Donald Trump
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Politica | Coronavirus

Una pera al giorno

Nobel per la medicina: Donald Trump sulle orme dei grandi della Storia.

Giovedì sera tutti noi, raggiunti dalla notizia, abbiamo pensato a una battuta, a una delle tante caricature satiriche che girano in rete e trovano nel Presidente degli Stati Uniti un’inesauribile fonte di ispirazione. Dopodiché, abbiamo dovuto constatare ancora una volta che in quest’epoca postmoderna, in cui il principio di realtà è soppiantato dall’irresistibile forza persuasiva della stronzata, un fatto può essere vero pur senza possedere i benché minimi requisiti della verosimiglianza.

Durante la conferenza stampa del 23 aprile, Trump ha pronunciato le seguenti parole:

Vedo il disinfettante che lo uccide [il virus] in un minuto. Un minuto. E c’è un modo in cui possiamo fare qualcosa del genere, mediante iniezione all’interno o quasi una pulizia? Sarebbe interessante verificarlo. […] Supponiamo di colpire il corpo con raggi ultravioletti o con una luce davvero potente. Supponiamo di portare quella luce dentro il corpo, o attraverso la pelle. C’è un modo di iniettare un disinfettante? È una possibilità, forse funziona, forse no. Comunque l’idea della luce che può uccidere il virus in un minuto mi sembra potente.”

L’8 novembre 2016, 63 milioni di americani votarono per quest’uomo. Se alle prossime elezioni presidenziali si candidasse Hulk Hogan, non ci sarebbe partita

Seduta accanto a lui, la dottoressa Deborah Birx, coordinatrice della task force sulla pandemia, avrebbe trangugiato una damigiana di amuchina pur di morire sul colpo e non sottoporsi a quell’incommensurabile figura di merda in mondovisione. Dopodiché, la U.S. Food and Drug Administration, assieme a numerosi istituti di ricerca, centri medici e perfino multinazionali produttrici di solventi hanno lanciato appelli accorati alla popolazione a non seguire il consiglio del Presidente, visto che nelle ore successive alla sua esternazione si segnalavano vari casi di impavidi patrioti finiti in pronto soccorso per overdose da candeggina.

Ve lo immaginate l’addetto alla valigetta nucleare con i codici di lancio che segue Trump come un’ombra ovunque lui vada? Come avranno spiegato al comandante in capo dell’esercito più potente del mondo il contenuto di quel misterioso cofanetto? Parrucche gialle di riserva? Un clistere di Paraflu contro le emorroidi? Il militare che la tiene ammanettata al polso suderà freddo ogni qual volta si parli di radioattività, nota per le sue potenti proprietà antivirali.

L’8 novembre 2016, 63 milioni di americani votarono per quest’uomo. Se alle prossime elezioni presidenziali si candidasse Hulk Hogan, non ci sarebbe partita.