Politica | la circolare

Privacy: l'Asl non ammette l'errore

Dopo tre settimane nuova circolare dell'Azienda sanitaria in cui non si fa cenno al clamoroso errore di interpretazione della precedente. Nuove regole dal 15 giugno.
Medico
Foto: upi

Qualcuno fra gli over 50 ricorderà una memorabile puntata di “Happy Days” in cui Fonzie, il latin lover della sit com, non riusciva a pronunciare le parole “Scusa” e “Ho sbagliato”, e quando ci provava si contorceva in uno spasmo corporeo. Sulle orme di Arthur Fonzarelli oggi l’Azienda sanitaria è riuscita a rimandare la famigerata circolare sulla privacy senza fare cenno al colossale errore di interpretazione commesso nella precedente.

Tre settimane fa, come si ricorderà, era emerso che una circolare firmata dal direttore generale, prevedeva che, a partire dal 31 maggio, sarebbe stato possibile l’accesso al dossier sanitario elettronico solo in presenza dei pazienti.

Il 16 maggio, il presidente e assessore alla sanità Arno Kompatscher - con un certo imbarazzo  aveva spiegato che era tutto un malinteso. “E’ stato chiarito che non è così. La cosa importante è che il medico che entra nel dossier sia un medico che ha in cura quel paziente in quel momento e che abbia interesse all’accesso alle informazioni pregresse. Il paziente non deve essere quindi per forza presente”.

Invece che ammettere quello che per Kompatscher è stato un errore di interpretazione e di comunicazione, l’Azienda sanitaria, il 15 di maggio spiegava le cose diversamente. “In linea di principio, si può affermare che l'accesso alla cartella clinica, che descrive un singolo episodio di ricovero, continua ad essere possibile senza restrizioni per i medici curanti ed il personale appartenente alle professioni sanitarie. Tuttavia, deve essere adattato l’accesso al cosiddetto "Dossier sanitario Elettronico", attraverso cui sono consultabili tutte le prestazioni sanitarie erogate alla paziente da tutte le strutture dell'Azienda sanitaria.

Secondo quanto si leggeva nel comunicato esplicativo dell’ Asl, “dal 31/05/2023, l'accesso da parte del personale sanitario al "Dossier sanitario Elettronico" delle persone interessate sarà possibile solo se il/la paziente è stata presa in carico in una delle strutture sanitarie per una visita ambulatoriale, o un consulto, per un accesso al pronto soccorso, o per un episodio di ricovero”. Da questa precisazione non si capiva in quali altri casi invece l’accesso al Dse fosse interdetto per cui sembrava quasi riconfermata la necessità della presenza del paziente.

Oggi (31 maggio) è arrivata la nuova circolare in cui non si fa cenno alle precedenti e si spiega che “grazie alle diverse segnalazioni (??) stiamo lavorando al fine di mettere a disposizione dei singoli operatori sanitari delle indicazioni operative circa la modalità di accesso al DSE” e si annuncia che queste saranno pronte dal 9 giugno e operative dal 15 giugno. Le misure dovranno “garantire l’accesso al DSE da parte dei professionisti sanitari con modalità tali da tracciare sempre la presa in carico del paziente alla luce delle prestazioni erogate e dei percorsi clinici attivati e relativamente ai professionisti effettivamente coinvolti nel percorso di cura del paziente, senza che ciò implichi necessariamente la presenza fisica del paziente in struttura”. E’ esattamente – ma proprio esattamente – quello che Kompatscher aveva detto due settimane fa, dicendo che era tutto un malinteso. Ma non per l’azienda sanitaria. (f.go)

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Josef Fulterer Gio, 06/01/2023 - 06:52

Die gleichen Leute die von "privacy" nie genug kriegen können, plappern munter ihre ihre intiemsten Angelegenheiten "in ihr Handy" ohne zu bedenken, dass sie abgehört werden können und die Geräte die Gespräche speichern.

Gio, 06/01/2023 - 06:52 Collegamento permanente