Ambiente | IN TIROLO

Michl a caccia del lupo "italiano"

L'assessore tirolese Geisler dichiara per la prima volta abbattibile un lupo che ha predato numerose pecore. Il presidente Athesia tra i 10 con "licenza di uccidere"
Lupo
Foto: (c) pixabay

In Tirolo almeno un cacciatore potrebbe presto coronare il sogno di tutti i cacciatori: uccidere un lupo. Un sogno ancestrale, depositato nel subconscio da sempre, sicuramente da ben prima che il predatore, una decina di anni fa, ricomparisse sulle Alpi e smettesse di essere un cupo e ansiogeno ricordo di favole ascoltate nell’infanzia. L’assessore all’agricoltura tirolese Josef Geisler, ÖVP - che è pure presidente del Bauernbund (e quindi non esattamente super partes) - ha infatti decretato il via libera all'abbattimento del lupo 118 MATK in una riserva vicino al monastero di Stams. Il permesso è stato accordato a 10 cacciatori. Tra i "fortunati" vi è anche il presidente del gruppo Athesia, Michl Ebner, i cui mezzi di informazione conducono da anni una campagna anti-lupo ancora più aggressiva rispetto a quella anti-Kompatscher. Sembrerebbe la classica notizia da pesce d’aprile inventata da un animalista giocherellone, ma oggi è il 28 ottobre e questo è uno scoop del Tagesschau di Rai Suedtirol.

 

L'assessore tirolese ha seguito la raccomandazione di un comitato di esperti. Secondo le analisi del DNA, scrive Rai Suedtirol, il lupo di "popolazione italiana" ha ucciso 53 pecore in quattro mesi, quindi c'è "necessità di prevenire ulteriori danni", sostiene Geisler. Questa è la prima volta che un lupo è stato dichiarato “prelevabile” in Tirolo.

La notizia va forse presa con le molle, anche se vera, perché, come è noto, i lupi sono rigorosamente protetti nell'Unione europea come specie in pericolo di estinzione dalla ormai celebre direttiva Habitat. L'abbattimento è possibile solo in casi eccezionali e giustificati, se si può dimostrare che uno degli animali rappresenta un pericolo particolare. In teoria, però, la predazione di pecore, anche se numerose, ad altri esperti potrebbe sembrare un comportamento “normale” ed è facile immaginare che le associazioni ambientaliste si mobiliteranno per bloccare il provvedimento. Hanno tempo 4 settimane per fare ricorso. Ed inoltre bisogna vedere se Bruxelles non avrà a propria volta qualcosa da ridire.

 

Allo stato attuale, comunque, secondo il documento pubblicato da Rai Suedtirol, un totale di dieci persone sono autorizzate a cacciare il lupo in una zona di caccia ben definita nell'Oberland tirolese. Le persone autorizzate a cacciare sono elencate nell'avviso. Il permesso di caccia al lupo è limitato a quelle aree dove il lupo ha effettuato gli attacchi.

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Martin Sitzmann Gio, 10/28/2021 - 10:39

Ich glaube trotzdem noch an einen verfrühten Aprilscherz...
Herr Ebner geht für die Schutzmacht jagern.
Statt Waidmannsheil wünsche ich eine veritable Ladehemmung im rechten Moment - und dem Wolf einen unkomplizierten Magen!

Gio, 10/28/2021 - 10:39 Collegamento permanente
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alfred frei Sab, 10/30/2021 - 10:41

der zweite Streich: mit Dekret des LHM Kompatscher wird Dr Ebner als Jagdausbildungsberechtigter Südtirols eingesetzt mit besonderem Augenmerk auf das Jagdteilgebiet Meranerland. Der Bürgermeister der Stadt Meran bestimmt den Jagdleiter und erteilt die Abschußgenehmigung.

Sab, 10/30/2021 - 10:41 Collegamento permanente