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Michela Murgia splende su Bolzano

Torna “Ella-Women on stage”! Domenica 19 novembre la seconda giornata di eventi della rassegna dell’arte al femminile ruoterà intorno alle parole.
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Foto: Alessio Giordano
  • Le opere di Michela Murgia hanno toccato migliaia di persone in tutta Italia e, sebbene la sua morte abbia lasciato un enorme vuoto nel panorama culturale del nostro Paese, la relazione instaurata attraverso le parole con le sue lettrici e i suoi lettori non si è mai interrotta. Tra loro l’operatrice e mediatrice culturale Roberta Catania e l’attrice Sandra Passarello, che condurranno l’evento di “Ella-Women on stage” in programma domenica mattina presso la Nuova Libreria Cappelli di Bolzano. Quando parlano di Michela Murgia entrambe si riferiscono a lei utilizzando il presente, come se l’autrice di Cabras non se ne fosse mai andata. “Con le sue opere, le sue prese di posizione e le sue parole Murgia è riuscita ad instaurare relazioni anche con chi non ha avuto la fortuna di conoscerla personalmente”, afferma Catania, che ritiene di essere “una delle tante persone che beneficia della sua eredità culturale”. L’operatrice culturale bolzanina ha incontrato Murgia da adolescente leggendo “Accabadora” – opera che accompagna lettori e lettrici in un’Italia lontana e apre una riflessione potentissima sul fine vita – e “da lì, affascinata dalla sua lettura del femminile, ho recuperato tutti i suoi libri e ho iniziato a seguirla sui social e attraverso i vari formati in cui ha scelto di raccontare la contemporaneità”. Sandra Passarello, invece, è rimasta folgorata dall’esordio letterario dell’autrice, “Il mondo deve sapere”, per il tono tragicomico e la chirurgica precisione con cui alza il sipario sul lavoro precario. Sono questi i due libri che consiglierebbe di leggere a chi ancora non si fosse avvicinato all’opera di Michela Murgia, a cui l’attrice bolzanina riconosce “un valore letterario altissimo”. 

  • Sandra Passarello e Roberta Catania durante l'intervista Foto: Greta Marcolongo
  • La storia di Michela Murgia è la storia di una ribellione e di un impegno politico che passa attraverso la forza della parola. Da vera e propria politica del linguaggio, negli ultimi vent’anni l’autrice ha utilizzato politicamente tutti gli strumenti a sua disposizione: la scrittura naturalmente, ma anche il corpo, la rabbia, l’intelligenza e l’ironia. Attraverso il reading e il talk in programma domenica presso La Nuova Libreria Cappelli, Catania e Passarello intendono rendere omaggio alla sua opera, al suo impegno e alla sua lettura del femminile. Partendo dal libro “'Stai zitta!' e altre nove frasi che non vogliamo sentire mai più”, che ha acceso i riflettori sul sessismo del nostro linguaggio e sui suoi meccanismi strutturali, Passarello e Catania intrecceranno i differenti generi letterari e linguaggi utilizzati da Murgia – il romanzo, il saggio, ma anche i post sui social, i podcast e alcune citazioni da interviste. “La lettura dell’opera di Murgia sarà la base del mio dialogo con Roberta e permetterà di aprire spazi di riflessione con il pubblico”, spiega Passarello. L’attrice bolzanina si dice particolarmente colpita “dalla capacità della scrittrice di interrogarsi costantemente e dalla sua scrittura che approfondisce in maniera attenta, profonda e stratificata gli argomenti di cui si occupa, dalla politica alla fede, dai diritti civili alla cultura”. Una scrittura, quella di Murgia, che scuote. Lo fa, per esempio, quando prende in esame le fiabe entrate da tempo nell’immaginario comune. “Svelando l’impianto patriarcale di 'Cenerentola', per esempio, mi mette in difficoltà, perché si tratta di una fiaba importante della mia infanzia”, ammette Passarello, “ma mi obbliga al tempo stesso ad approfondirne la lettura senza per questo rinnegare il mio passato”. Lo stesso accade in “Stai zitta!” quando smaschera schemi e prassi discriminatorie che gli uomini operano attraverso il linguaggio. Il libro si apre con il racconto di un episodio vissuto in prima persona da Murgia nel 2020. Durante una trasmissione radiofonica, incalzato dalla scrittrice rispetto ad alcune sue esternazioni sessiste, lo psichiatra Raffaele Morelli sbottò gridandole a più riprese “Zitta e ascolta!”. Riportando questo esempio o, più avanti nel libro, rievocando l’(ab)uso dell’articolo determinativo davanti ai nomi femminili, quello del solo nome di battesimo per riferirsi alle politiche donne – Kamala, Angela –, il costante vizio di legare le professioniste di vari ambiti del sapere al loro ruolo famigliare – le mamme ricercatrici, la mamma astronauta –, Murgia invita lettori e lettrici (soprattutto i primi) a riflettere circa le conseguenze che l’uso sessista delle parole può avere. Per lei è fondamentale che chi legge il libro noti questa disparità nella vita di tutti i giorni e che faccia uno sforzo – anche creativo – per non alimentare questa condizione e andare oltre stereotipi e pregiudizi. Murgia è convinta che le parole siano di tutti*e e che quindi, in quanto strumento democratico a nostra disposizione, possiamo scegliere quali usare e come farlo. “Credo che questa sia una responsabilità collettiva e che sia necessario prestare molta attenzione: se usiamo le parole sbagliate, continueremo a determinare una realtà escludente per le donne e per tutte le altre categorie marginalizzate”, sottolinea Passarello, che dagli uomini si aspetta semplicemente di “poter parlare di qualsiasi cosa, poter dire quello che voglio, comunicare quello che sento senza essere sminuita, stigmatizzata, definita”. Per l’attenzione e la cura nella scelta dei termini, Roberta Catania considera Michela Murgia “una vera e propria care-giver della lingua italiana”. Un’attenzione che dovrebbe riguardare tutti*e quando si comunica, evidenzia l’operatrice culturale, “visto che etimologicamente 'comunicare' significa mettere in comune, bisognerebbe utilizzare un linguaggio condiviso, rispettoso e inclusivo”.

  • Il programma della seconda giornata di eventi di Ella-Women on stage: Il Poetry Slam “Lettura StELLAri” in programma alle ore 18 sarà anticipato alle ore 11 dal reading e talk “State zitte¡” Foto: Ella

    Le aspettative per il reading e il talk di domenica per Passarello e Catania sono alte. Il successo del film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi – storia di una donna che all’indomani della Seconda guerra mondiale riconquista la propria dignità all’interno di un sistema rigidamente patriarcale e violento nei confronti delle donne (e in cui, tra l’altro, la frase “stai zitta” viene pronunciata più volte alla protagonista Delia dagli uomini della sua famiglia) – dimostra come il tema della presa di parola da parte delle donne sia condiviso e molto sentito. Con il reading-talk “State zitte¡” e il poetry slam “Letture StELLAri” che avrà luogo alle 18 presso l’Auditorium Bonbonniere, “Ella-Women on stage” si pone nella scia del film di Cortellesi e, alimentando il dibattito intorno a questo tema, contribuirà a mantenere viva l’eredità culturale di Michela Murgia e perseguire uno dei suoi obiettivi: offrire alle persone uno luogo in cui porre le domande che non trovano spazio altrove.

  • Il programma della terza edizione di Ella-Women on stage è disponibile qui: 
    www.instagram.com/ella.womenonstage/
    www.facebook.com/ella.womenonstage 
    Per ulteriori richieste e informazioni: [email protected]