Economia | Kaufhaus Bolzano

Verde pubblico riqualificato o privatizzato?

Seconda parte della serie di articoli “Pro e Contro Benko”: quale sarà il vero destino del parco della Stazione di Bolzano?

Abituati a transitarvi frettolosamente e in maniera circospetta, molti bolzanini forse solo in queste settimane si sono posti per la prima volta il problema del parco della Stazione. L’interrogativo riguarda innanzitutto lo status effettivo di ’spazio pubblico’ assegnabile a questo luogo oggi e, in prospettiva, quello che il parco potrebbe diventare in futuro grazie al PRU. Sempre che i cittadini stessi decidano di ‘approvarlo’.  

Nelle scorse settimane qualcuno è andato anche a scavare nel passato, per recuperare le origini del parco stesso, nato subito dopo l’edificazione della stazione ferroviaria per incorniciare il neonato viale Stazione. Più di 100 anni fa l’ambizione era stata quella di fornire un biglietto da visita della Bolzano Commerciale, intenzionata a far concorrenza turisticamente alla vicina Merano. Ricordiamo infatti che il parco in sostanza venne realizzato nella medesima epoca in cui la città si dotò di tram, funivie e passeggiate. 
In origine il parco della Stazione aveva un aspetto molto diverso rispetto a quello odierno, essendo completamente recintato e presentando vialetti e molte piante, anche esotiche. I nostalgici oggi indicano nel parco (privato) dell’Hotel Laurin l’esempio di come una volta doveva essere anche l’area di verde pubblico. O meglio di come sarebbe potuto diventare anche il parco pubblico se non fosse stato, appunto, pubblico e davanti alla stazione.

Il parco com'era in origine. Foto: Flavio Schimenti.


Perché il parco della stazione è ridotto così?

Lasciatecelo dire: una cosa è certa, se il parco è brutto non è colpa sua. E se chiedete in comune chi lo ha lasciato andare in malora dopo aver allargato le braccia gli addetti vi diranno che, in realtà, la cura del parco non è mai venuta meno. Nei decenni ed anche negli ultimi 10 anni. 
Le cause dunque che hanno portato il parco ad assumere un aspetto così trasandato e non da… ‘parco’ sono sostanzialmente due. E intrinsecamente collegate tra loro. 
Soprattutto sul lato verso l’edifico ex Camera di Commercio negli ultimi decenni il parco è stato sempre più utilizzato per scopi diversi rispetto a quelli ‘ordinari’. Essendo condizionato dalla presenza da un lato dalla mensa anziani e dall’altro lato dalla presenza di tutti i soggetti che normalmente stazionano nella zona adiacente alle stazioni autocorriere e ferroviaria. Poi vi è il fatto che in via Garibaldi mano a mano si è sviluppato quello che oggi potremmo chiamare ‘il polo di attrazione commerciale degli extracomunitari’. In quella zona insomma si sono concentrate utenze alternative. Che in qualche misura hanno accelerato alcune decisioni, tra cui quella di interrare il laghetto che in definitiva era divenuto una cloaca a cielo aperto, dati i guasti continui ai filtri dovuti soprattutto alla presenza di rifiuti nell’acqua. 
Nonostante l’organizzazione estemporanea di iniziative nobili come la mostra di opere natalizie organizzata dalle scuole, alla fine per il parco è stata inevitabile la scelta di lasciarlo un po’ andare a se stesso. Complice il fatto che i giardinieri del comune di Bolzano - non tutti lo sanno - sono solo 35 e si devono prendere cura di una città che ha moltissimi spazi verdi, per non parlare dei ‘componenti verdi’ (alberi dei viali e aiuole) che ornano le strade. 
Insomma: da anni in comune viene ritenuta una follia l’idea stessa di stanziare un giardiniere in servizio permanente in un parco come quello della stazione in cui, tra l’altro, non si possono nemmeno ruotare i fiori nelle aiuole visto che gran parte del verde si trova in ombra. 


Sicurezza: perché non ripristinare la recinzione originaria?

