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Concessione A22 porta la circonvallazione di Bolzano

L'A22 regionale fino al 2045 significherà anche nuove opere stradali e ferroviarie sull'asse Brennero-Modena e nei territori.

Nella Sala Rosa della Regione a Trento l'atmosfera è quella di una grande vittoria politica delle autonomie locali. Da più parti si sottolinea che però non è stato regalato niente da parte dello Stato, la concessione è stata data a valori di mercato ed è stato fatto un grande lavoro di squadra, da Bruxelles a Roma. L'Autobrennero tornerà del tutto pubblica, come agli albori della società nel 1959. Oltre al controllo locale della spina dorsale della viabilità regionale vi saranno però anche delle opere complementari realizzate con la partecipazione negli investimenti di Autobrennero.

Arno Kompatscher cerca con lo sguardo il suo vice Christian Tommasini, perché la concessione fino al 2045 dell'A22 vuol dire anche circonvallazione stradale di Bolzano. Investimento da 200milioni di euro (120 finanziati da Autobrennero) per deviare il traffico a partire da San Giacomo e far risbucare la statale 12 a nord del Virgolo e creare un collegamento con il casello autostradale di Bolzano nord. Altra opera “minore” che potrà essere finanziata sarà una galleria per evitare gli ingorghi a Colle Isarco, per un totale di 20milioni di euro di spesa.

Più veloci sulla statale a Bolzano, San Michele, Rovereto

Con gli investimenti di Autobrennero anche in Trentino si vuole sistemare la viabilità, come riassunto dall'assessore Mauro Gilmozzi in tre punti: la bretella di San Michele all'Adige per collegare la statale 12 con il casello autostradale evitando gli ingorghi in prossimità del ponte sull'Adige fra San Michele e Grumo, un potenziamento della tangenziale di Trento sistemando il pericoloso ponte all'altezza di Ravina, un intervento complessivo sulla viabilità/mobilità a Rovereto. Il Trentino proverà a chiedere anche l'accesso ai “fondi Juncker” per un'altra opera ferroviaria: il prolungamento della Trento-Marilleva fino a Mattarello per servire il nuovo ospedale del Trentino, creando così una sorta di metropolitana tra Mezzolombardo e la periferia meridionale del capoluogo.

Kompatscher in apertura ribadisce come l'obiettivo non fosse scontato, «visti i molti interessi in campo e le tante società europee e colossi internazionali che si stanno muovendo per gestire tali infrastrutture». Il vicepresidente della Regione rivendica come quello della società in house fosse un obiettivo politico della coalizione, «per il quale al tempo siamo stati anche derisi». Tra i perché di una società pubblica e locale Kompatscher ha insistito sui motivi ambientali e la tutela della salute.

Il "corridoio verde" del Brennero

Gilmozzi sottolinea come si voglia continuare «con l'ottima gestione dell'infrastruttura, così come è stato fino ad oggi» e punta su una linea del Brennero futura come «green corridor». Con la concessione Gilmozzi è convinto anche che si debba valutare con attenzione anche gli aspetti turistici dell'«autostrada che è la “porta” dell'Italia, valorizzando le aree di sosta».

Il presidente di Autobrennero Paolo Duiella ricorda che il “modello Brennero” di finanziamento incrociato strada-ferrovia è il primo di questo modo in Europa.

A Walter Pardatscher, ad della società di via Berlino, il compito di tratteggiare la direzione futura dell'azienda. «L'obbligo di servizio pubblico per Autobrennero ci è stato imposto dal Ministero. Ciò che l'azienda dovrà fare in futuro non è banale, l'impegno sarà molto importante». Tanto che in chiusura di conferenza Pardatscher ha ricordato come la nuova Autobrennero dovrà indebitarsi molto per far fronte ai compiti che riprenderà in mano con rinnovato vigore: investimenti sulla A22, finanziamento trasversale della ferrovia, opere ausiliarie in collaborazione con le Province (gli investimenti menzionati soprattutto lungo la statale 12), intermodalità, oltre ai 3 progetti vinti da Autobrennero per la bretella Campogalliano-Sassuolo, la “Cispadana” Reggiolo Rolo-Ferrara sud, la Ferrara-mare.

