi posso andare al negozio e acquistare quello che voglio. Il negozio conserva gli eco-punti, che poi noi gli rimborsiamo interamente in  euro. È come se stessimo battendo moneta comunale!

 

Cosa succede invece coi rifiuti negli ecocompattatori? 

Il rifiuto viene conferito agli impianti dei rifiuti, dove ci viene pagato. Recuperiamo quindi una parte delle somme grazie al riciclo di questi materiali. Assieme al Corepla (Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo, e il recupero degli imballaggi in plastica) siamo appena riusciti a certificare il valore degli imballi del nostro comune come “flusso c”. Questo vuol dire che tutta la plastica che esce fuori dalle macchinette ha determinate caratteristiche, come la purezza del materiale, e quindi un valore maggiore. Per questo ci viene pagata anche di più.

Il progetto ora esiste da qualche anno. Avete notato dei cambiamenti positivi nell’ambito del riciclaggio?

Sì! Abbiamo creato un punto dove i cittadini si sentono invogliati a conferire i propri rifiuti. Quindi il rifiuto ha smesso di essere qualcosa di cui disfarsi ed è diventato qualcosa con un valore economico. Le racconto un piccolo aneddoto: dalle nostre parti le vecchiette hanno l’abitudine di mettere delle bottiglie d’acqua davanti alle porte, perché pensano che i gatti non facciano pipì, se vedono le bottiglie. È una credenza senza nessuna base scientifica, naturalmente. Quando abbiamo installato le Banche del riciclo, le bottiglie sono scomparse perché erano soldi. Le persone hanno iniziato a vederle come qualcosa che ha un valore e le vecchiette hanno perso le loro bottiglie… Però, a parte questo, abbiamo notato che lattine, bottigliette di plastica e altri rifiuti riciclabili in giro non si vedono più. Chi le trova, va a metterle li dentro. Anche se tre centesimi non sembrano tanti, posso assicurarle che, accumulandoli, lo sono.

C’è il simbolo dell’euro che cammina vicino alle strade.

Dall’altro lato: uno più ricicla, più guadagna. Non è, in un certo senso, un incentivo controproduttivo per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti - e in particolare l’acquisto dei prodotti imballati?

Dai dati notiamo che non è così. Anzi, i cittadini hanno ridotto l’acquisto di prodotti imballati come le bottiglie d’acqua. Questa riduzione è stata raggiunta anche grazie a un’altra iniziativa che è partita in contemporanea con la Banca del riciclo: la Casa dell’acqua. Da noi, l’acqua dell’acquedotto è buonissima, però ci sono persone che per abitudine, motivi precauzionali o altro, continuano a comprare l’acqua in bottiglia. Alcuni sono stati convinti a prendere l’acqua alla casa dell’acqua. Altri continuano a comprare le casse d’acqua in bottiglia. Anche se non siamo riusciti a cambiare le loro abitudini, almeno ora gli imballi vengono riciclati e danno un piccolo sostegno all’economia locale.

E la consapevolezza per quanto riguarda il riutilizzo dei rifiuti è cambiata?

Penso di sì! L’unico modo – purtroppo – per far comprendere a tutti i cittadini il valore di alcune cose è dargli anche un valore economico. La stessa cosa è accaduta qui: il rifiuto è diventato una risorsa. La bottiglia non è più qualcosa da buttare via dopo averla usata, ma qualcosa che ha un valore economico e che ti porta un beneficio immediato.

L’unico modo – purtroppo – per far comprendere a tutti i cittadini il valore di alcune cose è dargli anche un valore economico.

La raccolta differenziata era un grosso problema nel vostro comune prima di questa iniziativa? 

I cittadini sono sempre stati abbastanza ligi alla raccolta differenziata. Adesso, però, grazie ai cittadini che li raccolgono, anche i rifiuti per strada sono spariti. C’è il simbolo dell’euro che cammina vicino alle strade.

 

A Latronico è stato organizzato anche un altro progetto che si occupa di creare una nuova consapevolezza per i rifiuti: “Da cosa nasce cosa”. Di che cosa si tratta?

Assieme a Erasmus+ abbiamo organizzato uno scambio interculturale per ragazzi in merito al riciclo e la riutilizzazione. I ragazzi venuti da diversi paesi europei hanno utilizzato i rifiuti in maniera creativa, creando delle opere d’arte e altro. Questi oggetti per la loro funzione primaria non avevano più utilità. Ma immaginandoli diversamente hanno ancora un valore.

Contribuendo a una consapevolezza che gli oggetti usati non devono per forza essere qualcosa di cui disfarsi.

È questa la vera sfida: abbattere la produzione dei rifiuti alla fonte, facendo comprendere ai cittadini che possono essere utilizzati per altro. Io ci tengo molto a questa cosa e ci sono molte iniziative positive che si occupano di questa tematica. Perché non replicare queste iniziative anche qui da noi?