Le ultime amministrazioni comunali si sono dimostrate molto scettiche in merito. Se le recinzioni dei parchi in passato sono in effetti servite alle forze dell’ordine per avere il motivo di intervenire nei confronti di chi le superava in maniera indebita, oggi di fatto si verifica una situazione opposta. Come dimostra la situazione del Parco delle Semirurali che provoca oggi parecchie preoccupazioni. Se le forze dell’ordine (anche loro sotto organico) non riescono ad essere presenti e tempestive, di fatto va a finire che chi riesce ad intrufolarsi in questi luoghi, di fatto si trova a vivere in uno stato di impunità assoluta. Dalla padella alla brace, insomma. 

 

Il PRU di via Alto Adige cosa prevede per il parco della stazione? 

A venirci incontro è la planimetria relativa alla Riqualificazione del Parco Pubblico, scaricabile dal sito del comune di Bolzano. Come si vede il progetto prevede che la parte nord del parco, adiacente al Laurin e piazza Magnago, resti praticamente intatta. A subire la modifica più significativa è invece la porzione di parco che si trova verso il palazzo ex Camera di Commercio, l’attuale stazione autocorriere e via Perathoner. 
I due aspetti che risultano più evidenti è come gli spazi (prati e alberi) in questa porzione di parco si riducano di un buon 50% a favore in sostanza di una piazza con lastricato. Dove trovano spazio una fontana con giochi d’acqua, un bar con chiosco, un piccolo parco giochi per bambini ed anche un'aiuola con ‘opere d’arte’. In sostanza, il verde che resta in questa porzione di parco è come una sorta di cornice costituita da alcuni (presumibilmente) nuovi alberi nella zona di via Perathoner, quelli del viale stazione che diviene pedociclabile e quindi i 3 alberi d’alto fusto che si trovano di fronte alla stazione, tra cui il platano ultracentenario, monumento naturale. Quest’ultimo dunque viene mantenuto anche se, dicono gli esperti, senz’altro dopo l’eventuale realizzazione del Kaufhaus non vivrà meglio di prima. Dovendo fare i conti a pochi metri con le vetrate ed i metalli del nuovo edificio e rischiando quindi di essere progressivamente ‘bruciato’ dalle temperature più alte rispetto al microclima a cui è stato a lungo abituato. 
A fronte di un’evidente riduzione del verde i promotori del PRU hanno a più riprese ribadito, in queste ultime settimane, che in realtà, visto che via stazione diventerà pedociclabile, alla fine il verde sarà pressoché lo stesso. Sarà anche così, quello che è certo però è che la zona sud del parco riqualificata in pratica diventerà una pertinenza del Kaufhaus. Il comune di Bolzano magari potrà incassare qualche soldo per i diritti d’uso del suolo pubblico, ma i tavolini dei bar e ristoranti in pratica renderanno ‘a pagamento’ quello che prima era uno spazio pubblico ‘gratis’. 


I costi

Non molti sanno che nella contrattazione tra finanziatore del PRU e comune è previsto che un milione di euro venga riservato per ‘opere di arredo urbano e di sistemazione paesaggistica’. Tradotto: si tratta di un importo che verrà dedotto dalla compensazione patrimoniale. Tradotto di nuovo: la riqualificazione del parco sarà pagata dai cittadini, così come la manutenzione futura (sempre da gestire con 35 giardinieri per tutta la città). 


Conclusioni

Senz’altro il rione a ridosso della stazione, se il PRU verrà realizzato, potrà contare su un restyling non da poco. Non tutto però è oro quel che luccica: il verde pubblico (se va bene) non sarà ampliato e resterà naturalmente nella stessa zona della città. Che sarà sostanzialmente frequentata in futuro dal medesimo melting pot etnico e sociale. Nonostante il fatto che nei rendering del proponente tutto sia nuovo e scintillante, in un’estate perenne in cui passeggiano solo persone alte, belle, giovani, sane, ariane e perennemente sorridenti.  

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ohne mit Mer, 03/23/2016 - 20:03

Tutto sommato fällt, wie oben beschrieben, quasi die gesamte südliche Hälfte des Parkes dem PRU zum Opfer. Punkt. Wer Augen und Hirn am Eck in der Mitte der Perathoner-Straße einzusetzen vermag, der kann sich ausdenken, wie alles dort, inklusive der letzten Pflanzen und des neuen Glitters, im Schatten des mehrstöckigen PRU verschwinden werden. Nein danke.

