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Carcere, sì al provveditorato regionale

Il Consiglio approva la mozione dei Verdi per Trento e Bolzano. Ok di Pd, Patt, Upt. Dello Sbarba: "Dall'autonomia un aiuto per rieducare e reinserire i detenuti".
Carcere
Foto: Comune di Bolzano

Creare un provveditorato regionale competente solo per i due penitenziari di Bolzano e Trento. La richiesta indirizzata allo Stato è contenuta nella mozione presentata dai Verdi altoatesini e approvata dal consiglio regionale, con i voti di Pd, Patt e Upt e senza pareri contrari. L’obiettivo è consentire all’autonomia di dare un supporto alle strutture statali in materia di detenzione e rieducazione e, si presume, cercare di risolvere i problemi che riguardano le carceri locali (alla pari di quelle del resto d'Italia).

A Bolzano le aspettative di miglioramento per la condizione dei detenuti sono rivolte verso il nuovo progetto previsto nella zona dell'aeroporto. Ma va ricordato che a Trento auspici del tutto simili, legati alla previsione di una struttura nuova di zecca, un carcere modello, edificato a spese dalla Provincia, erano stati traditi dopo l'inaugurazione nel 2011, fatta in pompa magna dall'allora ministro della giustizia Angelino Alfano. Il penitenziario di Spini di Gardolo infatti malgrado la sua data recente soffre per il basso numero di guardie penitenziarie e la scarsità di progetti di reinserimento esterno dei detenuti. Non bastano insomma muri nuovi, bisogna anche adoperarsi perché sia effettiva la finalità della rieducazione e del ritorno nella società delle persone una volta che queste hanno espiato la loro pena. Abbattendo qualche barriera nella burocrazia ministeriale e tra quest'ultima e la società.

“Istituire un provveditorato regionale solo per i carceri di Trento e Bolzano – spiega il primo firmatario, il consigliere verde Riccardo Dello Sbarba, in una nota condivisa con Brigitte Foppa e Hans Heissconsente alle istituzioni dell’autonomia di meglio coordinarsi e intervenire efficacemente nei settori della rieducazione, reinserimento e socializzazione di chi sta in carcere in modo da ridurre il numero delle recidive dei reati. Ciò serve a prevenire gli atti illegali, a migliorare la convivenza civile e il senso di sicurezza di cittadine e cittadini”.

Oggi le due case circondariali sono sottoposte a un provveditorato “macroregionale” che comprende anche Veneto e Friuli Venezia Giulia. “Un’istituzione dunque – rimarcano i Verdi – lontana dal territorio. Eppure i provveditorati hanno compiti fondamentali su temi come l’esecuzione della pena, la salute, il lavoro esterno ed interno e la formazione professionale delle persone in carcere, il personale”.

La mozione presentata è stata firmata anche da esponenti del Pd, del Patt e dell’Upt ed è stata approvata senza alcun voto contrario. Il gruppo Verde ringrazia l’avvocato Fabio Valcanover per la collaborazione e il sostegno prestato all’iniziativa.