Politik | Bolzano

La deputata e il senatore

Affollato comizio bolzanino per la candidata alla segreteria nazionale del PD Elly Schlein. Che difende Bettio e trova Spagnolli al suo fianco.
Elly Schlein con Spagnolli e Laratta
Foto: Gilberto Cavalli

Tutto secondo copione. “L’incantesimo Schlein” torna a far proseliti a Bolzano, riempiendo l’intera sala Rosenbach a Oltrisarco. Prima però, la deputata si riserva un confronto sulle comunità energetiche con l’ingegnere dem Pietro Calò e Stephanie Maffei della SEV, la Federazione delle cooperative energetiche dell’Alto Adige. Ed è sull’agenda ecologica, anche economica, che si concentra l’intervento sudtirolese di Elly Schlein. La candidata segretaria del Partito Democratico sente di poter ribaltare i pronostici e, alle primarie aperte, sconfiggere il contendente Stefano Bonaccini, di cui è stata vicepresidente in Emilia Romagna. I dati che arrivano dai circoli le darebbero uno svantaggio non incolmabile. C'è speranza di rimonta. Di qui il tentativo di connotarsi maggiormente anche sui temi dell’impresa e del lavoro. All’orecchio più attento, infatti, le parole di Schlein a Bolzano sono apparse più “bonacciniane” di quanto sarebbero potute essere in passato, più focalizzate sugli ambiti dell’economia sui quali vuole puntare. Non solo energie rinnovabili, ma un “nuovo piano industriale che sia anche verde”. Evitando, se possibile, il greenwashing.

 

 

Le differenze con Bonaccini però restano, sul contrasto alla disuguaglianze e l’obiettivo redistribuzione, parola invisa al governatore dell’Emilia, che per Schlein è “redistribuzione della ricchezza, delle opportunità, del potere”. Attacca il memorandum sulla Libia, “non va rifinanziato”, chiede al PD “più coraggio sui diritti, sul clima” perché la “conversione ecologica, espressione cara ad Alexander Langer, è una necessità e ce lo dice la scienza”, chiede al PD di “rappresentare le persone che si sono impoverite, i cui salari non sono aumentati ma sono addirittura diminuiti”, e quindi propone al suo partito l’approvazione di un salario minimo e di una legge sulla rappresentanza così come chiedono i sindacati.

 

Alleanze laiche

 

L’attenzione alla transizione ecologica “potrà aiutare le relazioni con le forze ecologiste”, risponde cauta Schlein alla domanda su possibili convergenze con i Verdi, “ma sarò laica, l’importante è costruire alleanze sui temi”. Di Verdi politicamente attivi, nel pubblico, non ce ne sono. Molti ex, dal già deputato di SEL Florian Kronbichler alla ex assessora bolzanina Patrizia Trincanato. E la candidatura a segretario altoatesino del già commissario Carlo Bettio? Schlein qui è netta, lasciando intendere un certo apprezzamento (ricambiato?) verso l’esponente padovano del partito: “Sarà il territorio a fare le sue valutazioni, mi pare però ci sia stato un lavoro faticoso ma anche encomiabile, che ha portato all'elezione di un senatore”. E il senatore Luigi Spagnolli è proprio lì, in prima fila, anzi, proprio a fianco della deputata. Mai posizionamento fu più netto. Altri volti noti sono l'assessore di Bolzano Stefano Fattor, ufficialmente schieratosi con la “mozione Schlein", Christian Tommasini, Maria Chiara Pasquali, Michele Buonerba, Guido Margheri, Matthias Cologna.

 

 

Prima di passare la parola a Elly Schlein, intervengono i giovani democratici Diego Laratta, che segue la campagna “La nostra parte” in Alto Adige, e Silvia Pomella. “Il PD in questo quartiere ha avuto molte difficoltà, il circolo dem non esiste ci sta più”, sottolinea Laratta, mentre Pomella cita l’intitolazione della piazza antistante la sala ad Angela Nikoletti, la maestra delle Katakombenschulen di Cortaccia perseguitata dai fascisti. “Alexander Langer è stata una grande personalità di questa terra, dove popoli e culture lavorano assieme” esordisce (in tedesco) la candidata segretaria. “Il mio è un progetto collettivo e femminista. Al partito democratico serve una linea politica. Se abbiamo paura del dibattito interno abbiamo sbagliato nome. E chi fa gerarchie tra diritti civili e sociali ha problemi con gli uni o con gli altri, e più spesso con tutti e due. Anche chi fa impresa viene discriminato”, sottolinea alludendo alle posizioni dello sfidante Bonaccini.

 

 

A scuola e sanità pubblica Schlein aggiunge altre priorità: “Rimettere al centro il diritto alla casa, riqualificando le case popolari, e una legge nazionale sul consumo di suolo”. Elly Schlein conclude con una considerazione che lascia spazio alle interpretazioni: “La cosa meno importante dell'assemblea di oggi sono io, sono solo il vettore perché poi io riparto, il motore siete voi che conoscete questo territorio”, rivolgendosi a un pubblico di varia provenienza politica, senza però troppe facce nuove. “Il mio congresso non è rivolto al passato”, aggiunge Schlein, distanziandosi dall’immagine della rottamatrice. Ma se il passato non dovesse passare?