Mer, 03/23/2016 - 20:03 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Mer, 03/23/2016 - 23:32

Ottima esposizione. Io vivo in via Conciapelli e praticamente il parco lo vedo ogni giorno. Come ebbi modo di commentare a un bellissimo articolo dell' arc. Scolari ( http://salto.bz/article/16062015/capitolo-primo-il-parco), che chiaramente non ha avuto risposta, il degrado del parco, SECONDO ME, è una conseguenza e non il motivo per il quale non viene frequentato. Che che se ne pensi, ATTUALMENTE, quella zona è una delle più trafficate della città ed essendo vicina alle stazioni è una mera zona di passaggio. Mia mamma,bolzanina, anno 48, non ha alcun ricordo di quel parco, frequentato all'epoca da meretrici. Qualsiasi bolzanino, sia che abiti in centro o "nella parte nuova", se vuole passeggiare o passare un po' di tempo in relax andrà alle passeggiate del Talvera, vero polmone di questa città. Prova di quanto dico è nel fatto che il comune è costretto a fare pubblicità al bel parco dei Cappuccini, questo sì slegato dal traffico cittadino (https://goo.gl/photos/kWnG3cet6vZKjBPk7), ma comunque poco frequentato. La mia opinione, ed è solo una semplice opinione, è che interrando il traffico veicolare, e risistemando l'arredo, oltre alla vicinanza di negozi, possa riacquistare vita propria.
Mi permetto di dissentire sull'ultima considerazione, che poi si riallaccia a questo post (http://salto.bz/comment/31042). Qui si discute di propaganda che per definizione è: "Azione intesa a conquistare il favore o l'adesione di un pubblico sempre più vasto mediante ogni mezzo idoneo a influire sulla psicologia collettiva e sul comportamento delle masse." Sappiamo tutti che il MULINO BIANCO non esiste e con esso tante o quasi tutte le cose che si vedono negli spot. Personalmente la propaganda finanziata da Benko mi fa schifo. Ma altrettanto provo per quella CONTRO BENKO. Solo che per quest'ultimi non c'è alcuna propaganda...

Mer, 03/23/2016 - 23:32 Collegamento permanente
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Roberto Tubaro Ven, 03/25/2016 - 11:30

In risposta a di Massimo Mollica

Io anche vivo in via Conciapelli, magari siamo vicini di casa. Se c'è una cosa che mi dà fastidio è essere accusato di fare propaganda. Io non sopporto gli slogan falsi, tutto qui. Le fa schifo la propaganda finanziata da Benko? Ecco, anche a me. Sinceramente prima di tutta questa propaganda e prima di aver studiato tutti gli allegati relativi al PRU PUC ero tendenzialmente favorevole al progetto: come posso non volere riqualificare qualcosa? Io, pendolare, ogni volta che la notte o la sera passo davanti a piazza Magnago non sono tranquillo. Mi è mai successo qualcosa? No, ma questo non vuol dire che uno non possa percepire insicurezza. Ribadito questo concetto la mia domanda è: posso o non posso essere critico rispetto a degli aspetti (http://salto.bz/comment/31042) senza essere accusato di propaganda o di essere di parte? Di parte di chi?! (questa è stata una mia domanda a lei e non risposta). Devo prendere per verità assoluta tutto quello che mi si prospetta in delle cartoline pubblicitarie, nelle fermate degli autobus, nei banner dei siti web, su facebook. "Oggi impariamo una parola nuova: marketing. Ovvero strategie di vendita!". Ma dai?! Tutta questa strategia di vendita mi dà la carica per analizzare e criticare perché anche io sono il consumatore. E come lo sono io lo sono tutti gli altri cittadini. Ma non tutti riescono ad analizzare la questione e quindi si affidano a quello che trovano per strada e per strada trovano solo le strategie di vendita. Quelli contrari sono considerati solo dei matusa che non vogliono innovazione e che amano il degrado.

Io non critico per distruggere. Critico per CAPIRE. Mi faccio delle DOMANDE perché non do per scontato che il tutto sia stato fatto alla perfezione. E alle mie domande cerco di dare delle risposte per MIGLIORARE e non per fare il Bastian contrario.

Detto questo, bella analisi Luca.

Ven, 03/25/2016 - 11:30 Collegamento permanente