Politica | Le nuove regole

“Evitare il lockdown, ultima chiamata”

Appello di Kompatscher per salvare la situazione: “Siamo stanchi, ma serve ancora uno sforzo”. Posti letto a rischio esaurimento, il virus nelle acque. 350 casi.
Kompatscher, Vettorato, Widmann
Foto: Provincia Bz

Il dietrofront dell’Alto Adige sull’inasprimento delle misure anti-Covid è già storia. Adesso l’attenzione è puntata sugli effetti, si spera benefici, della nuova ordinanza restrittiva in vigore da sabato 31 ottobre (qui il testo), che si associa alle “zone rosse” nei cinque Comuni-cluster. O nelle prossime due settimane si riesce a piegare la curva, schizzata in alto con i posti letto occupati passati in pochi giorni da 70 a 250 (al massimo ce ne sono 500, più 100 di intensiva, ricorda Thomas Widmann), oppure presto il sistema sanitario provinciale non sarà più capace di curare nuovi pazienti. E dunque dopo l’intervento di Giuliano Vettorato, che sottolinea “l’aumento preoccupante della presenza del virus rilevata da Appa nelle acque reflue”, tocca ad Arno Kompatscher lanciare un toccante appello, l’ultimo fa capire, prima del lockdown totale: “Salvaguardiamo la vita umana, questa è la finalità dell’ultima ordinanza motivata da un radicale cambiamento dei numeri. I cittadini sono stanchi, è vero, ma o ognuno di noi si impegna oppure presto dovremo rivederci”. Intanto sono 350 i nuovi casi positivi a venerdì 30 ottobre (più due decessi e 18 pazienti - ieri 15 - in terapia intensiva).

 

Il momento più difficile

 

Il momento per la sanità altoatesina, naturalmente non solo per quest’ultima, è dei più difficili. La Provincia di Bolzano è passata in breve tempo dalle misure più morbide rispetto all’ultimo dpcm del governo Conte ad una stretta motivata dall’onda che si è abbattuta sugli ospedali locali. Le nuove regole, decise ieri dalla giunta, sono state illustrate nella conferenza stampa a tre con Kompatscher, Widmann e Vettorato.

 

Ordinanza, bar aperti

 

È l’occasione prima di tutto per ribadire i contenuti dell’ordinanza, al netto dei cambiamenti in corsa, in particolare sui bar:

  • Coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino: ci si può muovere, precisa Kompatscher, solo per lavoro, salute, motivi di necessità e urgenza;
  • Chiusi cinema, teatri, spettacoli, rappresentazioni di ogni tipo che coinvolgono il pubblico. Salve “solo le prove professionali, che rientrano appunto nelle attività lavorative” chiarisce il Landeshauptmann;
  • Chiusi musei, luoghi di cultura, centri residenziali per la formazione professionale. Resta consentito prendere libri in prestito in biblioteca;
  • Asili nido, asili, scuole dalle elementari alle medie restano aperte e in funzione. Alle superiori didattica a distanza “almeno al 50%” alle superiori ed è fatto obbligo di indossare la mascherina;
  • Sospesi per le scuole viaggi d’istruzione, visite guidate, scambi e gemellaggi;
  • Negozi aperti fino alle 18 da lunedì a sabato, chiusi la domenica e nei festivi, salvo farmacie, parafarmacie, tabaccai e edicolanti. I negozi alimentari al dettaglio e i supermercati possono andare oltre le 18 “per consentire a chi torna dal lavoro di fare acquisti” spiega Kompatscher. I centri commerciali sono chiusi sabato, domenica e nei festivi - ad eccezione del reparto alimentari che può essere aperto anche il sabato;
  • Ristoranti e bar aperti fino alle 18: i ristoranti possono tenere aperto dalle 5 del mattino fino alle 18, servendo al tavolo fino a un massimo di 4 persone. “Non si fa festa” ribadisce il governatore. Pub, caffè, bar possono aprire da lunedì a venerdì fino alle 18 e servire solo al tavolo, non al banco e sugli sgabelli proprio per evitare assembramenti. Sono consentiti dalle 5 alle 22 l’asporto e la consegna a domicilio, ma non la consumazione nelle vie o piazze sempre per evitare assembramenti;
  • Soppressi “eventi di qualsiasi natura”, di tipo ludico, fieristico, culturale;
  • Sport: consentita l’attività motoria all’aperto e quella sportiva nel rispetto della distanza interpersonale di due metri;

 

 

Prima che tutto sfugga di mano

 

