Politica | L'intervista

“E ora vinciamo il ballottaggio”

Bolzano, il sindaco uscente Renzo Caramaschi sulla sfida all’ultimo voto con Zanin, gli attacchi “strumentali”, l’incognita Svp e l’ipotesi maggioranza con Gennaccaro.
Renzo Caramaschi
Foto: Renzo Caramaschi

salto.bz: Caramaschi, una vittoria sul filo di lana sul diretto rivale Zanin (34% contro il 33,1%) ma comunque una vittoria, si aspettava questo risultato, considerando che il centrodestra si è presentato compatto alla tornata elettorale?

Renzo Caramaschi: Confidavo nel fatto che tra me e Zanin non ci sarebbe stato molto scarto, ma non credevo sinceramente di arrivare davanti alla fine. Erano “gli altri”, per la verità, che erano convinti di assaltare alla città. Un conto è l’animosità verbale un conto il lavoro, quello serio. In queste settimane ho sentito il polso della gente e la gente premia la buona amministrazione. Sono molto soddisfatto, anche per la mia lista che passa da due a quattro consiglieri, una riserva di voti non da poco.

Il segretario federale della Lega, Salvini, puntava a un trionfo di Zanin al primo turno…

L’ho presa come una battuta, un modo per incoraggiare i suoi, non credo che Salvini sia così sprovveduto da pensare che la coalizione di centrodestra avrebbe ottenuto il 51% e se lo pensava si sbagliava di grosso.

Confidavo nel fatto che tra me e Zanin non ci sarebbe stato molto scarto, ma non credevo sinceramente di arrivare davanti alla fine. Erano “gli altri”, per la verità, che erano convinti di assaltare alla città

In molti dicevano che avrebbe pagato lo scotto del suo carattere spigoloso.

Tutte sciocchezze, per giunta strumentali. Lavoro dalle 10 alle 12 ore ogni giorno, non mollo mai, e i risultati certo non piovono dal cielo. Mi sarà concesso di essere stanco a volte.

Guardiamo ai fatti?

Ecco. Su 4mila delibere della giunta il 98% sono approvate all’unanimità, poi se ci sono le grane con i singoli assessori è il sindaco che deve risolverle. Il primo cittadino è come un direttore d’orchestra. L’amministrazione è per definizione collegiale. Faccio l’esempio più recente del periodo dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus: in quelle circostanze bisognava decidere in fretta, facevo riunioni in videoconferenza la mattina per informare la giunta, che non mi si dica che faccio l’uomo solo al comando.

Ora c’è il ballottaggio da vincere, come si muoverà? Una maggioranza composta dalla sua coalizione, la Svp e la lista Io sto con Bolzano di Gennaccaro le garantirebbero 27 consiglieri, due in più del 2016.

Ho sempre detto che vorrei riproporre una maggioranza uguale a quella che abbiamo adesso, e con due consiglieri in più si viaggerebbe ancora più spediti, anche perché arriveranno tempi duri, le sfide della pandemia continueranno a impegnarci tutti.

Con la Svp abbiamo lavorato bene per 4 anni e mezzo, i risultati e le condizioni ci sono allora perché non proseguire questa collaborazione? Non vedo francamente il motivo per interromperla

La Svp salirà a bordo per il secondo giro?

Devo prendere contatti con la Volkspartei, sarà naturalmente la prima forza politica che chiamerò. Abbiamo lavorato bene per 4 anni e mezzo, i risultati e le condizioni ci sono allora perché non proseguire questa collaborazione? Non vedo francamente il motivo per interromperla. Per il resto, qualche frizione in passato con i Verdi c’è stata, d’accordo, ma in una coalizione ciascuno dovrà avere l’umiltà di rinunciare a qualcosa per far fare un balzo in avanti alla città. Non si farà il 100% di quello che vogliono gli ambientalisti o la Svp. La cosa importante è che l’80-90% del programma venga portato avanti. In ogni caso prima c’è il ballottaggio, vinciamo quello, e poi si ragiona. Mi lasci però dire una cosa.

Prego.

Sono abituato ad andare in montagna, quando si va sui ghiacciai con i ramponi, non si pensa alla cima ma a dove mettere i piedi, un passo dopo l’altro. Mettiamo che la cima rappresenti il ballottaggio, una volta arrivati lassù al ritorno bisogna essere doppiamente attenti rispetto a quando si è saliti sennò si scivola e si cade. Ed è esattamente quello che intendo fare.