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Revival Pd

Bolzano, dem perdono 2 seggi dal 2016 ma non affondano. Il più votato: Fattor, il primo dei non eletti Laratta sarà consigliere di circoscrizione: “Giovani alla ribalta”.
Pd
Foto: Pd Alto Adige

Un centrodestra pronto alla spallata e un Pd in forte crisi, questa la fotografia pre-elettorale che però restituisce un’immagine differente ad urne chiuse. Alle elezioni comunali di Bolzano il Partito democratico tiene botta con buona pace di chi credeva il contrario, decreta il segretario provinciale dem Alessandro Huber. Pur passando dal 15,9% del 2016 al 12,6% e da 9 a 7 seggi, perdendo oltre 700 elettori, il Pd - cardine della coalizione di centrosinistra a sostegno del candidato sindaco Renzo Caramaschi - è il terzo partito nel capoluogo, e in consiglio comunale è la forza politica più “corposa” insieme a Lega e Svp.

“Le previsioni della vigilia disegnavano uno scenario molto diverso, con Roberto Zanin avanti di alcuni punti o di molti punti, a seconda del parere dei sondaggi e degli osservatori. Invece, sia pure di misura, il risultato è stato diverso: il nostro sindaco Renzo Caramaschi ha chiuso in testa il primo turno elettorale” evidenzia Huber, “sono orgoglioso di aver creato insieme agli altri partiti della coalizione, le condizioni politiche di questa affermazione senza egoismi e personalismi, ma finalizzando ogni sforzo al risultato comune. E ora tutte e tutti al lavoro per il ballottaggio, rendendo il nostro fronte più ampio nell’interesse del buongoverno della nostra bellissima Bolzano”. Intanto dalla Svp arriva già qualche segnale di fumo: “Non è un segreto - ha detto l’Obmann della Volkspartei Philipp Achammer al quotidiano Dolomiten - che abbiamo lavorato bene con Caramaschi, anche se non sono mancate frizioni. Perciò dobbiamo parlare”. E ancora: “Per quanto riguarda il centrodestra, Zanin è una persona piacevole, ma nella sua alleanza ci sono forze come Fratelli d’Italia, e la Svp non può rinnegare i propri principi. Questo la Svp davvero non può farlo”.

 

Come ricomincia il Pd

 

Per quel che riguarda i dem che siederanno nel consesso cittadino il capolista Huber è il terzo più votato del Pd con 456 preferenze, superato dall’assessore uscente alle politiche sociali Juri Andriollo (470 voti) e dall’ex vicepresidente di Seab e già assessore dei Verdi Stefano Fattor, primo degli eletti con 520 voti, che rivendica il lavoro aderente ai contenuti fatto in campagna elettorale, senza attacchi gratuiti agli avversari; e che potrebbe ambire a un posto in giunta se il ballottaggio andrà come il centrosinistra spera. Entrano in consiglio comunale anche l’assessora Monica Franch (387 preferenze), l’avvocata Monica Bonomini (270), Stefania Baroncelli (265), prorettrice dell’Università di Bolzano e il vicepresidente del consiglio comunale Silvano Baratta (242).

Primo dei non eletti nel Pd, alla sua prima candidatura alle elezioni comunali, è Diego Laratta, 22enne studente a Trento (Studi internazionali), nonché alfiere dei Fridays for Future e attivo nell’associazionismo territoriale, che ha ottenuto 206 preferenze. “Non ce l’ho fatta per poco - dice a salto.bz -, ma c’è un dato interessante che emerge da questa tornata elettorale e cioè che si guarda di più ai giovani e ai volti nuovi, penso a chi è entrato in consiglio, come Matthias Cologna del Team K, e ai ragazzi di Io sto con Bolzano, ma anche a Zeno Oberkofler dei Verdi che come me ha fatto un buon risultato”.
Al giovane democratico spetterà un posto da consigliere di circoscrizione, è infatti il primo degli eletti per preferenze ad Oltrisarco-Aslago nel Pd che porta a casa 1 seggio e il secondo a Gries-San Quirino (2 seggi per i dem). “Sceglieremo in quale delle due circoscrizioni entrerò, sono felice di fare esperienza nei quartieri, luogo da cui la politica è spesso distante, e di stare a stretto contatto con la gente, sarà una buona scuola per me, e la passione non mi manca”.

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Massimo Mollica Mer, 09/23/2020 - 16:04

Dopo il ballottaggio spero che all'interno del partito che ho votato si apra una discussione. Io sogno un congresso vero, aperto a tutti, dove tutti si confrontino. Certo ora c'è il COVID che non lo permette ma appena sarà possibile. Perché a forza di diminuire ne rimarrà uno solo (io?)

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