Cronaca | BOLZANO

Di Fede "idonea" per guidare Assb

L'ex segretaria del Pd, direttrice del comprensorio di Laives, ha passato la selezione. Ma la nomina è stata posticipata. Caramaschi: "Ci dica se può andare in distacco".
Di Fede
Foto: saltobz

Liliana Di Fede "è stata ritenuta idonea dalla commissione giudicatrice”, come ha precisato il sindaco Renzo Caramaschi, per l’incarico di direttore generale dell’Azienda servizi sociali di Bolzano. Peraltro è l’unica candidata in lizza, visto che la “concorrente” Sabina Galletti, avvocato, dirigente dell’Ufficio affari generali della stessa Assb, “non si è presentata al colloquio”, come ha aggiunto il primo cittadino. Tuttavia la nomina della funzionaria pubblica, attualmente dirigente della comunità comprensoriale Oltradige-Bassa Atesina, nonché ex segretaria del Pd altoatesino, è stata rinviata dalla giunta in attesa che l’interessata comunichi se potrà andare in distacco dall’ente della Bassa Atesina. “Abbiamo fretta” ha detto il sindaco facendo capire che l’amministrazione non attenderà in eterno. Altrimenti servirà un nuovo concorso.

 

"Tra una settimana"

In teoria la nomina è solo posticipata, una volta che Di Fede avrà chiarito se potrà essere spostata “in comando” presso l’Assb. Il passaggio, ha precisato Caramaschi, è utile alla funzionaria perché l’incarico alla direzione dell’Azienda servizi sociali di Bolzano è legato al mandato della giunta. Nell’eventualità di una fine anticipata dell'esecutivo, e in caso di dimissioni dal comprensorio per accettare il nuovo incarico, la nuova direttrice rimarrebbe senza lavoro. Caramaschi attende una risposta "tra una settimana", in tempo per la riunione di giunta di lunedì prossimo.

 

Nuovo corso 

Il sindaco tuttavia non è in grado di anticipare quando avverrà la nomina. È certo però che si ritarda – di quanto lo si vedrà con i prossimi sviluppi – nel varo della nuova governance dopo quanto accaduto in primavera, con le dimissioni (che diventeranno operative a luglio) dalla direzione generale di Michela Trentini.  Un addio con polemica. “Una decisione presa con rammarico e amarezza, legata all’assenza percepita dell’Assb dalle priorità dell’agenda politica comunale” aveva detto la dirigente, lamentando tra i motivi la “disattenzione” verso i servizi sociali da parte della politica e dell’istituzione comunale. Ragionamenti “che non condivido” aveva replicato l’assessore alle politiche sociali Sandro Repetto.