Economia | Il rapporto

Tutti i numeri dell'A22

Quasi 150 milioni di utili nell'ultimo biennio. In linea con gli altri concessionari, che operano in un mercato forte di quasi 6 miliardi di fatturato all'anno.
A22
Foto: upi

In Italia ci sono 6.023,20 chilometri di autostrade (a fine 2016), di cui 438,70 entrati in esercizio dopo il 2000. Con una rete di 314 chilometri, l'Autostrada del Brennero è la seconda società per "estensione": è seconda solo ad Autostrade per l'Italia, anche se il dato presentato nella "Relazione attività 2016" della Direzione Generale per la Vigilanza sulle Concessionarie Autostradali non considera tutte quelle che fanno capo a uno stesso gruppo societario, quello della famiglia Gavio. L'A22 ha "ospitato" nel 2016 quasi il 6 per cento di tutto il traffico registrato sulla rete nazionale.

Prima di guardare in dettaglio ai numeri dell'Autostrada del Brennero spa, di cui la Provincia autonoma di Bolzano è azionista direttamente (con il 7,62% delle azioni) che indirettamente (la Regione autonoma Trentino-Alto Adge detiene il 32,28% del capitale), passiamo in rassegna quelli generali del comparto, uno tra quelli che sono passati indenni dalla crisi economica: dal 2009, infatti, i ricavi da pedaggio sono cresciuti del 20,1%, toccando (è un record) i 5,71 miliardi di euro. Se aggiungiamo anche "gli altri ricavi della gestione autostradale, comprensivi dei proventi da concessione sulle aree di servizio", pari a 468 milioni di euro, superiamo i 6 miliardi. L'utile netto per l'insieme dei concessionari è invece pari a 1,115 miliardi di euro; quello cumulato dal 2009 al 2016 è invece di 8,85 miliardi di euro. Nello stesso lasso di tempo, il numero dei lavoratori impiegati è sceso di quasi novecento unità, da 13.968 a 13.085.

La Relazione della Direzione Generale per la Vigilanza, che fa parte del ministero delle Infrastrutture, evidenzia anche una criticità legata alla mancata attuazione da parte dei gestori degli investimenti previsti nei Piani economici e finanziaria della concessioni: "la spesa progressiva per investimenti nel periodo regolatorio 2008-2016 ammonta a 15,07 miliardi di euro, e risulta inferiore rispetto alle previsioni riportate [...] pari a 21,71 miliardi". La percentuale di attuazione è così del 69,41%, anche se in parte questo ritardo nella spesa è legato alla mancata realizzazione di opere importanti ed impattanti, e per questo avversate da parte della comunità e dai cittadini locali, come la Valdastico Nord tra Veneto e Trentino, il completamente della Asti-Cuneo in Piemonte e la Tirrenica nel Sud della Toscana. Escludendo queste tre opere, la percentuale di realizzazione "risulterebbe prossima all’85%" spiega la relazione.

Anche l'Autostrada del Brennero spa -che tra il 2015 ed il 2016 ha cumulato quasi 150 milioni di euro di utili, fatturando complessivamente oltre 725 milioni di euro- è tra i concessionari che contribuiscono a tenere bassa la media degli investimenti realizzati, con meno di mezzo miliardo di euro speso tra il 2008 ed il 2016 a fronte di una previsione di 917 milioni di euro. Il dato percentuale è fermo al 54,47%. Anche in questo caso, il ritardo è "imputabile" in larga parte ad alcuni investimenti impattanti non ancora avviati, ovvero la terza corsia tra Verona e l'intersezione con l'Autostrada del Sole a Modena Nord e i nuovi svincoli autostradali di Laives e Pastrengo. L'allargamento della sede autostradale e gli svincoli, infatti, comportano consumo di suolo, cementificazione e impermeabilizzazione di suoli agricoli.