Cronaca | Sanità

“Una vera discriminazione”

Premi economici, differenze fra i sanitari. La protesta non si placa, i sindacati scrivono al dg Asl Zerzer: “Modifichi o ritiri la delibera, altrimenti andremo al Tar”.
Ospedale Bolzano
Foto: Othmar Seehauser

È tutto un prodigarsi di ringraziamenti, durante l’ultima conferenza stampa virtuale tenuta ieri (28 maggio) dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e dall’assessore alla salute Thomas Widmann. Grazie soprattutto al personale sanitario che si è speso senza riserve nell’emergenza coronavirus, ripetono il governatore e il responsabile per la sanità guardando in camera. Fuori dal recinto istituzionale però la polemica divampa. Pietra dello scandalo i premi economici che la Provincia ha annunciato di voler assegnare ai lavoratori della sanità pubblica per l’impegno profuso nella gestione della pandemia. Bonus che, fa notare il direttivo provinciale dell’associazione di categoria Aaroi-Emac, sono tuttavia “destinati a una ristrettissima cerchia di medici ed infermieri individuati ad hoc, creando di fatto un’immotivata discriminazione retributiva, oltre che moralmente discutibile”.

Secondo l’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani – Emergenza Area Critica i premi sono riservati “esclusivamente ai sanitari hanno preso recentemente servizio in una nuova terapia intensiva Covid 2 aperta il 27 aprile, quando il numero di pazienti era già drasticamente calato ed andava a spegnersi gradualmente. Per tutti gli altri sanitari dei 7 ospedali un bel grazie! Da notare che nei due mesi precedenti sono state ben 5 le terapie intensive che hanno gestito i pazienti Covid, fino a fine aprile, oltre ai numerosi reparti non intensivi coinvolti. Si parla di 1000-500-250 euro mensili a seconda delle figure professionali, oltre a quanto verrà un giorno deciso a livello nazionale”.

 

La lettera a Zerzer

 

In linea con le proteste di Aaroi-Emac, e di altri sindacati dei medici, sono Cgil, Cisl, Uil, Asgb e Nursing Up (il sindacato degli infermieri) che hanno inviato una lettera al direttore generale dell’Asl, Florian Zerzer. La compagine chiede di modificare o ritirare la delibera altrimenti valuterà l’impugnazione del provvedimento di fronte al Tar. “Le abbiamo già espresso la nostra contrarietà rispetto l’individuazione di compensi differenziati basati unicamente sul profilo professionale, piuttosto che su altri criteri. Purtroppo, questa nostra comunicazione non ha trovato risposta”, scrivono i sindacati a Zerzer. “Oggetto della contestazione sta nella scelta di aver deciso unilateralmente come impiegare parte di questi fondi, prima ancora che ci sia stata la discussione con le sigle sindacali rappresentative con l’assessorato competente, come previsto dal protocollo di intesa firmato in data 7 maggio e dopo che i sindacati hanno presentato una proposta unitaria di come premiare il personale per questa emergenza sanitaria”.

Deliberare un compenso economico per solo una parte del personale determina una vera e autentica discriminazione retributiva tra operatori impegnati nelle stesse mansioni

La delibera, insistono i rappresentanti sindacali, premia solo “chi ha o sta lavorando nel nuovo reparto intensivo Covid-19 tralasciando tutto il personale che ha assistito i malati precedentemente la sua istituzione. Per lo stesso motivo - prosegue la missiva indirizzata al numero uno della Asl - le contestiamo che deliberare un compenso economico per solo una parte del personale determina una vera e autentica discriminazione retributiva tra operatori impegnati nelle stesse mansioni”. E ancora: “Le contestiamo anche quanto scritto nella delibera al punto 5), rispetto al pagamento d’ufficio delle ore straordinarie maturate durante il periodo dal 01.03.2020 al 31.05.2020 a tutto il personale. Questa norma è in contrasto con i contratti e accordi vigenti. Oltre a non rispettare gli accordi vigenti, questa decisione impedirebbe al personale di recuperare, anche solo in parte, le ore straordinarie e di poter quindi avere diritto ad un riposo compensativo dell’assiduo lavoro svolto in questi mesi”, così i sindacati.