Bisogno di liquidità per tante opere

Autobrennero dovrà nelle prossime settimane cambiare il proprio Statuto, costruendo all'interno della società un “controllo analogo”, sistema di governance proprio delle amministrazioni pubbliche. L'80% delle attività dell'azienda dovranno derivare da concessioni date dallo Stato. Da parte di Pardatscher e Duiella c'è soddisfazione anche per i 992 dipendenti (749 nella nostra regione), che «negli ultimi 6 anni durante gli auguri natalizi hanno sempre sentito – spiega Pardatscher – parlare del tema della concessione». Autobrennero investiva finora circa 100milioni di euro annui in lavori che generavano occupazione per circa ulteriori mille persone. Le imposte versate in regione erano di 35milioni di euro annui. Con la concessione i versamenti allo Stato saranno di complessivi 1963milioni in 30 anni. Il valore attualizzato della costruzione dell'autostrada da liquidare sarà di 568milioni, ai quali si aggiungono 1395milioni di canone di concessione (circa 45milioni annui). Per il finanziamento del corridoio del Brennero vanno 1620milioni, dei quali 550 provenienti dal fondo ferrovia già accantonato e 1070 previsti per il futuro (34,5milioni annui). Per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'A22 ci sono sul piatto 1400milioni di euro, mentre per interventi infrastrutturali complessivi 2 miliardi di euro. Negli interventi ci sarà la terza corsia tra Verona e Modena, la terza corsia dinamica Bolzano sud-Verona con nuova galleria sotto il Doss Trent (100milioni di euro). Nei 2miliardi anche 170milioni per le barriere antirumore che passeranno da 84km attuali a 187. Per il risanamento delle aree di servizio sul piatto 142milioni di euro; gli appalti saranno di 9 anni e verranno concessi secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

Incentivi per passare dalla gomma alla rotaia

Duiella oltre ad essere presidente di Autobrennero lo è anche di Interbrennero. E nelle sue parole c'è dell'autocritica sulle difficoltà avute finora per il passaggio dalla gomma alla rotaia delle merci. «Al Brennero – spiega – ci sono 1milione di tir in entrata ed 1milione in uscita ogni anno. All'interporto di Trento sulla Ro.La. (rollende Landstrasse, autostrada viaggiante, ndr) vanno solo 25mila tir l'anno. Stiamo ragionando su forme di agevolazione perché la situazione non è accettabile, dobbiamo riuscire a rendere la ferrovia più conveniente della gomma portando almeno 240mila tir annui sulla Ro.La.». Tra le agevolazioni c'è un primo finanziamento di 6milioni di euro della Regione alle Province, che ha avuto anche il beneplacito di Bruxelles.

Fra i progetti intermodali non c'è solo Trento, ma anche Isola della Scala (Verona) con la creazione di un polo logistico intermodale assieme a Quadrante Europa su un'area di 70 ettari.

Oltre a strada e rotaia c'è anche un investimento legato alle vie d'acqua, quello del polo logistico di Valdaro (Mantova), poco lontano dallo stabilimento Thun che si vede lungo la A22. Un collegamento attraverso il Canal Bianco con il Po e quindi con l'Adriatico.

Per quanto riguarda le tariffe il limite degli aumenti è stato fissato in quello dell'inflazione programmata, l'1,5% annuo. E ci potrà essere l'introduzione dell'Eurovignette, per i mezzi pesanti (probabilmente i tir dalla classe Euro6 in poi saranno esclusi), con l'Autobrennero che farà da esattore.

Le collaborazioni fra Trento e Bolzano

Per la “chiusura politica” arriva anche Ugo Rossi, presidente della Regione. «L'autostrada del Brennero – ricorda – venne costruita quando Trento e Bolzano erano distanti fra loro. Oggi abbiamo interesse e voglia di collaborare assieme».

