Ambiente | sostenibilità

L'acqua non va sprecata

Il 22 marzo si celebra la Giornata internazionale dell'Acqua. Caritas, Dachverband, Unione pescatori, MahlZeit e SEAB dicono la loro su una risorsa preziosa e minacciata.
Wasserfall in der Masulschlucht
Foto: Oswald Stimpfl

Dal 1993, le Nazioni Unite dedicano una giornata al bene più prezioso per la vita: l'acqua. Il tema della Giornata Mondiale dell’Acqua 2021 è “valuing water”, “valorizzare l’acqua”. Con questo motto, le Nazioni Unite invitano le persone a dare più importanza al valore vitale dell'acqua. Altrimenti, come si legge sul sito dedicato al World Water Day, “rischiamo di gestire male una risorsa limitata e insostituibile”. E alla quale non tutte e tutti hanno libero accesso: secondo il World Water Report 2020 dell'ONU nel mondo 2,2 miliardi di persone non hanno accesso all'acqua potabile pulita e 4,2 miliardi di esseri umani – pari a oltre il 55% della popolazione mondiale – non dispongono di servizi igienici: “Il cambiamento climatico causa una riduzione di acqua disponibile e una peggiore qualità dell'acqua”.

 

Diritto all'acqua e un consumo eccessivo nel turismo

 

"Il consumo di acqua nel mondo è sei volte più alto oggi rispetto a cento anni fa", spiega Fabio Molon della Caritas altoatesina: “L’acqua è alla base di tutto, l’elemento indispensabile per la salute, l'alimentazione e uno sviluppo dignitoso delle comunità". Ma, aggiunge Judith Hafner che segue i progetti in Africa, “ci sono sempre più zone colpite dalla siccità: i campi di grano appassiti e il letto di un fiume in secca sono ormai una triste e frequente realtà. Senza accesso all'acqua, gli abitanti di interi territori sono sempre più spesso costretti a lasciare le loro case per un ignoto destino". In Etiopia, grazie ai progetti idrici della Caritas, 35 scuole sono state dotate negli ultimi cinque anni di punti d'acqua e servizi igienici, mentre in Kenya, Camerun e nella Repubblica Democratica del Congo sono stati realizzati decine di pozzi. In Sud America, nell'ultimo decennio, 1.217 famiglie di 29 villaggi negli aridi altopiani boliviani hanno ricevuto acqua potabile.
 

In Italia la mancanza d'acqua è un problema nazionale: nell'estate del 2017 dieci regioni hanno dichiarato lo stato di calamità – MahlZeit

Se nel mondo miliardi di persone non hanno un accesso all'acqua, da altre parti c'è chi ne ha troppa – e la spreca. In Alto Adige, l'industria del turismo e soprattutto spa e resort di lusso consumano una grande quantità di acqua. Come spiega la campagna “MahlZeit”, citando dati della DEHOGA Energiekampagne, ogni ospite di un albergo a 5 stelle consuma 522 litri d'acqua al giorno mentre gli hotel a 4 stelle ne adoperano “solo” 308 litri giornalieri: “Se prendiamo in conto circa 21 milioni di pernottamenti da maggio a ottobre 2019 (fonte IDM) e calcoliamo una media di “soli” 250 litri di acqua per ospite al giorno, nella sola stagione estiva 2019 l’albergatura ha consumato un orgoglioso 5,25 miliardi di litri di acqua!”. La campagna MahlZeit invita la popolazione, ma anche il mondo economico e politico altoatesino, a prendersi cura delle preziosi risorse idriche naturali ancora più che in passato: “Con il cambiamento climatico, se questa risorsa non sarà disponibile nella stessa misura di ora, dobbiamo chiederci chi avrà il privilegio dell'acqua. Una gestione sostenibile dell'acqua deve essere considerata in tutti i settori economici”.

 

Le insidie dell'idroelettrico in Sudtirolo

 

Nel contesto di uno sviluppo sostenibile dell'Alto Adige, anche l'Unione dei pescatori dell'Alto Adige invita la politica, l'amministrazione e l'economia sudtirolesi a interrogarsi oggi sul vero valore dell'acqua, ben al di là del solo aspetto economico: “Si tratta del valore ecologico, del rispetto dell'ecosistema acquatico e della sua varietà biologica, e infine del mantenimento di un ambiente vivibile per le persone”. A detta del Fischereiverband, “in troppi ambienti politici ed economici, ogni corso d'acqua 'inutilizzato' anche piccolo è percepito come uno spreco economico. Di conseguenza, in Sudtirolo sono stati approvati più di 1000 interventi per l'energia idroelettrica, di cui circa 850 per le piccole centrali, che contribuiscono solo al 3% circa della produzione di elettricità in provincia. L'acqua come fonte di energia non si esaurisce, almeno non ancora, e in questo senso è rinnovabile – ma la produzione idroelettrica troppo spesso è tutt'altro che 'verde'. Le fatali conseguenze ecologiche sono note agli addetti ai lavori, ma presumibilmente non al grande pubblico” concludono l'Unione pesca in una nota.

Sull'idroelettrico interviene anche il Dachverband für Natur- und Umweltschutz che giudica “deludente” l'uso delle compensazioni ambientali per le grandi centrali: “Nell'Adige, Puni e Falschauer assistiamo a ondate ecologicamente catastrofiche, anche a dieci anni di distanza dalla gestione provinciale delle concessioni idroelettriche. I fondi compensativi per i danni ambientali causati dallo sfruttamento delle acque si preferisce usarli per ogni genere di cose, ma raramente dove il danno causato dallo sfruttamento idroelettrico è maggiore, cioè nei fiumi”. Ma i problemi che riguardano l'acqua e i corpi idrici non si fermano qui: “Nel torrente Plima, nel Parco Nazionale dello Stelvio, sono stati rilevati residui di pesticidi al di sopra dei limiti consentiti. A Egna grandi quantità di granulato di plastica finiscono direttamente nel fiume Adige. Associazioni e volontari raccolgono settimanalmente grandi quantità di spazzatura dalle rive di torrenti e fiumi. Come fa la spazzatura ad arrivare lì?” si domanda l'associazione dei protezionisti sudtirolesi.

 

 

Bolzano, borracce anziché bottiglie di plastica
 

E in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, il Comune di Bolzano, su iniziativa del Consiglio di quartiere Centro-Piani-Rencio e insieme alla SEAB invita all’utilizzo delle borracce riempite con l’acqua al posto delle bevande confezionate: È buona, fresca, conveniente e fa bene all’ambiente: l’acqua potabile di Bolzano è sottoposta a controlli regolari e vanta una qualità straordinaria. Chi beve acqua del rubinetto al posto delle bevande confezionate, dà il suo contributo alla tutela dell’ambiente, perché produce meno rifiuti in plastica, e inoltre risparmia, perché 1.000 litri di acqua di rubinetto costano come tre litri di acqua minerale in bottiglia”. Sono 70 le fontane cittadine con l’acqua potabile riattivate in questi primi giorni di primavera dalla Giardineria comunale e da SEAB. “Invitiamo i cittadini a utilizzarle, ma anche a trattarle bene: chiudere la fontana dopo aver consumato l’acqua, fare attenzione e maneggiare con cura i pulsanti, non abbandonare rifiuti intorno” raccomanda l’Assessora comunale all’Ambiente, Chiara Rabini.