Politik | La frase

“Da vù cumprà a vù pregà è un attimo”

Questo il commento dell’assessore comunale di Varna Ivan Maschi (Lega) di fronte alla notizia dei nuovi seminaristi arrivati da Tanzania e India a Bressanone.
Post Rai
Foto: Screenshot

Fra insulti sessisti e la ruspante retorica anti-immigrazione il serbatoio di trivialità è, a quanto pare, senza fondo. Questa volta dal saloon dei social a distillare un “ispirato” commento è l’assessore comunale di Varna Ivan Maschi, esponente della Lega - Salvini premier.

 

La notizia diffusa oggi (6 maggio) dalla Rai altoatesina e rilanciata sulla propria pagina Facebook riguarda il percorso di formazione di 12 nuovi seminaristi, provenienti da India e Tanzania. Un progetto della diocesi di Bolzano Bressanone d’intesa con le diocesi di origine, che prevede, dopo la conclusione degli studi e l’ordinazione sacerdotale dei giovani, lo svolgimento del servizio di cooperatori in varie parrocchie dell’Alto Adige per cinque anni, prima di rientrare nel Paese di provenienza.

 

L’occasione è evidentemente troppo ghiotta per l’alfiere della Lega per rinunciarvi: “Da vú cumprá a vú pregá è un attimo” scrive in calce al post Facebook “Ma Ivan” alias Ivan Maschi, quarantenne geometra e assessore comunale (fra le sue deleghe ambiente e cultura del gruppo linguistico italiano), capolista del Carroccio alle ultime elezioni amministrative di Varna, che nel proprio curriculum social colleziona post dal classico repertorio “evoca-ultrà” sul tema dell’immigrazione. Cartoline dall’universo leghista.

 

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Hartmuth Staffler So., 09.05.2021 - 18:54

Antwort auf von Manfred Klotz

Ich habe nichts in den Raum gestellt, sondern nur bemerkt, dass Herr Maschi Referent für italienische Kultur in der Gemeinde Vahrn ist. Wenn Sie der Meinung sind, dass er nicht stellvertretend für die italienische Kultur steht, dann muss man sich fragen, warum der Herr Maschi diesen Titel trägt. Wenn es niemanden gibt, der stellvertretend für die italienische Kultur steht, dann kann es ja gar keine italienische Kultur geben. Dann wäre wohl die Inschrift am faschistischen Siegesdenkmal, wonach uns die Italiener die Kultur gebracht haben, eine Falschaussage. Horribile dictu!

So., 09.05.2021 - 18:54 Permalink
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Manfred Klotz Mo., 10.05.2021 - 07:51

Antwort auf von Hartmuth Staffler

Sie vermischen Äpfel mit Birnen. Sie wissen ganz genau, dass politische Posten nicht oder selten nach Kompetenzen vergeben werden. Daher erübrigt sich die Frage weshalb ihm diese Aufgabe übertragen wurde (die nebenbei kein Titel ist). Meine Aussage lautete, dass Maschi nicht stellvertretend für die italienische Kultur ist, also diese nicht verkörpert. Ihre Schlussfolgerung, es könne keine italienische Kultur geben, wenn einer wie Maschi Kulturreferent ist, ist natürlich Quatsch. Genauso wie die Inschrift auf dem Siegesdenkmal Quatsch ist, das ist doch schon lange geklärt.

Mo., 10.05.2021 - 07:51 Permalink