Politica | L'intervista

“Bolzano, serve un’inversione di rotta”

Da muratore a giurista, giocatore di hockey, musicista, Thomas Brancaglion, l’eclettico candidato sindaco del Team K: “Non ci pieghiamo agli interessi di bottega”.
Thomas Brancaglion
Foto: Salto.bz

salto.bz: Brancaglion, dopo la candidatura con la lista civica I Love my Town alle scorse elezioni comunali di Bolzano ora ci riprova come candidato sindaco del Team K che si presenta insieme a socialisti, + Europa e Volt. Cosa l’ha convinta a partecipare a questa tornata elettorale?

Thomas Brancaglion: È stata una decisione molto ponderata, che mi è costata qualche notte insonne. Già in tempi non sospetti, lo scorso gennaio, avevo avuto contatti con Paul Köllensperger, attratto dal “progetto Team K” e dalla credibilità che ha acquisito il partito, senza contare l'elevata qualità in termini di competenze della squadra. Una forza politica bi- e mistilingue, che si pone al di sopra di molte delle dinamiche che invece imbrigliano tutti quei partiti collegati in qualche modo alla Svp.

Data la sua storia professionale, ma anche di impegno sociale, per esempio sul fronte dell’immigrazione, la scelta più scontata sarebbe potuta essere rivolta a una squadra politica differente. C’entra il peso dell’ambizione con la sua decisione di candidarsi con il Team K?

La verità è che non ho mai avuto l’ambizione personale di fare il sindaco né di perseguire una carriera politica, mi sono messo al servizio del Team K perché il mio profilo è in linea con i valori del partito che non si piega agli interessi di bottega e può rappresentare un’alternativa plausibile. Sono giurista, giocatore di hockey sul ghiaccio, musicista, ho fatto il muratore, lo spazzacamino, l’imbianchino, ho lavorato in un panificio, so quanto sia importante capire la società e le sue esigenze e il momento storico è propizio per mettermi in gioco e raccogliere questa responsabilità. Le persone che vivono a Bolzano hanno bisogno di andare oltre alle logiche partitiche ed ideologiche che hanno cristallizzato questa città negli ultimi decenni.

Sono giurista, giocatore di hockey sul ghiaccio, musicista, ho fatto il muratore, lo spazzacamino, l’imbianchino, ho lavorato in un panificio, so quanto sia importante capire la società e le sue esigenze e il momento storico è propizio per mettermi in gioco

Un giudizio tranchant, insomma, sulle ultime legislature, compresa quella di Caramaschi.

Ci si è limitati a governare la città - anche bene, intendiamoci -, ma come farebbe un amministratore di condominio. Manca una visione, manca ragionare in modo slegato dai gruppi di interesse che tirano le fila anche nella politica cittadina. È tempo di un’inversione di rotta.

E del candidato del centrodestra, Zanin, che gode di un certo consenso all’interno di una parte consistente della Svp, cosa dice?  

Non lo conosco, gli va dato atto che sia riuscito a compattare il centrodestra, che però già dà segni di sgretolamento. Scenari a cui ormai siamo abituati. Il fatto stesso che Zanin sia stato scelto come candidato del centrodestra probabilmente perché piace a una parte della Volkspartei può rappresentare una chance per noi. Storicamente il centrodestra raccoglie e promuove la rappresentanza del gruppo italiano, ma se poi è pronto a fare alleanze con la Svp per arrivare in consiglio comunale, ecco, non so quanto questo possa andare a genio ai suoi elettori.

 

A Bolzano la sfida del Team K non è semplice, alle ultime provinciali il partito sbancò ma nel capoluogo si fermò al 7,2% dei voti così come alle Europee.

È vero, la sfida sta tutta nell’aumentare il consenso a Bolzano. Noi ci siamo e vogliamo lavorare in sinergia con i nostri consiglieri provinciali. Bolzano capoluogo continua a essere bistrattata dalla Provincia, si piazzano in città opere faraoniche come l’Areale, un progetto che si rivelerà un’occasione persa se non saprà offrire un ritorno economico, ma anche sociale e culturale.

Il Team k sarà un “elemento di disturbo”, sottraendo potenzialmente voti a destra e sinistra, e alla stessa Svp. L’obiettivo realistico qual è?

Drenare voti ovunque per mostrare che possiamo rappresentare una grossa fetta della società. Potremmo essere l’ago della bilancia per la formazione di una maggioranza, ma non vogliamo fare spot elettorali, o promesse che non è possibile mantenere, insieme possiamo portare questa città in un’altra direzione, che guarda al futuro e verso le prossime generazioni.

Il capoluogo continua a essere bistrattata dalla Provincia, si piazzano in città opere faraoniche come l’Areale, un progetto che si rivelerà un’occasione persa se non saprà offrire un ritorno economico, ma anche sociale e culturale

Le priorità per Bolzano?

Fra i temi su cui insistere c’è la mobilità, la città è stretta nella morsa del traffico e si può migliorare ancora l’offerta di trasporto pubblico e di infrastrutture, e il finanziamento potrebbe arrivare ad esempio da una sorta di pedaggio extra di 1 euro per ogni mezzo in transito sull’A22 per Bolzano quale compensazione ambientale. C’è il carovita che pesa su troppe famiglie, inoltre bisogna aumentare l’attrattività dei quartieri altrimenti restano dei “dormitori” mentre tutto si concentra nel centro storico. E poi naturalmente il bilinguismo, puntando su asili ed elementari plurilingui.

Con un occhio di riguardo alla cultura, vista anche la sua lunga esperienza nel campo?

La cultura, ma anche la ricreazione, sono fondamentali. A Bolzano c’è una produzione culturale istituzionale forte ma l’imprenditorialità viene ostacolata, non ci sono luoghi dedicati, è difficile mettere in piedi iniziative. Eppure una città culturalmente viva è una città che attrae, sia giovani che meno giovani. Pensiamo a un polo della cultura, un polo della nightlife dove garantire una offerta culturale ampia, perché le “teste” e le idee non mancano.

E al secondo turno come si comporterà il Team K?

Vediamo come va il primo. Non abbiamo ancora parlato con nessuno ma la disponibilità al dialogo c’è, sempre nel rispetto di quella fiducia che gli elettori vorranno accordarci. E questo significa nessun compromesso al ribasso.

 

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Massimo Mollica Mer, 07/29/2020 - 14:31

Sicuramente mi sbaglio ma pensavo che la lista K potesse erodere elettorato alla SVP, ora invece sono scettico. Al netto del candidato sindaco bisogna vedere chi c' è in lista. In merito al candidato Zanin forse piacerà anche a una parte della SVP locale (che alcuni sostengono essere di estrema destra), ma avere in giunta Fratelli d' Italia ed SVP insieme mi fa impressione. A meno che non succeda come a Laives Leifers con un appoggio esterno, ma Bolzano Bozen non è un sobborgo. E poi c'è Caramaschi. Io spero che venga riconfermato ma non lo so se i bolzanini hanno ancora un po' di senno, oppure si rivelano masochisti. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Mer, 07/29/2020 - 14:31 Collegamento permanente