Politica | provinciali 2023

Non c'è due senza tre

Parla Christian Bianchi, sindaco di Laives, dopo la discesa in campo da candidato delle Civiche alle provinciali. E risponde alla domanda: sarà vice-Landeshauptmann?
Christian Bianchi
Foto: Facebook/Christian Bianchi

salto.bz: Sindaco Bianchi, da poche ore è ufficialmente in campo alle prossime elezioni provinciali con una nascente lista Civica “italiana”. L’annuncio della sua candidatura ha portato il sereno tra le Civiche di Merano e Bolzano dopo mesi turbolenti (almeno a detta dei retroscenisti)?

Christian Bianchi: In realtà, lo scenario per me e Roberto Zanin (della Civica per Bolzano, ndr) era chiaro sin dall’inizio, ovvero da quando nell’autunno scorso iniziammo a parlare di questo progetto. Volevamo capire quale fosse l’interesse sul territorio: per noi è fondamentale che la Civica, a partire dalla collaborazione di due grandi Civiche, coinvolga anche le liste di altri Comuni sul territorio provinciale. C’è molta professionalità, esperienza, sensibilità tra gli amministratori. Perciò questo è solo un primo annuncio-

Per anni si è fantasticato su una “Sammelpartei degli italiani”, un soggetto politico che rappresentasse la comunità italiana a prescindere dall’appartenenza “ideologica”. Lo stesso Roberto Zanin  porta avanti un’azione politica slegata dal centrodestra che l’ha visto candidato sindaco.

Sì, un’opposizione centrista per la città, certamente.

E lei? Pensa sia l’inizio di un “partito di raccolta” degli italiani del Sudtirolo?

Parlare in Alto Adige di una Sammelpartei è molto complicato, se confrontata alla SVP. Noi partiamo dal principio che anche sul nostro territorio ci sono partiti nazionali, e continueranno a esistere secondo le dinamiche nazionale che si succedono negli anni a prescindere dall’Alto Adige. E in trent’anni le ho viste tutte, forti, deboli, di governo o d’opposizione. Ritengo però ci sia una porzione non trascurabile di cittadini di lingua italiana che fa fatica a riconoscersi nei partiti nazionali, vivendo in un contesto differente come quello dell’Alto Adige. Cittadini che vorrebbero una politica provinciale orientata alla nostra situazione specifica, ma ora non trovano un partito che li rappresenti. Lo si evince dalla partecipazione al voto soprattutto degli italiani, sempre in calo.

Nei Comuni, invece, il gruppo linguistico italiano si sente rappresentato?

Oggi la maggior parte degli italiani hanno votato alle elezioni comunali rappresentanti civici. Sono molti più oggi i consiglieri, gli assessori, i vicesindaci e i sindaci espressione di liste civiche, più che di partiti nazionali. Se i cittadini hanno dato fiducia nei loro territori a queste persone, dotate di esperienza e conoscenze amministrative, messe assieme creeranno un bel patrimonio.

C'è una porzione non trascurabile di cittadini di lingua italiana che fa fatica a riconoscersi nei partiti nazionali

 

Lo schema proposto da Fratelli d’Italia è opposto a quello da lei illustrato. Il deputato e coordinatore regionale Alessandro Urzì punta a garantire al suo partito la Presidenza del Trentino, così che una giunta SVP-FdI in Regione possa aprire la strada a una maggioranza Fiamma tricolore  - Stella alpina anche a Bolzano. Perciò Urzì propone una coalizione di centrodestra.

I partiti nazionali giustamente fanno il loro percorso. Ho fatto parte per anni di partiti politici, so come ragionano: a turno, da FI a PD, dal M5S alla Lega fino a FdI, chi ha un consenso più alto a livello nazionale pensa di incidere su qualsiasi livello locale, compreso quello provinciale. Ma il voto nazionale è molto instabile e perseguire politiche provinciali sulla base di essa è un problema.  La nascita di una formazione civica consolidata ed espressione del territorio può superare i momenti “di moda” dei vari partiti e garantire un tassello della futura maggioranza. E la grande differenza, quest’anno, è che per la prima volta nella storia dell’Alto Adige non ci sarà una maggioranza con due partner di governo, presupponendo che la SVP si indebolirà. Le civiche e i partiti locali e nazionali potranno giocare partite diverse. Ci sarà dunque spazio per almeno tre partiti: se la SVP calerà di uno o due consiglieri, non ci sarà nessun partito italiano che potrà portare una pattuglia di sei consiglieri. Ognuno metta da parte il proprio egoismo di partito: l’obiettivo è portare al voto più italiani possibili e portare sensibilità diverse in Consiglio provinciale. Generando Governi diversi.

Nessun partito italiano potrà allearsi da solo con la SVP. Servirà una Giunta a tre.

Però non c’è un vincolo di coalizione, anche alla luce della legge elettorale proporzionale. Come dice lei, “ognuno farà la sua partita” ma poi la SVP sceglierà i suoi partner…

I partner saranno almeno tre. Si dovranno identificare dei punti di governo, dal punto di vista della democrazia potrà solo fare bene. Non ci sarà più l’elemento forte che si trova il partner più morbido possibile. Si tratterà di formare davvero una maggioranza e me lo auspico per questa provincia, dopo quanto di poco edificante è accaduto a livello politico in Alto Adige.

A Giuliano Vettorato succederà un altro vicepresidente della Provincia da Laives?

(Ride) Anche quello prima lo era! (Christian Tommasini del PD, ndr)

Allora non c’è due senza tre?

Magari sarà di nuovo Vettorato… Non mi lego ai nomi, conta portare risultati per la cittadinanza. Ci vuole un progetto che rimetta al centro la bontà della politica. Il resto conta poco.