Politik | Il dibattito

“Il PD non è taxi per accedere al potere”

Durissimo attacco del circolo pusterese del Partito Democratico contro i bolzanini, ‘avvitati su sé stessi’.

Disappunto e rabbia”, questi i sentimenti espressi dal circolo pusterese del Partito Democratico a propositio della gestione delle elezioni comunali di maggio e in particolare le candidature a sindaco di Bolzano.

La critica dunque è rivolta a Bolzano ed al ‘cuore’ altoatesino del Partito Democratico. 

“Il nostro circolo si trova nella condizione difficile di dover affrontare le elezioni comunali della nostra valle con un partito concentrato solo ed unicamente su Bolzano” specifica il segretario di circolo Matteo Da Col, accusando il partito di essere “avvitato su sé stesso e incapace di muoversi ed interagire”

Il giudizio della Pusteria sull’andazzo bolzanino è molto duro: “la vicenda ha prodotto non pochi malumori all’interno della base e dell’elettorato democratico, intaccandone credibilità e legittimità soprattutto a livello dei territori, dove le questioni bolzanine vengono percepite con un certo distacco e non vengono comprese”.

Nello specifico i democratici pusteresi avrebbero preferito che la discussione a Bolzano partisse in autunno e non a febbraioattraverso sparate personali”. Ed il circolo approfitta dell’occasione anche per esprimere la sua posizione in merito al nodo del contendere bolzanino, e cioè la necessità o meno delle primarie per individuare il candidato sindaco. 

“Lo strumento delle primarie rimane per noicentrale nella selezione della classe dirigente nella fase pre-elettorale ma in questo caso non sussistono per noi i presupposti per fare delle primarie degne di questo nome”

I pusteresi criticano in merito la tempistica ma anche “le spudorate finalità personali presenti nella vicenda”, definite “sospette e indigeste”. 

Il circolo del PD della Pusteria chiarisce di non parteggiare né per Spagnolli né per Bizzo e di essere contrario al modo di fare “ognuno per sé” che “danneggia il lavoro quotidiano nei territori e di conseguenza l’intero Partito Democratico provinciale”.

Per i pusteresi “l’incapacità di fare sintesi e la continua presenza di una mera guerra di poltrone a Bolzano colpisce in particolare le sezioni di periferia, dove il radicamento è già reso difficile da altri fattori, e l’assenza di un coordinamento elettorale provinciale impedisce di portare avanti un progetto collettivo”. 

Che a Bolzano si non si pensi ai bisogni del territorio secondo il circolo pusterese del PD si evince dal fatto che “nessuno si sia interessato dei cittadini arrabbiati in Alta Pusteria per la riforma sanitaria, che ha aperto l’autostrada ad una civica di Alessando Urzì".

I democratici pusteresi concludono la loro presa di posizione con una considerazione amara. 

“A prescindere dal risultato elettorale di queste elezioni ci auguriamo che il Partito riesca finalmente a diventare ciò che dovrebbe essere, ovvero ‘opinione organizzata', e non un taxi da prendere per accedere al potere e nel quale ci si pesta i piedi a vicenda per poter emergere” 

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Palaia Renato Mo., 23.02.2015 - 16:41

Come non condividere questa precisa analisi critica dei democratici pusteresi rispetto alle vicende, che coinvolgono le elezioni del sindaco di Bolzano ? Mi sembra che colgano le sensazioni che vivono i cittadini del capoluogo non affiliati a fazioni politiche nè a fazioni personali. Dall'esterno si riconoscono meglio le assurde dinamiche che sta vivendo il partito di maggioranza bolzanino, condizionato com'è da un'inerzia indescrivibile nei mesi di avvicinamento alle elezioni comunali, tanto da non avere aperto per tempo a persone diverse anche non iscritte, la possibilità di candidarsi ed essersi ridotto all'alternativa "chiusa" Spagnolli - Bizzo solo nell'antivigilia dell'appuntamento elettorale. E' condivisibile anche la loro denuncia di un forte avvitamento su se stesso del medesimo PD, che gli ha impedito di seguire con la necessaria presenza le vicende politiche della periferia, come se i soli giochi importanti dovessero concentrarsi nel solo capoluogo, dimenticando la più ampia dimensione territoriale della politica.

Mo., 23.02.2015 - 16:41 Permalink
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Erika Zomer Kössler Mo., 23.02.2015 - 17:43

Concordo in pieno con il mio collega pusterese . Fin troppo spesso si parla solo di cose personali dei soliti noti, con tre "careghe" sotto il sedere, e non si parla di contenuti e visioni per la città e per la periferia. Grazie Matteo

Mo., 23.02.2015 - 17:43 Permalink
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Massimo Mollica Di., 24.02.2015 - 00:23

Mi piace questa presa di posizione e mi piace che parta da chi vive nella bellissima valle in cui sono vissuto i miei primi 18 anni di vita (per chi non lo sapesse i Pusteresi, oltre ad essere simpatici, hanno anche larghe vedute!). La sostanza, mi permetto d'interpretarla, è che il partito non dev'essere un fine ma un mezzo! per rappresentare le esigenze della popolazione. Ci aggiungo che come partito bisogna pensare al futuro, alle idee e a facce nuove (le vecchie ci sono da troppo tempo e hanno stufato).
Un solo appunto mi permetto di muovere agli amici pusteresi: con la demagogia è troppo facile fare politica, ma non si va molto lontani. I punti nascita sono un problema presente anche in Trentino, e si è palesato fin da subito l'aspetto che se tali realtà ospedaliere non presentano tutte le qualità per gestire anche le complicanze allora è meglio ripensare alla struttura. E il mio pensiero va alla povera bambina nata in una clinica privata di Catania che è morta per mancanza di una cannuccia. Voi vi fidate di far nascere vostra/o figlia/o in una struttura che non ha tutte queste caratteristiche? Io no.

Di., 24.02.2015 - 00:23 Permalink