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“Proteggete gli animali dai predatori”

In Alto Adige raddoppiano gli attacchi dei grandi carnivori verso il bestiame, diminuiscono in Trentino dove si usano recinti e cani da guardia. Ecco l’invito del WWF.
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Foto: pixabay.com

Nei giorni scorsi - scrive Luigi Mariotti del Gruppo Volontari WWF Alto Adige Südtirol - la Provincia di Trento ha pubblicato il "Rapporto Grandi Carnivori" che fornisce dati sullo status delle popolazioni di orsi e lupi e stima il livello dei conflitti con le attività umane nel corso del 2022. Il WWF ha messo a confronto i dati delle due province confinanti: se in Trentino il numero di grandi carnivori è molto più alto che in Alto Adige, il numero di attacchi diminuisce di circa un terzo. Non si può dire lo stesso per il Sudtirolo dove, invece, le predazioni raddoppiano.

 

In Alto Adige solo 5 richieste di contributi per danni 

 

Infatti, riporta il gruppo in una nota, in Provincia di Trento viene stimata la presenza di 29 branchi di lupo e un numero compreso tra 73 e 92 esemplari di orso, con 14 cucciolate. In Provincia di Bolzano nel 2021 si stima la presenza di circa 30 lupi, senza però evidenze certe di branchi riproduttivi, e si contano 3 giovani maschi di orso senza cucciolate registrate.

Gli episodi di predazione in Trentino sono passati da 1259, del 2021, a 825. In Alto Adige, invece, sono aumentati, passando da 283 a 509. Quali, allora - si chiede l'organizzazione - sono le misure di protezione degli animali al pascolo nei due territori?
La Provincia di Trento ha fornito agli allevatori, in comodato d'uso gratuito, varie opere per prevenire i danni da grandi carnivori (recinti elettrici e cani da guardiania). Nel corso del 2022 sono state evase 230 richieste. La Provincia di Bolzano eroga agli allevatori contributi per l'acquisto di varie opere per prevenire i danni da grandi carnivori. Nel corso del 2022 sono state evase solamente 5 richieste.

Invitiamo gli allevatori delle due province ad adottare idonee misure di protezione degli animali domestici

"I dati sopra riportati - scrive Mariotti - fanno capire quanto sia importante proteggere gli animali al pascolo. Dove gli animali domestici non vengono protetti da pastori, recinti elettrificati, cani da guardiania, aumenta il numero delle predazioni. In Alto Adige i predatori trovano una grande disponibilità di prede facili da catturare (pecore, vitelli, capre), rispetto agli animali selvatici (cervi e caprioli). Invitiamo quindi nuovamente gli allevatori delle due province ad adottare idonee misure di protezione degli animali domestici, al fine di ridurre il numero di predazioni, i relativi danni economici e la sofferenza degli animali domestici, che non sono in grado di difendersi dai predatori naturali".

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Hanspeter Staffler Mer, 07/19/2023 - 21:38

Da anni mi occupo del fenomeno dei grandi predatori e ho esaminato molte situazioni nella Provincia. Ogni volta che i grandi predatori incontrano bestiame non protetto, si verifica un disastro. Dove gli animali sono protetti, i danni sono minimi. La protezione delle mandrie è difficile, ma senza la protezione delle mandrie non può funzionare. A Salern ci sono corsi per pastori, c'è l'AG Weidekultur presso il Südtiroler Bildungszentrum (Centro di Formazione dell'Alto Adige), che offre consulenza, e ci sono malghe che praticano un'eccellente protezione delle mandrie. Così come i predatori problematici devono essere rimossi da un lato, le mandrie devono essere protette dall'altro. Questo è l’unico modo pratico per ottenere la pace negli alpeggi.

Mer, 07/19/2023 - 21:38 Collegamento permanente
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Ein Leser Gio, 07/20/2023 - 10:00

In risposta a di Hanspeter Staffler

Die Kosten für den Herdenschutz sollten aber dem Landeshaushalt für das Ressort Raumentwicklung, Landschaft und Landesdenkmalamt zugeordnet werden, natürlich ohne die derzeit vorgesehenen Zuweisungen zu erhöhen - Gelder werde im sozialen und sanitären Bereich mehr benötigt.
Man kann sich ja die Kosten aus dem Herdenschutzprojekt Stilfser Alm anschauen.
Nur um mal eine Ahnung über die Kosten für Herdenschutz zu haben...1 Hirte (Lohn und Lohnnebenkosten) ca. 27.000 Euro in der Saison - Herdenschutzhunde und weiteres kommen ev. noch dazu. Fazit des Projekts: In hochalpinen und touristischen Gebieten sind Hirten und Herdenschutzhunde die einzige Möglichkeit. Pro Herde 2 Hirten, mind. 5 Herdenschutzhunde pro Herde von 400 Tieren, dnach je 80 plus ein Hund. Pro Hirte 2 am besten 4 Herdenschutzhunde.
Und so nebenbei interessant bei dem Projekt, außer den Kosten: 2021 Versuch mit Umzäunung fehlgeschlagen, Nachpferche durch Gelände nur bedingt möglich, (besonders nachhaltige) Versorgung der Hirten mit dem Hubschrauber...
Da behaupte ich doch mal, dass der beste und finanziell auch tragbare Schutz für unsere Weidetiere der ist, die Almweide einfach aufzugeben. Die eingesparten Geldmittel verwenden wir für leistbares Wohnen bzw. sozialen Wohnbau.

Gio, 07/20/2023 - 10:00 Collegamento permanente
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Simonetta Lucchi Gio, 07/20/2023 - 08:31

Che in provincia non si ricorra alle protezioni, per quanto sovvenzionate - così come rilevano i report del WWF -è veramente incredibile. Forse è da ricercare nella forte presenza di agriturismi o attività ricettive - decisamente maggiori rispetto al Trentino - che non amano mettere recinzioni. Faccio notare anche i report sul bracconaggio - se non sbaglio anche del WWF - in cui si evidenzia la mancanza del rispetto del relativo protocollo firmato a Trento.

Gio, 07/20/2023 - 08:31 Collegamento permanente