Società | Doping

Sequestrate urine di Schwazer

Il sostituto procuratore Bramante ha chiesto l’esame del Dna per capire se la sostanza trovata nelle urine possa essere stata aggiunta in un secondo momento.

L’allenatore Sandro Donati e l’entourage di Alex Schwazer lo avevano promesso: “Arriveremo in fondo a questa storia”. In seguito alla positività riscontrata in un controllo antidoping il primo gennaio scorso che ha impedito all’atleta azzurro di partecipare alle ultime Olimpiadi di Rio la Procura di Bolzano ha fatto sequestrare, per rogatoria, le urine di Schwazer. Il sostituto procuratore Giancarlo Bramante, titolare dell’inchiesta che riguarda l’ex marciatore altoatesino, ha quindi ordinato un test per verificare il Dna del campione “incriminato”. Esperti di livello internazionale saranno incaricati di svolgere analisi chimiche per arrivare a capire se la sostanza trovata nelle urine possa essere stata aggiunta in un secondo momento. Il pm chiederà inoltre se anche Iaaf e Wada vorranno nominare un proprio perito. A sequestrare il materiale e la documentazione è stata la Procura tedesca di Colonia. Schwazer, lo ricordiamo, è stato squalificato per otto anni dal Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.