Chronik | Coronavirus

Zone rosse, da lunedì riaprono le scuole

Le nuove decisioni della giunta: in classe fino alla prima media. Ok alla richiesta di famiglie e Pari opportunità: “Mantenere le lezioni in presenza”.
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Foto: Pixabay

La scuola, con la sua attività fondamentale per la formazione di bambini e ragazzi, ma anche di supporto alle famiglie e al lavoro femminile, non deve essere la vittima sacrificale dell’emergenza coronavirus. Consulta per la famiglia e commissione pari opportunità hanno chiesto la stessa cosa alla giunta provinciale: mantenere il più possibile in piedi il sistema educativo e di assistenza all’infanzia, attenuando dove non è indispensabile la didattica a distanza prevista dalle ultime, drastiche misure. A quanto pare, l’esecutivo Kompatscher ha recepito il messaggio. Dalla seduta straordinaria di questo pomeriggio emerge un nuovo cambio: da lunedì 9 novembre tornano le lezioni in presenza anche nei Comuni definiti zone rosse, in questo caso fino alla prima media (inclusa), mentre nel resto della provincia la misura vale per tutte le medie.

 

Scuola, una priorità

 

La decisione arriva dopo la conferma, questa mattina, da parte del presidente Arno Kompatscher delle regole stringenti adottate dalla Provincia di Bolzano per cercare di fermare la seconda ondata del contagio (a oggi tra l’altro si registrano 762 nuovi casi positivi in Alto Adige, 33 pazienti in rianimazione e 4 decessi in più).

Com’è noto, le ordinanze provinciali 63 e 64 intervengono anche sulla scuola. La prima prevede che nel territorio provinciale si mantengano attivi e in presenza i servizi all’infanzia e le scuole elementari e medie, mentre per le superiori c’è la didattica a distanza. Il quadro è modificato nelle zone rosse (23 quelle attuali) dall’ordinanza 64, valida dal 5 novembre per due settimane. In questi comuni, fra cui Bolzano, dice il testo, i servizi all’infanzia e le scuole di ogni ordine e grado rimangono chiuse, funzionando dove possibile con la dad. La novità è però il dpcm del premier Conte, che ha definito l’Alto Adige tra le zone “gialle”, a rischio basso, in cui è consentita la didattica in presenza per scuole dell’infanza, elementari e medie.

 

 

La giunta cambia approccio

 

A quanto risulta la giunta nella seduta odierna ha modificato l’approccio. Appare dunque recepito il doppio messaggio inviato dalla Consulta delle famiglie, organo consultivo del governo provinciale, e dalla commissione pari opportunità. La prima ha chiesto sia alla giunta ma anche ai ministeri competenti “di mantenere l’attività didattica in presenza per le scuole per l’infanzia, le scuole elementari e medie fintanto che le aziende non siano obbligate a sospendere totalmente l’attività, in modo tale che i genitori possano continuare ad andare al lavoro”. La medesima richiesta, ha aggiunto la Consulta, è auspicabile anche per le scuole superiori. L’organismo ha infine sollecitato, in caso di ennesimo lockdown totale, “una copertura finanziaria e misure di sostegno per i genitori che dovranno continuare a lavorare”.

Ad essersi pronunciata a favore del mantenimento delle attività in presenza è anche la commissione pari opportunità. “La compatibilità tra famiglia e carriera è una delle questioni centrali per le pari opportunità. Il lockdown in primavera ha posto le famiglie altoatesine di fronte alle maggiori sfide per poter svolgere la propria attività professionale da un lato e garantire la scolarizzazione a casa e l’assistenza all’infanzia dall’altro”, nota la presidente Ulrike Oberhammer. “La commissione è consapevole che la tutela della salute è una priorità. Ciononostante, è inaccettabile che le normative attuali e i blocchi parziali in un numero sempre maggiore di comuni minaccino ora di porre eccessive richieste alle famiglie, la maggior parte delle quali dovrà essere sostenuta dalle donne”.

 

Altri casi positivi negli istituti

 

Sono stati segnalati oggi cinque nuovi casi di positività per le scuole di lingua italiana. Due casi positivi, e due classi in quarantena fino al 12 novembre, vengono registrati alla scuola primaria “Giuseppe Verdi” di Salorno. Due segnalazioni di positività arrivano dalla scuola dell’infanzia “Città dei bambini” di Bolzano, dove una sezione è stata posta in quarantena fino all’11 novembre. Un ulteriore caso (con una sezione in quarantena) è stato rilevato alla scuola dell’infanzia “Bimbilandia” di Laives.

 

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Massimo Mollica Do., 05.11.2020 - 16:42

Vi confesso che io onestamente non ci sto più capendo nulla. Mi limito a tenere la mascherina più che posso, a stare distante più che posso e rimanere a casa prima delle 19. Aspettando che tutto questo finisca.

Do., 05.11.2020 - 16:42 Permalink