Cronaca | Primo Maggio

Festa del lavoro

È una festa ancora segnata dalla pandemia, che ha provocato gravi conseguenze alla salute pubblica, all’economia, al lavoro e al sociale.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Lisbona
Foto: Fabio Petrini Cgil-Agb

Dopo l’emergenza sanitaria e i tanti lutti, nei prossimi mesi saremo confrontati con guasti tutt'ora difficili da valutare. "L'Italia Si Cura con il lavoro": è il messaggio in verità senza vincoli temporali da parte delle Confederazioni sindacali. In questa fase pandemica riveste però un’importanza ancora maggiore. Stiamo affrontando una fase storica sconosciuta a quasi tutti quanti noi.

Mai avremo pensato di dover chiudere fabbriche, scuole e tutte le attività non indispensabili per salvaguardare la salute pubblica. La convinzione di poter affrontare con la scienza tutti i contrattempi piccoli e grandi della vita si è sciolta come neve al sole.

In questa fase difficile per la vita del Paese, in cui c'è bisogno di ripartire, serve unità, responsabilità e coesione sociale. È il momento di festeggiare il Primo Maggio tornando alle sue radici come un giorno di rivendicazioni, senza per questo dimenticare gli aspetti ludici. Negli ultimi anni la festa del lavoro ha forse perso un po’ di smalto, diventando una sorte di routine da celebrare ogni anno.

Di fronte a un futuro incerto sarà necessario recuperare lo spirito e i valori che avevano animato i padri fondatori di questa giornata, che nel lontano 1889 al congresso internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di Parigi, hanno deciso di organizzare per il Primo Maggio del 1890 una grande manifestazione per rivendicare diritti per noi diventati poi normali. Una tradizione che salvo i periodi tristi del secolo scorso si rinnova ogni anno, adeguando le iniziative alle priorità del momento.

Nei prossimi mesi la salvaguardia e la creazione di lavoro sarà la vera sfida per ricostruire le tante economie devastate dal virus.

Anche l’Alto Adige, dopo anni di continua crescita, sarà purtroppo confrontato con una crescente perdita di posti di lavoro. Difficile da prevedere se sarà una frana o un fatto gestibile, perché non dipende solo da noi, ma dalla durata della crisi sanitaria, dall’evoluzione dell’economia nei paesi vicini, ma anche dai prezzi e dalla disponibilità delle materie prime. Dipende infine dalla nostra bravura adeguarci ai cambiamenti in atto e agganciarci alle economie più forti.

Il Primo Maggio è un giorno importante, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, per sensibilizzare i lavoratori, ma anche la politica, su questi temi e chiedere il coinvolgimento del mondo del lavoro nelle future scelte.

Questo diventa ancora più importante in quanto alcune forze economiche locali hanno proclamato per il 30 aprile la giornata del datore di lavoro. Obiettivo è quello di richiamare la centralità dell’imprenditoria per la nostra economia. Ogni categoria ha il diritto di proclamare una propria festa per dimostrare il proprio valore e la propria compattezza.

Ma qualcuno potrebbe leggere questa iniziativa anche come una controffensiva al Primo Maggio, ovviamente ciò è stato categoricamente negato dagli interessati. Innegabilmente, anche perché indetta proprio ora, è un messaggio alla politica e all'opinione pubblica della propria centralità nella ricostruzione dell’economia e un monito alla politica su dove indirizzare gli aiuti pubblici.

Le controparti hanno capito il valore di una giornata in cui dimostrare fierezza e fiducia nei propri mezzi. Questo vale anche per i sindacati per le attuali e le future rivendicazioni. Le organizzazioni sindacali non devono assistere al parziale offuscamento del Primo Maggio, che rimane una giornata altamente simbolica.

La Cgil/Agb aderisce almeno idealmente a tutte le iniziative che saranno messe in campo in occasione della giornata del lavoro. La pandemia non ci agevola per il secondo anno consecutivo in quanto non ci permette di organizzare iniziative pubbliche.

La storia insegna che l'umanità è in grado di superare i momenti difficili per ripartire poi con impulsi ed energie nuove.

Con questa piccola ventata di ottimismo auguriamo a tutte e a tutti un buon Primo Maggio.