Sia Kompatscher che Widmann hanno motivato il cambio di passo dell’amministrazione. L’assessore alla salute si è soffermato sulla fotografia emersa dai dati sanitari, radicalmente cambiata nelle ultime settimane, che ha spinto la giunta ad adottare il giro di vite prima che la situazione sfuggisse di mano. “Tutti si aspettavano la seconda ondata in novembre-dicembre - dice l’assessore -, non a metà ottobre. In estate ci siamo mossi con l’azienda sanitaria per acquisire un’ampia capacità di test. Da due settimane però abbiamo visto un aumento di afflussi ai pronto soccorsi, 100 accessi giornalieri di persone con sintomi. Con 350 nuovi casi al giorno, contando 20-30 potenziali contatti per ciascuna persona da tracciare, significa 10.000 contatti da monitorare. Impossibile farvi fronte, nonostante siamo uno degli ultimi territori a mantenere il contact tracing”. Il dilagare dei contagi fuori da focolai individuabili rischia di travolgere il sistema. Pertanto, ecco la stretta. “Due settimane fa avevamo 70 posti letto Covid occupati, ora 250, di cui 163 ospedalieri. O pieghiamo la curva oppure presto non avremo abbastanza posti letto, finiremo i 500 posti totali di cui 100 in intensiva” conclude Widmann.

Due settimane fa avevamo 70 posti letto Covid occupati, ora 250, di cui 163 ospedalieri. O pieghiamo la curva oppure presto non avremo abbastanza posti letto (Thomas Widmann)

La situazione è seria anche nei Comuni-cluster. A Laives, uno dei cinque centri interessati dall’istituzione di una zona rossa su modello di Sesto Pusteria e Monguelfo-Tesido (“Esperienza riuscita, in breve tempo l’indice R è sceso a 0,5” spiega Widmann), ci sono 450 positivi, più di 700 persone in quarantena, 6 scuole chiuse, un numero di sintomatici sui totali “al 33%, elevatissimo”. Motivato dunque il lockdown anche per Sarentino, Campo di Trens, Racines e Malles dove chiudono bar e ristoranti e in cui si potrà entrare e uscite solo per lavoro o motivi urgenti (“Non per il tempo libero o per visite a amici o parenti”).

Abbiamo notato un aumento costante di quantità e qualità del materiale genetico del virus nei campioni nelle acque reflue, indice di focolai diffusi (Giuliano Vettorato)

Virus nelle acque

 

Segue Vettorato, che illustra i dati emersi dal monitoraggio di Appa, in collaborazione con il laboratorio biologico e Sabes, sulla presenza del virus nelle acque reflue. Nove i depuratori censiti per tutte le aree della provincia: “Abbiamo notato un aumento costante di quantità e qualità del materiale genetico del virus nei campioni - spiega -. Visto che il 20% delle persone positive espelle il virus da urina e feci, i dati indicano la presenza di focolai diffusi”. Questo uno dei motivi dietro la nuova ordinanza.

 

Ultimo appello

 

A Kompatscher la chiosa finale, dopo un parziale riconoscimento da parte di Widmann su cosa non ha funzionato durante l’estate. “Non siamo riusciti a far capire che il virus era tra noi anche in estate. L’ho visto dai miei figli - racconta l’assessore - dicevano io sono giovane, non mi contagio, non lo passo alla nonna e cose così. Falso. Ci sentivamo tutti sani ma il virus era tra noi”.

Le regole valgono poco senza la responsabilità dei cittadini. Facciamo tutti uno sforzo altrimenti il lockdown sarà inevitabile (Arno Kompatscher)

L’estate scanzonata ha lasciato spazio ad un autunno - sabato è la serata di Halloween - ben più spettrale. Ultimo, drammatico messaggio del governatore: “Queste sono le regole, ma come tutte le regole valgono poco o nulla senza la responsabilità di tutti i cittadini. Siamo tutti stanchi, è vero, ma ci vuole uno sforzo complessivo, oltre che il rispetto dei fondamenti come mascherina, distanze, igiene delle mani. Possiamo farcela ad evitare un altro lockdown. Altrimenti, dovremo vederci di nuovo per un’occasione come questa”.

Il testo bilingue dell’ordinanza firmata dal governatore e valida fino al 24 novembre è disponibile sul sito della Provincia.

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Massimo Mollica Ven, 10/30/2020 - 18:20

Ora, ribadendo che la colpa di questa situazione è solo ed esclusivamente dell' essere umano e del suo comportamento, sottolineandolo più volte, noto però due cose:
1) se era chiaro 2 settimane fa che la situazione era cambiata perché si è agito solo ora? E per giunta dopo un dpcm locale più blando di quello nazionale?
2) se era chiaro che il virus non è scomparso e che in inverno sarebbe tornato perché non si è investito nelle strutture osopedaliere e personale? O, riformulo, quanto si è fatto in questi mesi?

Lo so che è facile parlare da casa, e ribadisco che il virus si propaga grazie al comportamento dell' essere umano, però i quesiti che pongo sono POLITICI. Questa è politica, no italiani-tedesci destra-sinistra. Ma le scelte che si fanno a livello amministrativo e rappresentano appunto la POLITICA!

Ven, 10/30/2020 - 18:20 Collegamento permanente