Gesellschaft | Salute

“Cannabis in Alto Adige? È ora”

Il Movimento 5 stelle ripropone l’ipotesi di coltivare la canapa per uso terapeutico al Laimburg. Stefano Balbo (Cannabis social club): “Stavolta si arrivi fino in fondo”
Cannabis
Foto: upi

Cannabis, per uso terapeutico, a chilometro zero, coltivata in Alto Adige e precisamente al Laimburg. L’idea, dopo il tentativo messo in atto nel 2015, è tornata in auge con una mozione del Movimento 5 stelle: “Chiediamo alla Provincia e al Ministro della Salute - scrive in una nota il consigliere provinciale M5s Diego Nicolini - di eseguire i passaggi necessari per permettere la coltivazione e la distribuzione della cannabis terapeutica in territorio provinciale attraverso il centro di sperimentazione Laimburg, così da metterne una quantità maggiore a disposizione dei malati. Sarebbe un prodotto ‘made in South-Tyrol’ - argomenta Nicolini - e garantirebbe il controllo della qualità sia sulla materia prima che sul processo di preparazione, cosa che ora non abbiamo perché gran parte della cannabis terapeutica è importata”. 

Ad oggi la cannabis terapeutica - che aiuta a contrastare gli effetti collaterali della chemio e dà sollievo ai pazienti affetti da malattie neurodegenerative - può essere prodotta esclusivamente dallo stabilimento chimico-farmaceutico pubblico dell’Esercito, con sede a Firenze, ma la domanda da parte dei malati che necessitano di fare ricorso ai preparati, è in costante aumento e l’approvvigionamento, in Italia, ancora difficile.

È immorale lasciare i malati senza farmaci cannabinoidi

In Alto Adige il fabbisogno per il 2018 è stato stimato in circa 10 chilogrammi, un kg è arrivato da Firenze, il resto dall’Olanda. Il carico finanziario, stimato per il servizio sanitario provinciale, è ammontato a circa 250.000 euro. Coltivare la canapa al Laimburg significherebbe abbattere i costi e in più, dichiara a salto.bz Stefano Balbo, vicepresidente dell’associazione Cannabis social club Bolzano, “noi del Csc potremmo tranquillamente mettere a disposizione un genetista che segua i lavori al Centro”. Balbo, che soffre di sclerosi multipla, diabete e sindrome dell’uomo rigido, da anni è attivista per la cannabis medica.

 

 

“Sono molte le persone che si trovano nella mia stessa situazione e hanno bisogno di lenire il dolore - spiega l’ex poliziotto -, qui non si tratta di fare una piantagione di migliaia di ettari ma di poter fornire solo la provincia di Bolzano in modo da soddisfare le richieste dei malati. È immorale lasciarli senza farmaci cannabinoidi”. 

Il concentrato di pregiudizi legati alla cannabis è di fatto ancora d’ostacolo, come fa notare l’esponente dei 5 stelle Filomena Nuzzo “si continua a guardare con sospetto alla cannabis a causa di una disinformazione di fondo, un atteggiamento che nuoce ai malati che hanno bisogno di risposte immediate, che permettano loro di affrontare la malattia in modo sereno. Dobbiamo poter garantire una continuità terapeutica per questi pazienti, cosa che oggi purtroppo non è ancora possibile”.

La priorità non dovrebbe certo essere quella di perdere i voti dei benpensanti, sottolinea infine Balbo nel suo appello alla politica, “finora è mancata la volontà di portare avanti il progetto di coltivare la canapa in Alto Adige, speriamo che questa sia la volta buona”.

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Mensch Ärgerdi… Do., 07.03.2019 - 12:12

In vista delle europee il M5S cerca i voti dove può, fossi un'associazione starei alla larga perché il M5S non brilla certo per coerenza, oppure chiederei di parlare direttamente con Salvini, tanto ormai di Maio è poco più di un portaborse.

Do., 07.03.2019 - 12:12 Permalink