Politica | Il commento

Il centrodestra continua a farsi del male

Dopo la presentazione di Mario Tagnin a Bolzano è scoppiata la bagarre. A tutt’oggi nessuno è in grado di dire con certezza se Igor Janes sia effettivamente fuori gioco.

Per qualche giorno su Salto non ne avevamo scritto, perché in un primo momento il ritorno in gioco di Igor Janes era apparso come un colpo di coda tardivo ed evanescente di un’ormai marginale Michaela Biancofiore. Con il passare dei giorni però nel centrodestra l’incertezza si è fatta sempre più forte, contrapponendo di fatto Roma con Milano. 

Come si ricorderà il 18 marzo scorso l’investitura di Mario Tagnin da parte di Urzì, Gardini, Fugatti e Seppi, aveva potuto contare sulle benedizioni dei leader maximi Salvini e Berlusconi (con tanto di foto ricordo di Tagnin e Salvini con modellino di ruspa), raggiunti dal medico bolzanino nella loro sede milanese. 

Qualche giorno dopo la decisione però è stata messa in discussione a Roma, ennesimo colpo di scena, dal ‘tavolo nazionale sulle candidature’, rappresentato da esponenti di primo piano di Lega (Giancarlo Giorgetti), Forza Italia (Altero Matteoli) e Fratelli d’Italia (Ignazio La Russa). E da quel momento è scoppiato il caos perché - in un’area politica lontana mille miglia da primarie, comunarie e così via - è venuta a mancare a stretto giro una seconda presa posizione dei leader nazionali per risolvere la contesa

Il risultato è che - a pochi giorni dai termini per il deposito ufficiale di simboli, liste e candidati sindaci - il centrodestra vive ancora nella più completa incertezza sul da farsi. Con Tagnin che ostenta sicurezza e Janes che attende, fiducioso in un miracolo che possa rilanciarlo in extremis alla guida di un centrodestra miracolosamente ricompattato.

Sullo sfondo ci sono la Lega che attende (“più che ritirare il nostro candidato Vettori che potevamo fare?” osserva Fugatti) e Fratelli d’Italia che spinge, per rientrare nei giochi anche sulla spinta del rilancio della leader nazionale Giorgia Meloni candidata sindaco a Roma, inedita leader quasi femminista e coinvolta in un vero e proprio braccio di ferro con Silvio Berlusconi nel tentativo di strappargli il ruolo di principale alleato di Matteo Salvini. 

Dicevamo delle donne: lo stallo bolzanino sta tutto - a quanto pare - nel duello interno a Forza Italia tra Elisabetta Gardini e Michaela Biancofiore. In cui convitato di pietra è un Silvio Berlusconi che sembra davvero distante anni luce dalla sua figura storica di leader spregiudicato e decisionista. 

Nei prossimi giorni, per forza di cose, il centrodestra dovrà riuscire a sbrogliare la matassa. Ma ancora una volta la sensazione è che si stia giocando una partita a rovescio. Per perdere invece che per vincere

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alfred frei Dom, 03/27/2016 - 10:28

lascerei decidere in un Consiglio della regina la Francesca Pascale (fidanzata di Berlusconi) , la Daniela Santanchè, la Michaela Biancofiore, la Elisabetta Gardini e, in collegamento da Roma la Giorgia Meloni e da Bolzano Elena Artioli.

Dom, 03/27/2016 - 10:28 Collegamento permanente