E Rossi non esclude anche possibili collaborazioni con la A4 in una chiave di mobilità dell'intero NordEst, ma «sia il Governo a decidere in chiave politica l'assetto, siamo pronti a collaborare». Kompatscher aggiunge che «non ci possono fare delle imposizioni». E se in qualche modo la Brescia-Padova, socia di Autobrennero che dovrà cedere le proprie quote per ottemperare alla nuova governance in house, esercitasse un potere di ricatto? Kompatscher risponde da giurista: «non hanno la manleva». Quindi non c'è da aver paura. Rossi appoggia l'argomento e rilancia sulla linea del dialogo. «Lo Stato sulla Valdastico voleva imporre la scelta, un aspetto che viola la nostra autonomia e sul quale siamo contrari anche nel merito. Intesa però non significa veto, ma vuol dire che se ci arrivano delle soluzioni diverse rispetto a due buchi possiamo parlarne». Rossi precisa però come la concessione ad Autobrennero non sia un do-ut-des da scambiare con la Valdastico, «alla quale noi continuiamo ad opporci». Un po' di peperoncino, scherzosamente anche da Rossi, viene offerto a Kompatscher, che alla parola “Alemagna” risponde con un diretto «non è un tema».  

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Albert Hofer Fr., 15.01.2016 - 19:49

Bin ich eigentlich der einzige, der sich darüber wundert, wieso man in Bozen ausgerechnet für die Staatsstraße eine Tunnellösung sucht? Laut Vorprojekt (links oben http://www.provinz.bz.it/tiefbau/images/SS12.2-1.jpg) ist hinter St. Jakob offenbar ein riesiger Straßenknoten mit Ein- und Ausfahrtschleifen für alle denkbaren Fahrtrichtungen im Berg (!) geplant. Wär's da wirklich teurer, mit der A22 gleich die echte Giftspritze in den Berg zu verlegen?

Fr., 15.01.2016 - 19:49 Permalink
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Michele De Luca Fr., 15.01.2016 - 20:57

Mi sembra che siano stati messi sul tappeto fin troppi progetti, ma vorrei vedere il cronoprogramma per la loro realizzazione. La concessione è trentennale per cui... A parte poi che si devono liquidare i soci privati e questo non avverrà con pochi €.
Poi A22 garantisce notevoli profitti per i propri azionisti, quindi gli interessati devono sempre sperare che il traffico continui massicciamente sulla A22.
Qui sta un notevole "conflitto d'interessi" visto che da una parte A22 deve garantire molti €, dall'altra si richiedono misure per ridurre l'inquinamento e ci si lamenta del traffico. Delle due, una sola potrà prevalere, una via di mezzo sarà per l'appunto una via di mezzo.
Non saranno certo una manciata di auto a idrogeno a salvare l'aria che si respira attorno all'Autobrennero!
Infatti, che si realizzasse finalmente il piano dei distributori di metano previsto fin dal 2007 sperando di non essere tacciato nuovamente di "critica ingiusta", magari si migliori la comunicazione in merito a ciò che A22 ha fatto (gli allacciamenti ai metanodotti) e quello che farà, anche qui: fuori il cronoprogramma dei lavori!
Sperando che nel frattempo i vertici di A22 si siano resi conto che tali impianti dovranno anche rifornire camion di cui l'a.d. Pardatscher era del tutto all'oscuro... mentre non è stato previsto nulla per il metano liquido... e poi ci si lamenta dell'inquinamento...

Fr., 15.01.2016 - 20:57 Permalink
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Mattia Frizzera Sa., 16.01.2016 - 10:53

@Albert Non penso siano ragioni ambientali/di salute che indichino lo spostamento della statale 12, ma più una questione di snellimento del traffico, visto che il tratto fra via Einstein e la galleria del Virgolo è un imbuto.

@Michele La lista delle opere è lunga e decisamente ardita, tanto che Pardatscher ha ripetuto (anche ai microfoni della Rai) il fatto che Autobrennero dovrà indebitarsi fortemente per poter dar seguito a tutto. Sul "green corridor" è vero che il progetto era stato presentato quasi un decennio fa, le incertezze sulla concessione hanno rallentato di molto gli investimenti. Oltre al metano in tutte le aree di servizio (per ora c'è solo a Campogalliano est ed ovest ed a Nogaredo est), Autobrennero vorrebbe portare avanti un progetto per l'elettromobilità (al Brennero c'è la zona di ricarica Tesla) e anche per l'idrogeno (Gilmozzi ha ricordato il progetto di produzione di idrogeno a Rovereto utilizzando la barriera fonoassorbente fotovoltaica di Isera). L'incertezza nel campo, come sai meglio di me, è assoluta. Basti pensare per dire al distributore di metano per autotrazione in Rotaliana, che è stato aperto mesi fa, ma a quanto pare non può ancora erogare metano.

Sa., 16.01.2016 - 10:53 Permalink