Kultur | Il progetto

“Per il ponte di Genova c’è voluto meno”

L’infinita storia del Polo bibliotecario. L’appello di Bertorelle (Il Cristallo) ai candidati in corsa alle comunali di Bolzano: “Basta scuse, va costruito subito”.
Polo bibliotecario
Foto: Provincia Autonoma di Bolzano

Sul proscenio della campagna elettorale per le amministrative di Bolzano del 20 e 21 settembre torna a fare capolino l’eterno tema del polo bibliotecario, progetto da molti anni fermo al palo e impantanatosi ulterioremente a causa della crisi di Condotte spa, la ditta vincitrice del bando per la realizzazione della struttura. Il polo bibliotecario “va costruito subito per lo sviluppo delle istituzioni culturali della città” è l’appello che Carlo Bertorelle, direttore della rivista “Il Cristallo”, fa ai candidati e alle forze politiche in corsa alle comunali per restituire “finalmente a Bolzano, città capoluogo, una istituzione culturale promessa e decisa da molti anni e fino ad ora sempre rinviata”.

“Si tratta - scrive - di un progetto innovativo di alto valore culturale e sociale per tutta la cittadinanza, deliberato ormai da più di un decennio sulla base di una intesa tra Provincia e Comune di Bolzano, che dovrà riunire le tre principali biblioteche pubbliche della città capoluogo: Biblioteca Civica di Bolzano ‘Cesare Battisti’, Biblioteca Provinciale in lingua italiana ‘Claudia Augusta’ e Biblioteca Provinciale in lingua tedesca ‘Dr. Friedrich Tessmann’”.

Basti pensare che il ponte di Genova è stato ricostruito a nuovo in un anno. Se c’è la volontà politica gli ostacoli si superano facilmente

Bertorelle ricorda come l’iniziale progetto era stato più volte modificato e adattato “per rispondere alla sensibilità di molti cittadini e mantenere la facciata e la scalinata del vecchio edificio di via Longon, importante segno di storia e di memorie. Il progetto - è bene sottolinearlo anche per gli aspetti sociali, commerciali e di mobilità e turismo cittadino - prevede che nel corpo della biblioteca, come oggi avviene in tutto il mondo - abbiano luogo anche incontri, manifestazioni, mostre, attività sociali, che quindi servono alla vita di tutta la città e possono movimentare in particolare le zone oltre il ponte Talvera, verso corso Libertà e Gries”.

L’opera, sottolinea ancora Bertorelle, è stata finanziata regolarmente già da anni e non sono quindi oggi necessarie risorse aggiuntive. “Nuoce invece gravemente l’attuale stato di degrado e incuria in cui versa il vecchio edificio, con pericolo per tutti e dispendio di pubblici quattrini per impedire crolli e occupazioni. La crisi fallimentare della ditta, che doveva da anni iniziare i lavori di demolizione - ricostruzione, non può più costituire un alibi per le amministrazioni che devono attuare quanto deciso e uscire dall’inerzia cronica che manifestano su questo progetto”.
Infine la strigliata: “Basti pensare che il ponte di Genova è stato ricostruito a nuovo in un anno. Se c’è la volontà politica gli ostacoli si superano facilmente”.