Umwelt | Trasporto pubblico

Sasa, scusate… stavamo scherzando?

Il piano da 100 milioni “non è mai stato annunciato”. Ma allora a cosa si riferivano il Landeshauptmann e il primo cittadino di Bolzano il 31 maggio 2018?
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Foto: Rai TGR/elab. De Luca

Fra le tante risposte date dall’assessore provinciale ai trasporti l’8 maggio scorso all’interrogazione n. 166 del 28 febbraio 2019 sul trasporto pubblico in Alto Adige, una appare davvero singolare.

Infatti, alla domanda se “l’acquisto (dei 10+2 bus a idrogeno) rientra nel piano da 100 milioni di Euro annunciato a fine maggio (2018) per Sasa” ed alla successiva “in che cosa consiste esattamente tale piano”, la risposta cumulativa è stata:

“SASA non ha mai annunciato un piano da 100 milioni. Il Comitato di indirizzo di SASA a maggio 2018 ha deliberato in merito alla costruzione e gestione del nuovo tram a Bolzano.“

Allora, del piano da 100 milioni ne ho riferito io (e nessun altro) giusto poco più di un annetto fa e mi ricordo molto bene la serietà e la convinzione delle affermazioni del Sindaco di Bolzano e poi, soprattutto, del Landeshauptmann.

Basta chiedere per conferma a chi era presente in Sala di rappresentanza in vicolo Gumer. Non ne parlò alcun media perché… non c’era più alcun rappresentante dei media presente. A settembre, per la cronaca, la cifra stanziata scese a 62 milioni, specificando giusto nelle ultime righe del comunicato:

La Provincia di Bolzano prevede, infine, di investire ulteriori 62 milioni per lo sviluppo strategico della rete di trasporto pubblico e la graduale sostituzione del parco autobus con mezzi a zero emissioni.

(sulla "graduale sostituzione" avrei qualcosa da dire, ma il tema di questo intervento non riguarda tale affermazione)

Quindi… “qualcosa” c’era. Oppure no? Ora, a distanza di un anno, arriva la smentita ufficiale che smentisce, però, dichiarazioni altrettanto ufficiali.

La domanda che sommessamente mi pongo è di quali informazioni erano in possesso il Landeshauptmann e il Sindaco. Dubito seriamente che abbiano travisato o mal interpretato le informazioni di cui disponevano poiché c’era piena concordanza nei due interventi.

Quindi il quesito lo pongo qui pubblicamente perché faccio davvero fatica a credere che siano state fornite informazioni errate ai due alti rappresentanti della nostra comunità. E se furono davvero date queste informazioni, chi gliele aveva fornite?

Un ennesimo capitolo che si aggiunge della decennale storia non propriamente trasparente del tpl nostrano. Ma se va bene così…