Razzismo
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Società | Il cappuccino

Se il razzismo c'è ma... non si vede

Di violenza gratuita, presunte invenzioni della Sinistra, haters e quella Costituzione sconosciuta.

Con una drammatica e inquietante coincidenza che farebbe impallidire alcuni episodi di intolleranza consumati nella Europa sospesa tra le due guerre mondiali, un ministro in carica del governo italiano ha sostenuto che l'emergenza razzismo sarebbe una invenzione della Sinistra (nel frattempo alle prese con problemi un po‘ più seri di quelli solo linguistici o di propaganda) e contemporaneamente alcuni componenti „della comunità bianca“ hanno sparato a persone di colore. 

Oppure le hanno colpite con sassi oppure ancora le hanno inseguite nella notte temendo un furto o magari che la loro automobilina venisse rigata da un cittadino dell‘Africa, continente dove come è noto la gente va in giro di notte a rovinare le carrozzerie delle auto o a bere nei teschi degli antenati.

È arrivato però di nuovo il momento di dire basta, di ricordare ai ministri in carica che hanno giurato per tutelare tutti i cittadini e residenti in Italia (compresi coloro in attesa di asilo) e non solo coloro che li hanno votati. E se lo dice- e soprattutto sancisce - la Costituzione che è un testo un po' lungo e a tratti un po' complesso, ebbene la si legga e la si studi. Fa parte dei doveri elementari di chi governa in un Paese democratico come il nostro.

Qui non si tratta di bullismo ma di violenza gratuita e criminale

Quanto a coloro che hanno assalito con armi diverse ragazze e ragazzi neri, ebbene sia chiaro che hanno commesso reati molto gravi e non una bravata da college britannico.

A giudicarli saranno i giudici, basandosi su un codice penale e di procedura penale. Ma a giudicarli saremo anche tutti noi che non riteniamo una pistola, un fucile, un pugno o un sasso sullo stesso piano di un argomento di conversazione o di un elemento di dissenso. Lo stesso vale per le urla e per gli attacchi sconsiderati sul web, naturalmente.

Con una novità, amarissima, rispetto a solo pochi mesi fa: qui non si tratta di bullismo ma di violenza gratuita e criminale. 

Anche quest’ultima non esiste ed è una subdola invenzione della Sinistra?

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pinaz cinquantasette Mer, 08/01/2018 - 10:39

Buongiorno signor Riccio,
posso chiederle quale parte del giuramento dei ministri preveda la tutela non solo dei cittadini, ma anche dei "residenti" in Italia?

A me risulta che la formula di giuramento (indicata dall'art. 1, comma 3, della legge n. 400/88) sia: « Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione.»; dunque di residenti non si parla.

Neppure la costituzione italiana (che non è poi così complessa, semmai figlia dei suoi tempi) parla mai di residenti, ma solo di "stranieri" che sono citati per tre volte nel solo Articolo 10:

“Art. 10. - L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici.”.

La costituzione, ad esempio, non prevede alcun diritto d'asilo per motivi economici o di povertà, e infatti – che ci piaccia o no – riconosce la libertà di emigrazione (Art. 35) ma non quella d’immigrazione.

Le voglio anche ricordare che altri basilari principi della Costituzione si applicano - esplicitamente - ai soli cittadini italiani!

Art. 3. - Tutti i CITTADINI hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei CITTADINI, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4. - La Repubblica riconosce a tutti i CITTADINI il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni CITTADINO ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Così pure gli articoli 16 (libertà di movimento), 17 (libertà di riunione), 18 (libertà di associazione) tutelano i cittadini e non i "residenti".

Ha proprio ragione, la Costituzione bisognerebbe leggerla e studiarla !!

Mer, 08/01/2018 - 10:39 Collegamento permanente
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Manfred Klotz Mer, 08/01/2018 - 12:26

In risposta a di pinaz cinquantasette

Quanto da lei affermato per contraddire l'autore dell'articolo però rafforza addirittura il concetto da lui espresso e non lo smentisce minimamente. Uno stato tutela comunque anche i residenti (se con tale termine si intendono stranieri che hanno la dimora in Italia), non solo i suoi cittadini.
La Costituzione non bisogna solo leggerla e studiarla, ma anche capirla.

Mer, 08/01/2018 - 12:26 Collegamento permanente