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Umanità alla deriva

La tomba d'Europa si chiama Mediterraneo: nei primi cinque mesi dell'anno sono 632 le persone a scomparire tra le sue onde. I numeri di una strage colpevole e sommersa.
Umanità alla deriva
Foto: Sheldon.studio

Per molte persone il Mediterraneo rappresenta l'unica via per tornare a sperare. Ognuno con la sua storia, ognuno con le sue paure, ognuno con i suoi desideri: i motivi che possono spingere una persona a rischiare tutto per tentare la traversata più letale d'Europa sono tanti quante le persone che decidono di intraprenderla. Per molte persone però il Mediterraneo rappresenta la morte. Una strage sommersa, silenziosa ma non per questo meno colpevole: sono 632 le persone - tra uomini, donne, bambini e bambine - che nei primi cinque mesi del 2021 sono scomparse tra le onde della più grande fossa comune d'Europa, un limbo dove giacciono anime che avrebbero voluto ma che non hanno potuto. Tra questi, 173 sono i morti accertati, riconosciuti e recuperati non senza difficoltà dai soccoritori. 459 sono invece sono i corpi senza nome e senza volto, quelli che il mare ha reclamato senza darne più notizia.

Se comparati ai dati del vicino 2020, ci accorgiamo che il numero dei morti risulta triplicato. L'incidente più grave è quello che si è verificato lo scorso 22 aprile, quando un naufragio e la successiva omissione di soccorso dalla cosiddetta guardia costiera libica al largo delle coste tripoline ha portato alla morte 130 persone.

A pesare sono anche le deportazioni di migranti messe in atto verso la Libia: 10.154 le persone traferite forzatamente e sempre nello stesso periodo sulle coste di Tripoli destinate poi ai lager, nell'ambito della prassi illegale ma tristemente consolidata dei respingimenti collettivi

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Karl Trojer Mi., 16.06.2021 - 10:43

Es ist ein Hohn, wie das freie, wohlhabende Europa, das auf Menschenwerten aufbauen will, mit dem Flüchtlingsthema umgeht. Innerhalb der Grenzen der EU in Not geratenden Menschen ist prioritär Überlebenshilfe zu sichern, und parallel dazu muss Europa massiv und konsequent dazu beitragen, dass die Lebensbedingungen in den Herkunftsländern der Flüchtlinge schnellstens lebenswert werden. "Frontex" ist dafür nicht geeignet ! Bei der kolonialen Ausbeutung dieser Länder waren europäische Staaten keinweswegs zimperlich.

Mi., 16.06.2021 - 10:43 Permalink
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Christian I Mi., 16.06.2021 - 13:46

Antwort auf von Karl Trojer

Bei ihre (wie immer) schöne Wörter fällt mir eine Sendung von Report (Rai3) ein, wo dokumentiert wurde, wie grosse europäische Fischfänger die Meere vor der Afrikanischen Westküste regelrecht leer-fischen. Dabei verdienen die Einheimische gar nichts, ganz im Gegenteil, ihre kleine Fischerboote kehren meistens leer zurück. Wir Europäer bekommen dafür Sushi zu Billigpreise. Wundert euch also nicht wenn tausende Afrikaner zu uns flüchten, denn wir haben ihnen ihre Mahlzeit vor den Augen weggefischt!

Mi., 16.06.2021 - 13:46 Permalink