Economia | Equal Pension Day

Pensioni, donne penalizzate

Per colmare il divario tra le pensioni femminili e maschili le leggi non bastano. Per invertire la rotta bisogna investire sui servizi. Ne è convinta la Cgil altoatesina.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
pensionate.jpg
Foto: Fabio Petrini

Secondo i dati Pensplan, anche in Trentino-Alto Adige, le statistiche sulle pensioni erogate dall’Inps evidenziano significativi squilibri di genere: i dati del 2017 riportano una pensione di vecchiaia media mensile pari a 1.356 € per gli uomini e 689 € per le donne. L’82% delle donne ha una pensione di vecchiaia inferiore ai 1.000 € al mese, mentre questo importo spetta solo al 36% degli uomini. Come ribadisce la Cgil-Agb, le donne più degli uomini sono relegate nello svolgimento di lavori con contratti precari e con part-time spesso involontari, con retribuzioni conseguentemente ridotte. Se a questo si aggiunge la discontinuità lavorativa, a causa della difficile conciliazione tra lavoro e famiglia e le forti discriminazioni esistenti nel mercato del lavoro, sempre meno accessibile alle donne, sia dal punto di vista occupazionale che come prospettive di carriera, i riflessi negativi anche nell'età pensionabile sono inevitabili.
Secondo il sindacato, le norme in materia previdenziale stanno disegnando un futuro di incertezza e povertà ancora maggiore per coloro che andranno in pensione nei prossimi anni perché il sistema contributivo peggiora la situazione in mancanza di un sistema di integrazione al minimo simile a quello oggi in vigore. Rimane infine l'incognita di come contrastare la perdita del potere d'acquisto delle pensioni.
Per la Cgil altoatesina per realizzare un'effettiva uguaglianza in termini di opportunità e di trattamenti economici è necessario un intervento concreto del governo, con atti e politiche che contrastino le disuguaglianze nel corso dell'intera vita lavorativa delle donne: dall'ingresso nel mercato del lavoro fino alla pensione. Ma oltre agli interventi legislativi vanno istituiti servizi accessibili per lasciare alle donne una reale possibilità di scelta tra famiglia e lavoro. Se puntiamo ad una società in cui prevalgono le pari opportunità serve infine un ripensamento sul ruolo che le donne continuano ad avere a livello familiare e sociale, che spesso è rimasto ancora troppo ancorato ai retaggi del passato.